LITURGIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

LITURGIA (XXI, p. 305)

Mario BENDISCIOLI

La liturgia cristiana. - Il movimento liturgico (p. 311). - Esso è divenuto una vasta corrente tendente a rendere il culto più decoroso, più capito e vissuto dai fedeli, a riportare riti, gesti, vesti alla forma originaria particolarmente espressiva e suggestiva (Belgi, Francesi, Inglesi), a rendere i fedeli consapevoli del valore simbolico di quelli in rapporto alla azione sacra, e a rendere loro familiari forma e senso della preghiera liturgica (R. Guardini, P. Parsch). Su un piano più radicale, il movimento liturgico mira a rieducare la pietà cristiana, riportandola dall'individualismo delle devozioni private, all'ispirazione superpersonale, sociale, della preghiera liturgica cristocentrica, la quale è imperniata costantemente sull'idea della partecipazione al corpo mistico di Cristo, sottolineando il motivo del sacerdozio universale e la qualità di co-offerenti dei fedeli nella Messa.

In sede propriamente scientifica il movimento liturgico, oltre a dar vita a vasti studî sulla storia della liturgia e sulle vicende dell'atteggiamento dei fedeli di fronte all'azione liturgica (i benedettini O. Casel, I. Herwegen, il gesuita J. A. Jungmann) ha proposto, sulla scorta dei testi e delle tradizioni liturgiche, una definizione del mysterium cristiano, che si ispira più al platonismo della patristica e alle forme della religiosità del mondo antico che all'intellettualismo della scolastica, provocando reazioni e contestazioni. Il movimento ha avuto i suoi iniziatori nel mondo benedettino (abate P.-L. Guéranger), è stato in parte preparato dal romanticismo col suo amore pei simboli, e poi favorito dalle tendenze a una rinnovazione della Chiesa che rendesse più intima la partecipazione dei laici alla sua vita; esso fu promosso anche efficacemente dal richiamo di Pio X a "pregare con la Chiesa", e più in generale dalla rinascita del senso della Chiesa nel primo dopoguerra e dal ritorno degli spiriti all'"obbiettivo" ed al "sociale". Pur con riluttanze e resistenze, il movimento è stato accolto anche fuori dalla cerchia benedettina, trovò zelatori tra gesuiti e francescani, per tradizione tendenti a una pietà individualistica, ed ebbe in genere riconoscimento con Pio X (motuproprio Tra le sollecitudini, 22 novembre 1903), Pio XI (costituzione Divini cultus, 20 dicembre 1928) e con Pio XII (enciclica Mystici corporis, 29 giugno 1943). Però la Mediator Dei (20 novembre 1947) ammonisce contro l'esclusivismo della pietà liturgica e riafferma la libertà delle devozioni private.

Nel campo protestante il movimento liturgico si fece sentire innanzitutto nella comunione anglicana per l'influsso dei ritualisti anglocattolici; nel campo evangelico-luterano in connessione collo studio della liturgia luterana nel sec. XVI, con la rinascita del senso sacramentale per la suggestione delle idee e forme della Hochkirche (F. Heiler), concretandosi nello sviluppo delle lorme del culto, in un maggiore apprezzamento del gesto come espressione del senso interiore, nella rinnovazione dell'uso del breviario.

Bibl.: Per la Francia e il Belgio: P.-L. Guéranger, L'année liturgique, Parigi 1941 segg.; L. Beauduin (abb. di Mont-César), La piété de l'Église, Lovanio 1914; Les questions liturgiques et paroissiales (dal 1911); La vie liturgique (dal 1909) dirette dal Beauduin: Revue liturgique et bénédictine monastique, dell'abbazia di Maredsous; Liturgia, Enc. populaire des connaissances liturgiques a cura di R. Aigrain, Parigi 1931; per la Germania: R. Guardini, v. in questa App.: Liturgische Bildung, 1923, coll. Ecclesia orans (dal 1937, a cura di I. Herwegen O. S. B.); Die betende Kirche, Maria Laach 1927; O. Casel, Die Liturgie als Mysterienfeier, Friburgo i. B.; H. Dausend O. F. M., Kundgebungen der letzten Päpste zur liturgischen Bewegung, paderborn 1934; I. Kramp, J. S. J., Eucharistia, von ihrem Wesen u. ihrem Kult, Friburgo i. B. 1921; J. Kreitmayer, Die Beuroner Kunst, 5ª ed., Friburgo i. B. 1923. Riviste: Jahrbuch für Liturgiewissenschaft, ed. da O. Casel, Maria Laach 1921-35; Bibel und Liturgie, dal 1926; Liturgische Zeitschrift, ed. da J. Pinsk (dal 1934 Liturgisches Leben); per l'Austria: P. Parsch, Das Jahr des Heils, Klosterneuburg (trad. ital., Milano 1940); per gli S. U.: rivista Orate fratres dell'abbazia di Collegeville, dal 1926; per l'Italia: Andrianopoli, Il movimento liturgico, Milano 1934; rivista Ambrosius, dal 1929; Rivista liturgica, dell'abbazia di Finalpia; Ephemerides Liturgicae, dal 1914, Roma; inoltre le edizioni del Messale romano in traduzione e col testo a fronte; I. Schuster, Liber sacramentorum, Torino 1910-1928, 9 voll. Per il movimento liturgico nell'anglicanesimo cfr.: don Gregory Dix, The shape of the Liturgy, Westminster 1945; nel luteranesimo: Das Berneuchener. Buch, Monaco 1926; G. Mensching, Die liturgische Bewegung in der evang. Kirche, Tubinga 1925; Fr. Heiler, Evangelisch-katholisches Brevier, in Hochkirche, Monaco 1932, n. 12; M. Righetti, Manuale di storia liturgica, I-III, Milano 1945-49.