LIMOGES

Enciclopedia Italiana (1934)

LIMOGES (A. T., 35-36)

Valeria BLAIS
Wanda RABAUD
Giulio CAPODAGLIO

Città della Francia capoluogo del dipartimento dell'Alta Vienna, con circa 90.178 abitanti nel 1926, 92.577 nel 1931. È situata nella ridente campagna del Limosino, quasi tutta sulla riva destra della Vienne. Si spiega ad anfiteatro a metri 238-300 sulla riva del fiume e consta dei due vecchi quartieri: la Cité e lo Château, che formavano nel Medioevo due agglomerati distinti e conservano in gran parte il loro carattere, con strade in pendio, strette e irregolari, e numerose e pittoresche case antiche, e dei quartieri moderni, con larghe vie e viali, che occupano all'incirca il luogo dell'antica cinta di mura. Limoges è oggi capoluogo di dipartimento ed è, quindi, sede di prefettura, di vescovato, di corte d'appello e d'assise, di tribunale di prima istanza e di commercio, e di un corpo d'armata. È provvista di numerose scuole primarie e secondarie, ha una scuola preparatoria di medicina e farmacia e una scuola nazionale d'arte decorativa. Possiede pure una buona biblioteca.

Fiorirono in Limoges sin dai tempi più antichi varie industrie artistiche, come l'oreficeria, la pittura su smalto e, dall'inizio del sec. XVIII, la lavorazione e la decorazione della ceramica o, più precisamente, della maiolica prima e poi della porcellana, la cui lavorazione raggiunse tale perfezione da fare della città il principale centro, in Europa, della fabbricazione della porcellana. Oggi, benché anche tale industria sia in crisi, occupa ancora circa 10.000 operai e 3000 artisti. La città deve anche una parte della sua attività industriale alla distilleria, alla stamperia e alla fabbricazione di scarpe. Fu nel Medioevo importante mercato dei prodotti della regione e lo è in parte ancor oggi, soprattutto per vini e cereali.

Per le comunicazioni è ottimamente servita da importanti linee della rete di Orléans, quali la Parigi-Tolosa, e da numerose linee delle ferrovie dipartimentali dell'Alta Vienna.

Monumenti. - Il vecchio centro della Cité è dominato dalla cattedrale di S. Stefano, che conserva della primitiva chiesa del sec. XI parte della cripta, con vòlte a crociera decorate di grandi pitture romaniche assai ben conservate, e la base del campanile. L'attuale costruzione, una delle poche chiese gotiche della regione, consorella delle cattedrali di Clermont-Ferrand e di Narbona, è affermazione dell'arte nordica in un paese di tradizione romanica. Il suo coro fu iniziato nel 1273; il braccio meridionale del transetto è degli inizî del sec. XIV, quello settentrionale della fine del XVI; la navata cominciata nel secolo XV fu terminata solo nel XIX; ma, nonostante questi diversi periodi costruttivi, il suo stile è abbastanza omogeneo. Nell'interno, con alti pilastri a fascio, è mirabile il tramezzo sottilmente intagliato con ornati del Rinascimento. Il quartiere centrale, che circonda la cattedrale e l'antico vescovado (ora Museo civico), si stende lungo il fiume, traversato dal vecchio ponte S. Stefano (sec. XIII). Nel quartiere meridionale le Château, da cui è scomparsa la venerabile abbazia di S. Marziale, si trovano la chiesa di S. Pietro du Queyroix con torre del sec. XIII e navate dei secoli XIV e XV, la chiesa di S. Michele dei Leoni degli stessi secoli, e nella curiosa via de la Boucherie vecchie case e la cappella della confraternita di S. Aurelio (corporazione dei macellai). Una scuola di arti decorative è annessa al museo Dubouché, che ha ceramiche francesi e straniere; dipinti del Le Sueur, del Nattier, del Troyon, del Daubigny, del Renoir; disegni; smalti limosini.

Storia. - Limoges, capitale dell'antica provincia del Limosino (v.), appare fin dal primo Medioevo divisa, materialmente e politicamente, in due parti ben distinte: la Cité e lo Château (lat. Castrum). Nella prima, quasi interamente occupata dalla cattedrale, dall'arcivescovado, da chiese e monasteri, con scarsa popolazione laica, dominava il vescovo il quale continuò a esercitarvi, unitamente al re di Francia, il diritto di giurisdizione anche quando, nel sec. XII, furono nominati due magistrati comunali (consuls) che vi ritennero sempre una debole autorità. Durante la guerra dei Cent'anni il vescovo parteggiò spesso per gl'Inglesi.

Nell'altra parte, invece, lo Château, in cui si addensava la popolazione civile e artigiana e si esercitavano fra le altre le industrie dell'oreficeria e degli smalti di cui Limoges andò famosa nel Medioevo, si dividevano il potere il visconte di Limoges e l'abate di Saint-Martial. Alla fine del sec. XIII ambedue furono sostituiti da forme di governo comunale, ma mentre il visconte tornò ben presto a esercitare i suoi diritti feudali, l'abate mantenne diritto di giurisdizione in un solo quartiere, quello di Combes.

Tanto Limoges-Cité, nel 1369, che Limoges-Château, nel 1371, finirono per sottomettersi al re di Francia, che vi pose la residenza dei suoi rappresentanti per la provincia del Limosino, i quali assorbirono a poco a poco quasi tutte le funzioni un tempo esercitate dai feudatarî e dai comuni della provincia stessa.

La Riforma protestante vi s'introdusse nel 1559, ma alla fine del secolo stesso veniva spenta dalla Controriforma. Beneficò delle riforme del Turgot, che vi fu intendente dal 1761 al 1764. Il nuovo ordinamento amministrativo la creò capoluogo del dipartimento dell'Alta Vienna.

Bibl.: R. De Lasteyrie, Études sur les comtes et vicomtes de Limoges antérieurs à l'an mil, Parigi 1874; Cl. Simon, La Vicomté de Limoges avant le XVe siècle, 1883; P. Laforest, Limoges au XVIIe siècle, Limoges 1862; L. Guibert, Le Limoges d'autrefois, 1886. Per i monumenti v. M. Ardant, St. Pierre du Queyrois de Limoges, Limoges 1851; F. Arbellot, La Cathédrale de Limoges, Limoges 1883; L. Bourdery, Les peintures de la crypte de la Cathédrale, Limoges 1897; R. Fage, La Cathédrale de Limoges, Parigi 1913; C. de Montcabrier, Le Musée A. Dubouché, Parigi 1930.