LIVERPOOL

Enciclopedia Italiana (1934)

LIVERPOOL (A. T., 45-46)

Herbert John FLEURE
Arthur POHAM
Gino LUZZATTO
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Città e porto inglese, sulla riva N. del fiume Mersey, a 323 km. a NO. di Londra. (V. la cartina sotto la voce Manchester). Lo sviluppo di Liverpool, sbocco marittimo dell'area industriale del Lancashire meridionale, fu in gran parte dovuto alla sua buona posizione, su uno stagno, poi interratosi, dove le navi erano ben protette dalle forti correnti e dalle acque impetuose della Mersey, l'estuario della quale era tuttavia assai vantaggioso, specialmente perché la sua stretta bocca manteneva una forte corrente di marea (v. cartina di Liverpool e dell'estuario della Mersey sotto la voce manchester). Il numero degli abitanti di Liverpool, assai piccolo fin dopo il 1650, era giunto a circa 5000 intorno al 1700; in seguito si accrebbe sempre più, specialmente negli ultimi due secoli. I tre ultimi censimenti dànno le cifre seguenti: 1911, ab. 753.353; 1921, ab. 805.046; 1931, abitanti 855.539. Ma anche queste cifre non rappresentano la popolazione reale del grande agglomerato urbano: Bootle, immediatamente a nord-ovest di Liverpool, con cui forma ora un abitato continuo, ha 76.799 ab.; Waterloo, oltre Bootle, ha 31.000 ab.; Litherland, 16.967 ab.; Great Crosby, 18.283 ab. Oltre a ciò, la popolazione occupata in Liverpool, ha preso sempre più ad abitare sulla riva sinistra della Mersey, a Birkenhead (147.946 ab.), a Wallasey (97.465 ab.), Hoylake e a West Kirby (16.628 ab.). Anche le industrie si sono sviluppate a SE. di Liverpool e a Birkenhead, dove sono dei docks e dove esistevano vasti cantieri navali; adiacenti a quest'ultima, Bebington e Bromborough hanno 26.742 abitanti. Nel linguaggio corrente, questo grande agglomerato sulle due rive del bello e largo estuario ha ricevuto il nome di Merseyside, e ha una popolazione effettiva di quasi 1.500.000 ab., computando anche Southport, un sobborgo a N. di Liverpool, sul mare. Persone occupate a Liverpool, hanno le loro dimore anche più lontano, a Chester. Nella popolazione è notevole l'elemento irlandese; vi sono pure stranieri di tutte le parti del mondo.

Il porto. - Nel Medioevo il porto di Liverpool era soltanto un piccolo porto peschereccio presso lo sbocco di un immissario di una laguna, ora interrata, sulla riva N. della Mersey; l'interramento del fiume Dee a Chester rese ancora più necessario un secondo porto, che si sviluppò solo dopo la metà del sec. XVII. Nella prima metà del sec. XIX furono aggiunti al vecchio porto parecchi docks e fu convertito in un dock anche lo stagno di Wallasey, a Birkenhead. Nel 1857 fu creato un ufficio speciale (Mersey Docks and Harhour Board), per dirigere e sviluppare l'intero sistema portuale lungo le rive della Mersey; esso si è molto esteso, specialmente verso nord-ovest, dove il Gladstone Dock rappresenta l'ultima e maggiore opera. Entro i docks, lo specchio d'acqua è ora di più che 260 ha., mentre lo sviluppo lineare delle banchine supera i 61 km. Inoltre, dalla parte di Liverpool si è sviluppato un sistema di pontoni che formano una banchina galleggiante con una lunghezza totale di più che 750 metri. La parte più esterna è usata per i vapori transoceanici, per l'lrlanda e per l'isola di Man; quella centrale per i ferry-boats che trasportano carri ferroviarî, ecc., attraverso il fiume; mentre la parte più interna serve per battelli da passeggeri tra Liverpool e Birkenhead, Wallasey, ecc.

Poiché Liverpool e Birkenhead importano enormi quantità di materiali che vanno distribuiti a sud e a nord della Mersey, i ferry-boats sono insufficienti, e per servirsi dei ponti bisogna compiere molti chilometri in più; perciò, in aggiunta a quello percorso dalla ferrovia, si è iniziata nel 1933 la costruzione di un traforo stradale sotto la Mersey; l'opera ha incontrato grandi difficoltà per la ventilazione, specialmente in relazione alle esalazioni di petrolio, ma tali difficoltà saranno certamente superate, benché con una spesa notevole; e si spera che la nuova via decongestionerà di molto il traffico nel centro della città e renderà più rapidi i trasporti fra il N. e il S. nell'Inghilterra occidentale.

L'aumento del tonnellaggio dei grandi transatlantici ha reso necessarie grandi operazioni di dragaggio alla barra tra l'estuario e il mare libero. Qui la profondità, con le più basse maree, è stata portata da meno di m. 3,5 a più di m. 8,5. La Mersey dà anche accesso al canale navigabile di Manchester, divenuta, per esso, uno dei grandi porti dell'Inghilterra e un importante complemento di Liverpool.

Commercio. - Il cotone è stato ed è ancora uno dei principali articoli d'importazione e la borsa del cotone è un centro di affari importantissimo. Dal porto il cotone è spedito per ferrovia o per autocarro alle città interne del Lancashire, le quali esercitano la filatura. Quest'attività non si è sviluppata con successo a Liverpool, in parte per mancanza di corsi d'acqua atti a dare la forza motrice, prima che si generalizzasse l'uso del vapore, e in parte perché l'atmosfera salina nuoce a tale industria. Un altro materiale importato in gran quantità, specie dal Canada e da Terranova, è il legname; così pure i prodotti alimentari: grano, carni, frutta, zucchero, ecc. A tale scopo, si sono creati vasti impianti frigoriferi. La lana giunge qui per essere inviata al West Riding nello Yorkshire. L'olio di palma, il copra e varî altri prodotti tropicali alimentano le industrie del sapone, della margarina e quelle chimiche poste sul fiume a monte di Liverpool. Il grano giunge specialmente a Birkenhead, che è diventato uno dei principali centri dell'industria molitoria in Inghilterra. Un tempo, Liverpool era il più importante porto per passeggeri diretti in ogni parte dell'America e per gran parte del traffico verso l'Africa e l'Australasia; ma in questi ultimi anni gran parte di questo traffico è passata a Southampton e a Londra, che presentano grandi vantaggi, sia per l'importanza commerciale prevalente di Londra, sia per trovarsi sulla via diretta verso l'Olanda e la Germania occidentale. Inoltre, di recente, l'accrescimento del tonnellaggio ha permesso ai piroscafi per passeggeri di trasportare anche grandi carichi di merci. In relazione al commercio oceanico si è molto sviluppata a Liverpool l'attività assicuratrice e ivi risiedono gli uffici centrali di molte grandi compagnie.

Industrie. - Notevole, specie a Birkenhead, è l'industria molitoria. Un'altra industria antica è quella della stagionatura e preparazione del tabacco. L'importazione dello zucchero ha dato origine all'industria dei biscotti e quella della frutta alla fabbricazione di marmellate e gelatine. Port Sunlight e Warrington, sul fiume a monte di Liverpool, costituiscono il maggiore centro mondiale dell'industria dei saponi. A Widnes e altrove i materiali importati, insieme col sale del Cheshire e il carbone del Lancashire meridionale, alimentano svariate industrie chimiche. St Helens si è specializzata nell'industria vetraria. Vi sono poi fabbriche di orologi, corderie e saccherie, fabbriche di cavi, officine elettromeccaniche, tintorie, ecc., poste a Liverpool o più genericamente nella Merseyside. Delle industrie più antiche e decadute, oltre a quella delle costruzioni navali, ancora più antica, fiorita nel secolo XVIII e all'inizio del XIX, era quella della ceramica o della decorazione impressa sulla ceramica, proveniente in parte dallo Staffordshire e da altri luoghi. Le fabbriche di orologi e cronometri di Liverpool sono sorte in relazione con le esigenze dell'armamento marittimo.

Come molte altre città inglesi, Liverpool si procurò nel secolo XIX un sistema di acquedotti, derivando l'acqua dapprima (1847) da Rivington, sulle colline a circa 40 km. a NE., e poi (1892) dal fiume Vyrnwy nella parte nord del Galles centrale. Qui mediante una diga attraverso la valle fu costruito un vasto serbatoio, dove si convogliarono successivamente anche altri corsi d'acqua. Vi sono attualmente tre acquedotti.

Monumenti. - La situazione pittoresca di una parte della città sul fianco d'una collina a N. del vasto estuario ha senza dubbio aiutato la sua popolazione di mercanti a farne una città fiera dei suoi monumenti. Il centro principale è dominato dalla St George's Hall, in stile neoclassico, opera principale di H. L. Elmes (v.) condotta a termine dopo la sua morte da C. L. Cockerell (1854). Intorno a esso, sorgono il Palazzo di giustizia, la Galleria d'arte, l'edificio ben proporzionato della biblioteca (Picton Library), il Museo, la Technical School, non degna degli altri. Altro bell'edificio neoclassico del sec. XIX è la dogana, nella parte inferiore della città. L'antico ospedale Blue-Coat, costruito nel 1717, è un bell'esempio dello stile "Regina Annaı; il Palazzo municipale (Town Hall), edificato su progetto di Giovanni Wood di Bath nel 1754, ma ricostruito dopo un incendio nel 1795, è di modesta mole, ma di belle proporzioni con un portico di colonne corinzie. Rodney Street, del principio del secolo XIX, è una delle più distinte vie di abitazioni dell'Inghilterra, mentre una pizza (Abercromby Square) è un bell'esempio di architettura della metà dell'Ottocento. Enormi fabbricati moderni, per il Dock Board, la Compagnia di navigazione Cunard, e la Reale Compagnia Liver, sono riuniti nella bella area che fiancheggia i pontoni di sbarco. Una nuova cattedrale anglicana, neogotica, su disegni di G. G. Scott, è stata iniziata nel 1904 ed è in corso di costruzione: risulterà della lunghezza di m. 189 e dell'altezza all'interno di m. 35. Il palazzo dell'università è un infelice prodotto della passione per la rinascita del gotico.

Musei e istituzioni culturali. - Le collezioni artistiche di Liverpool sono fra le più importanti d'Inghilterra. La Walker Art Gallery, aperta nel 1877, contiene le collezioni di pitture di antichi maestri donate da Guglielmo Roscoe, il biografo di Lorenzo de' Medici e di Leone X. Fra le pitture italiane notevoli soprattutto quella, firmata, di S. Martini, una predella del Vecchietta, la Pietà di E. de Roberti. Fra le pitture moderne meritano di essere ricordate alcune opere importanti dei preraffaelliti D. G. Rossetti, Millais e Holman Hunt. Il Free Public Museum con biblioteca, annesso alla Walker Art Gallery, ha pregevoli collezioni etnografiche, di storia naturale, di antichità, e una importante serie di avorî, tra cui il bel dittico del sec. V di Esculapio e Igea.

L'università è sorta come istituto di cultura superiore nel 1881 e nel 1884 divenne, con Manchester, Sheffield e Leeds, una delle costituenti della federale Victoria University; nel 1903 l'associazione fu sciolta e il nome di Victoria University rimase alla più anziana fra le associate, Manchester. L'università di Liverpool si è sviluppata specialmente dopo la guerra mondiale. Fra i suoi istituti si possono ricordare, per importanza scientifica e pratica, la Scuola di medicina e igiene tropicali, l'istituto di urbanistica, gl'istituti per lo studio delle maree, di problemi di biologia marina e di oceanografia, con una stazione a Port Erin (Isola di Man) e la clinica ortopedica.

Storia. - La storia di Liverpool, come grande centro del commercio marittimo inglese, è assai recente, non potendosi far risalire più in là degli ultimi decennî del sec. XVII. Le prime memorie del porto della Mersey risalgono bensì a quattro secoli innanzi: il nome di Liverpool s' incontra per la prima volta in un diploma del 1191, col quale Giovanni, allora conte di Lancaster, e succeduto poi al fratello Riccardo I nel regno d'Inghilterra, confermava il suo fedele Henry Fitzwarin nel possesso di quella località. Ma è soprattutto dopo la sua assunzione al trono che il nome di re Giovanni è legato agl'inizî della fortuna, molto modesta, di Liverpool. Egli, infatti, volendo affrettare la completa conquista dell'Irlanda, e avendo riconosciuto il vantaggio della posizione di Liverpool, specialmente in un momento in cui erano notevolmente peggiorate le condizioni di navigabilità del vicino porto di Chester, ne ottenne la restituzione e costruì in vicinanza della foce del fiume un castello, al quale, con la patente del 28 agosto 1207, concesse gli stessi diritti degli altri borghi franchi marittimi, invitando gli abitanti dei paesi vicini a stabilirvisi. Il provvedimento dovette presto otienere l'effetto voluto, perché dagli atti ufficiali risulta che nel 1211 si fece largo ricorso al piccolo porto di Liverpool per l'imbarco di uomini e di rifornimenti destinati agli eserciti che combattevano in Irlanda e nel paese di Galles. Accanto alla funzione militare il porto dovette presto esercitare anche una funzione commerciale, per cui nel borgo si costituì una classe particolare di mercanti, che ottenne nel 1229, con privilegio di Enrico iII, di costituire legalmente una propria "gilda".

Dopo di allora i ricordi di L. si fanno più frequenti e ininterrotti; ma se essi dimostrano che il porto era ormai conosciuto in Inghilterra, ci dànno anche, almeno per via indiretta, la prova che, dopo essersi affermato abbastanza rapidamente, esso si mantenne per più di tre secoli stazionario, se pure non attraversò anche dei periodi di vera decadenza. Le entrate che la corona ritraeva dal porto, salite da 10 lire sterline nel 1228 a 38 nella seconda metà del'300, discendono dopo la fine del secolo a 24; e il loro livello si dev'essere mantenuto assai basso per più di un secolo tanto che nel 1514 il re Enrico VIII mandò a L. una commissione per farvi un'inchiesta sulle cause della diminuzione del reddito di quella dogana.

Verso la fine del periodo dei Tudor sembra che L. cominci finalmente ad avviarsi a una maggiore prosperità: danneggiato gravemente da un uragano il vecchio porto, nel 1561, se ne costruisce immediatamente uno nuovo; nel 1586 il gettito delle dogane sale alla somma di 272 sterline; Chester, che da tempi assai remoti aveva considerato L. come una semplice dipendenza e aveva preteso di controllare il suo traffico, è costretta finalmente a riconoscere la piena autonomia del porto rivale, che ha acquistato ormai una netta superiorità. Ma nonostante i progressi evidenti compiuti fra il 1550 ed il 1650, lo sviluppo di L. è ancora estremamente modesto.

Un impulso ben più efficace si manifesta nel movimento del porto dopo la restaurazione degli Stuart, ed è determinato in parte dai progressi delle industrie del Lancashire e in misura assai maggiore dal commercio con la costa occidentale dell'Africa e con le colonie americane. L'importanza commerciale di Liverpool si fondò allora soprattutto sul commercio degli schiavi negri, il quale costituì, si può dire, la base della sua fortuna. I prodotti dei centri principali dell'industria metallurgica, Sheffield e Birmingham, per lo più piccoli utensili da tavola e da cucina, vengono esportati dai mercanti di Liverpool alle coste occidentali dell'Africa per esservi scambiati con gli schiavi, che vengono poi portati alle piantagioni del Brasile e delle Indie Occidentali, e colà scambiati alla loro volta coi prodotti coloniali, in prima linea zucchero e rum. Il triste, ma ricchissimo commercio, iniziatosi nel 1709 con un piccolo bastimento di 30 tonnellate, che trasportò solo 15 schiavi dall'una all'altra sponda dell'Atlantico, fece poi rapidissimi progressi: nel 1751 il numero delle navi negriere è già salito a 53; nel 1763 a 86, e il numero degli schiavi caricati sale in quel solo anno a 24.200. Si è calcolato che nel decennio 1783-93 si siano trasportati dall'Africa alle Indie Occidentali 814.000 negri; e che di questo numero altissimo la metà sia stata trasportata da navi di Liverpool. Alla fine del secolo la proporzione sarebbe ancora salita e Liverpool avrebbe raggiunto un vero monopolio, trasportando i cinque sesti degli schiavi destinati all'America. Nel 1807, poco prima che si decretasse l'abolizione della tratta, 185 navi di Liverpool erano impegnate in questo commercio, e caricavano 49.213 schiavi all'anno.

I benefici di questa nuova forma di attività, la quale fa di L. il primo porto inglese per gli scambî con l'America, si rivelano anche nel rinnovamento degl'impianti portuali. Finalmente negli ultimi decennî del secolo il rapido sviluppo dell'industria cotoniera nel Lancashire e il completamento delle opere per rendere navigabile la Mersey fra Manchester e Liverpool fanno di questo porto uno dei maggiori centri d'importazione del cotone greggio.

Se però il sec. XVIII segna gl'inizî della fortuna di Liverpool, il grande sviluppo che lo colloca al secondo posto tra i porti dell'Inghilterra si compie tutto nel sec. XIX.

V. tavv. LXVII e LXVIII.

Bibl.: C. T. Gatty, Catalogue of Medieval and later antiquities contained in the Maver Museum, Liverpool 1883; Catalogue of the Historical Exhibition, 1907 (in relazione con la celebrazione del 700 anniversario della fondazione di Liverpool), Liverpool 1907; Ramsay Muir, History of Liverpool, Londra 1907; C. R. Hand, Old Liverpool and its Charter, Liverpool 1907; Ramsay Muir ed E. M. Platt, History of municipal government in L. from the earliest times to 1835, Liverpool. 1906; Th. Rome, The port of L. Its past and future, Liverpool 1925; C. H. Railly, Some Liverpool Streets and Buildings in 1921, Liverpool 1921; City of Liverpool Official Handbook, Liverpool 1924; V. E. Cotton, The Liverpool Cathedral. Official Handbook, 7ª ed., Liverpool 1927.

Conti di Liverpool.

Il titolo di conte di Liverpool fu creato nel 1796 per Charles Jenkinson (1729-1808), uomo di stato inglese che era stato ministro del Tesoro, lord dell'Ammiragliato, ministro della Guerra, cancelliere del ducato di Lancaster, godendo in modo particolare della fiducia del re. Il titolo passò al figlio Robert Banks Jenkinson (7 giugno 1770-4 dicembre 1828), pure uomo politico, dal 1790 membro della Camera dei comuni, fervido sostenitore di Pitt, negoziatore nel 1801-2 della pace di Amiens con la Francia, membro dei gabinetti Pitt, Portland, Spencer Perceval (1804-1812), nel 1812, dopo la morte di quest'ultimo, primo ministro, mantenendo il suo posto per quindici anni - fatto quasi unico nella storia politica inglese - fino al 1827. Si trovò così a dirigere la politica inglese in un momento decisivo per essa e per l'Europa: ma in politica estera la parte decisiva fu soprattutto del Castlereagh prima, del Canning poi, e J. si occupò soprattutto di politica interna, imponendo un regime autoritario, giungendo perfino, nel 1817, alla sospensione dell'Habeas Corpus e imponendo al parlamento nel 1819 l'approvazione dei Dieci Atti. La parte non bella da lui avuta nel celebre processo della regina Carolina ne accrebbe l'impopolarità.

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