LOBELIA

Enciclopedia Italiana (1934)

LOBELIA

Fabrizio CORTESI
Alberico BENEDICENTI

. Genere di piante Dicotiledoni Simpetale della famiglia Lobeliacee (Linneo, 1737) con fiori zigomorfi resupinati, corolla bilabiata, stami con antere saldate per i margini e filamenti liberi e inseriti sul ricettacolo, frutto capsulare bivalve. Comprende 200 specie delle regioni calde e temperate, eccetto l'Europa centrale e orientale e l'Asia occidentale. Fra queste è importante la L. inflata L., pianta erbacea annua dell'America Settentrionale (Canada, Carolina, Mississippi) conosciuta col nome di tabacco indiano, di cui si usa l'erba (herba lobeliae); la L. nicotianifolia Hayne, dell'India meridionale e di Ceylon e la L. laxiflora H.B.K. del Messico hanno le stesse proprietà. La L. syphilitica L. dell'Africa meridionale ha la radice con proprietà depurative.

La Lobelia inflata fu introdotta nella medicina europea come espettorante e antiasmatico da S. Thompson circa un secolo fa. Ha odore lieve, sapore pungente, che ricorda quello del tabacco; deve le sue proprietà medicamentose a un alcaloide liquido, la lobelina, d'azione simile alla nicotina. A piccole dosi esso favorisce la secrezione dei liquidi bronchiali e l'espettorazione, mentre paralizza le terminazioni nervose del vago nei muscoli bronchiali ed eccita il centro respiratorio; giova perciò nella dispnea, nell'asma e nelle tossi spasmodiche o nervose. Dall'uso di questa droga si possono talora avere inconvenienti gravi (vomito, depressione, ecc.) e anche azioni decisamente tossiche. Si somministra in polvere: gr. 0,05-0,25 come antiasmatico e antidispnoico, fino a gr. 1,00 come emetico; d'uso più frequente è la tintura: gr. o,5-i pro dose, più volte al giorno.