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In siderurgia, prodotto finale, secondario, della metallurgia del ferro; ha composizione variabile e risulta dalle reazioni che avvengono, nell’altoforno, tra i componenti della ganga del minerale ferroso e i componenti aggiunti come fondente per facilitare il processo metallurgico. La funzione della l. è quindi quella di inglobare la maggior parte delle impurezze, ma ha grande influenza anche sulla marcia dell’altoforno e sulle caratteristiche della ghisa prodotta. La l., in ragione di 0,4-2,5 t per tonnellata di ghisa prodotta, si raccoglie nel crogiolo, al di sopra della ghisa per la sua minore densità, ed è estratta attraverso un apposito foro di colata. A seconda della sua composizione, si parla di l. acida (o lunga) se contiene molta silice, SiO2, rispetto all’ossido di calcio, CaO, e alle altre sostanze basiche; in caso contrario (il più frequente) si parla di l. basica (o corta). Le l., che una volta costituivano un prodotto morto della siderurgia, vengono oggi variamente utilizzate: le l. acide possono essere soffiate, allo stato fuso, con potenti getti d’aria compressa, dando così una massa di sottili filamenti detta lana di scoria, discreto materiale coibente, termico e acustico, con vari impieghi nelle costruzioni civili e industriali; oppure possono essere frantumate e usate per pavimentazioni (per es. stradali), ben resistenti alla usura. Le l. basiche sono invece usate per la fabbricazione del cemento d’altoforno.

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