LINOLEUM

Enciclopedia Italiana (1934)

LINOLEUM (da lini oleum: "olio di lino")

Umberto Fratini

È un prodotto adoperato per pavimentazioni e rivestimenti e composto in prevalenza di olio di lino, resina e polvere di sughero.

La fabbricazione di questo prodotto, inventato verso il 1860 dall'inglese F. Walton, comporta un impiego di tempo notevole, specie nei riguardi dell'ossidazione dell'olio di lino. Questo, subita una decantazione naturale in grandi serbatoi per la durata di due mesi, viene riscaldato per 8-10 ore a 250° con l'aggiunta di sostanze essiccanti, che ne aumentano il potere naturale essiccante. L'olio cotto passa poi nelle camere di ossidazione, tenute a una temperatura di 40°, dove viene sparso ogni 24 ore su grandi tele di cotone distese verticalmente, che hanno lo scopo di aumentare la superficie di contatto dell'olio con l'ossigeno dell'aria. Sulle reazioni che hanno luogo le opinioni sono varie; si tratta di un processo ossidativo complesso che dura da tre a quattro mesi dando luogo a un prodotto di consistenza gommosa: la linossina.

Un altro metodo ideato dallo stesso Walton consiste nel far cadere sotto forma di doccia l'olio di lino crudo, mescolato a una piccola percentuale di borato di manganese, dal fondo bucherellato di un recipiente posto sull'alto di una torre: l'ossidazione avviene per mezzo di una corrente d'aria calda ascendente ed è facilitata dall'azione della luce naturale. L'olio caduto si riporta in alto facendogli ripetere il ciclo ininterrottamente per 72 ore. L'olio così parzialmente ossidato s'invia poi in un mescolatore con carbonato di calcio in polvere e, tenendo la miscela a 60°, si mescola, insufflando aria: gli acidi grassi che si formano nell'ossidazione decompongono il carbonato, sviluppando anidride carbonica, che fa assumere alla massa un aspetto spugnoso. Il tempo impiegato è 1/12 di quello del 1° metodo, ma il prodotto è di qualità inferiore.

Dalla linossina poi, mescolata in caldaia a camicia di vapore con colofonia perché assuma il potere agglomerante e con gomma kauri perché assuma lucentezza, si ottiene il cemento di linoleum.

Il cemento di linoleum, mescolato, attraverso una serie di macchine, con farina di sughero e materie coloranti, assume l'aspetto di una pasta che, passata alla calandra, viene compressa su tela iuta. La calandra, formata da due cilindri rotanti, può dare, secondo il dispositivo di alimentazione, i tipi: uniti, marmorati, striati e graniti. Se si vogliono invece ottenere sul linoleum dei motivi decorativi complessi, si prepara la pasta in finissima grana nelle volute colorazioni e si distende successivamente su tela iuta, mediante lastre di zinco che portano in traforo il disegno relativo a ciascun colore; una pressa idraulica a 80 atm. per cmq. fissa le paste colorate sulla tela, consolida il prodotto, dandogli la brillantezza e lucentezza necessarie. Il prodotto deve poi ancora subire una stagionatura in essiccatori e la rifinitura; in totale occorrono in generale dagli 11 ai 12 mesi di lavorazione.

Il linoleum è soprattutto pregiato per la sua elasticità, sofficità e impermeabilità, per la coibenza al calore, al suono e all'elettricità; la resistenza agli agenti chimici; la facilità di manutenzione e disinfezione e la sua lunga durata che può desumersi dai seguenti dati ottenuti dal Laboratorio prove dei materiali del R. Politecnico di Milano:

Quanto alla coibenza, la conduttività termica del linoleum è di poco inferiore a quella del legno. La sua resistività elettrica, sperimentata dall'Istituto elettrotecnico dell'università di Milano, diede i risultati qui sotto riportati con campioni normali di 5 mm. di spessore, in ambiente a 20°.

La rigidità dielettrica, con corrente alternativa sinusoidale della frequenza di 42 periodi con tensione aumentata sino alla perforazione dei campioni, è data da un valore di 6700 Volt per mm. di spessore. Il linoleum, oltre alle intrinseche proprietà igieniche, ha pure un forte potere battericida, dovuto all'olio di lino che entra nella sua composizione, per cui viene largamente adottato per applicazioni sanitarie.

La buona riuscita delle pavimentazioni di linoleum dipende essenzialmente dal sottofondo che deve essere solido, bene spianato, perfettamente asciutto e protetto da infiltrazioni di umidità. I gessi idraulici cotti ad altissima temperatura sono generalmente preferiti per i sottofondi e vengono usati sia sulle impalcature di cemento armato sia sulle tavole di legno, su tavelle, ecc., nelle ricoperture di ripiego di vecchi pavimenti. Se l'impalcatura è di legno si usa interporre uno strato di cartone e uno di sabbia per impedire l'infiltrazione di umidità. Nel caso di vecchi pavimenti, occorre che questi siano ben livellati prima della posa del linoleum, colmando le fessure, consolidando i pezzi malfermi, livellando con stucco di gesso o colla di falegname oppure con miscele speciali, poste in commercio a tale scopo.

Le prime applicazioni del linoleum furono per pavimentazioni di carrozze ferroviarie e di navi, dove anche ora è usato quasi esclusivamente rispetto ad altri materiali, ma ben presto se ne fece largo uso nell'edilizia, che oggi costituisce il campo di applicazione più esteso del linoleum, sia come pavimento, sia come rivestimento di pareti. In ordine d'importanza, un'altra applicazione fra le più notevoli è quella del rivestimento di mobili, per la quale si adoperano i tipi di spessore sottile (linoleum copertina). Infine devesi menzionare l'uso del linoleum nelle arti grafiche, per l'incisione di clichés; e l'uso di tipi speciali, come il linoleum rigato per carrozzerie, il tappeto di sughero per la confezione di suolette per calzature, guarnizioni di trasformatori elettrici, guarnizioni di volani di seghe a nastro, ecc.

I massimi centri di produzione del linoleum sono l'Inghilterra, dove esistono una quarantina di fabbriche, la Germania e gli Stati Uniti. L'importanza industriale del linoleum è assai grande e in continuo aumento. In Italia esiste una sola fabbrica, fondata nel 1898, che, oltre a soddisfare la domanda interna, permette anche una debole esportazione, essendo ancora limitato il consumo sul mercato italiano.

Lincrusta. - Per rivestimenti di pareti, viene pure fabbricata con gli stessi sistemi la cosiddetta lincrusta (prodotto ottenuto calandrando un impasto affine a quello del linoleum su un supporto di carta), che viene usata come tappezzeria, sia nei tipi lisci che in quelli ad altorilievo o similseta a riflessi cangianti.

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