LOKI

Enciclopedia Italiana (1934)

LOKI

Bruno Vignola

. Divinità nordica che rappresenta il genio del male. Figlio del gigante Farbauti e di Laufey (o di Nal), bello e amabile di aspetto, ma perfido e infedele, è dio e demone e sta appunto fra gli Asi (v.) e i loro eterni avversarî, i Giganti.

Al principio dei tempi strinse con Odino un patto fraterno e con lui contribuì alla creazione del mondo; assunto fra gli dei, spesso li servì con la sua scaltrezza, più spesso fu di danno con la sua perfidia; divenne poi decisamente loro nemico e traditore, anzi, alla fine; il maggiore avversario, compiendo infinite scelleratezze. Ebbe dalla moglie Sigyn i figli Narfi e Vali, da Angrboda terribili mostri: il lupo Fenrir, Hel (v.) e il serpente che accerchia la terra. Per il suo delitto più memorando e più grave - il tradimento e la morte di Balder (v.) - preso e confinato dagli dei in una remota caverna, vi fu legato alla rupe con le budella del figlio Narfi; Skadi legò sopra il suo capo una serpe, il cui veleno sgocciolava su lui; Sigyn lo raccoglieva in una coppa che, riempita, vuotava. Il veleno cadeva frattanto sul viso di L., i cui contorcimenti causavano il terremoto. L. sarà sciolto al principio del Crepuscolo degli dei, quando guiderà le potenze distruggitrici alla suprema tenzone; egli stesso pugnerà con Heimdall (v.), e ambedue soccomberanno. L. è una creazione dell'arte settentrionale, ignoto alla comune mitologia germanica. Che il suo nome sia connesso con luka "chiudere", come quello di colui che apporta la fine e la rovina del mondo, è poco probabile; e pure è da escludere ch'esso, nella forma Lódur, si debba, attraverso Vlódur, accostare all'indiano Vótra (il cui mito presenta qualche somiglianza col suo) e rappresenti perciò soltanto un demone del calore e del fuoco; questo lato è evidente anche per L., ma in causa della probabile fusione di un'altra divinità Logi, personificazione della fiamma (Lohe). Nonostante la presenza di elementi pagani, nel nome (possibile abbreviazione di Lucifer, pronunziato Lukifer) e nei principali elementi del mito (primitiva amicizia con gli dei, tradimento e conseguente cattività), Loki è probabilmente - con tutte le rappresentazioni della fine del mondo, dalle quali non si può pensare staccato - un altro elemento di quelle credenze cristiane pervenute nel Nord d'Europa e quivi elaborate artisticamente prima e dopo la conversione al cristianesimo.

Bibl.: A. Oltik, Raganrök, Die Sagen vom Weltuntergang, Berlino 1922; G. Neckel, Die Überlieferungen vom Gott Balder, Dortmund 1920; J. A. Mac Culloch, in The mythology of all races, II, Boston 1930, pp. 139-150.

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