LINO

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

LINO

Adolfo Cecilia

(XXI, p. 216; App. II, II, p. 211)

La produzione mondiale della fibra di l. ha risentito, nell'ultimo ventennio, di due fattori negativi che hanno pesantemente condizionato le scelte relative all'estensione dei terreni messi a coltura (1,5 milioni di ha la media degli anni Settanta, 1,3 milioni di ha quella degli anni Ottanta): la concorrenza delle fibre tessili artificiali e sintetiche e le trasformazioni avvenute nei settori agricoli di molti paesi industrializzati. Nonostante ciò, la produzione si è mantenuta a livelli pressoché costanti, grazie all'aumento della resa unitaria (450 kg/ha la media degli anni Settanta, poco meno di 600 kg/ha quella degli anni Ottanta), e alla comparsa tra i paesi grandi produttori della Romania, della Cecoslovacchia, della Polonia e, soprattutto, della Cina. Un anno particolarmente felice è stato il 1987, che ha segnato una produzione di poco inferiore a un milione di t grazie alla resa unitaria che ha toccato i 717 kg/ha. I tre quarti della produzione mondiale provengono dall'area dei paesi dell'ex Unione Sovietica e dalla Cina. Terzo produttore è la Francia.

Di contro sono del tutto scomparse le produzioni di Germania, Giappone, Italia, Iugoslavia e Turchia. L'offerta sui mercati mondiali proviene in gran parte da paesi che lavorano la fibra grezza e le stoppe di l., e che perciò compaiono tra gli importatori e tra gli esportatori. Tra i paesi soltanto importatori sono ai primi posti Giappone, Italia, Regno Unito e Spagna.

La produzione di seme di l. è in continua diminuzione per la crescente concorrenza di prodotti sintetici alternativi. L'area messa a coltura, mediamente pari a 600.000 ha negli anni Settanta, è scesa a estensioni medie pari a 400.000 ha negli anni Ottanta. Nello stesso periodo la produzione mondiale è scesa gradualmente da 3 milioni di t a 2 milioni di t. Canada, paesi dell'ex URSS, Argentina, Cina, India, Romania e Francia sono i principali produttori di seme di l., il cui commercio riguarda quote molto modeste della produzione.

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