MARCELLO, Lorenzo

Enciclopedia Italiana (1934)

MARCELLO, Lorenzo

Camillo Manfroni

Uomo di mare italiano, appartenente alla nobile famiglia veneziana dei Marcello (v.). Nato nel 1603, fu a 27 anni governatore (cioè comandante) di galeazza, a 30 anni comandante della squadriglia posta a difesa di Candia; fu nel 1637 capitano delle galeazze; nel 1641 provveditore di armata, grado corrispondente a quello di ammiraglio di divisione, partecipando con tal grado alla guerriglia in Adriatico contro il papa Urbano VIII (guerra dei Barberini). Col grado di provveditore straordinario combatté a ÇeŞme contro un convoglio turco, e sostituì poi Francesco Morosini nel comando supremo dell'armata veneziana (1655), come capitano generale.

Con 24 galee e 20 vascelli, coadiuvato da una piccola squadra dei Cavalieri di Malta, il M. si recò all'imboccatura dei Dardanelli per impedire all'armata turca di uscire dal Mar di Marmara e di portare soccorso all'esercito che assediava Candia. Quivi il 26 giugno 1656 avvenne una sanguinosissima battaglia tra la sua armata e quella turca, comandata da Sinān pascià. Nel combattimento il M., avanzatosi arditamente con la sua capitana a conquistare una galea nemica, cadde ucciso da una cannonata sul ponte di comando. Nascosta agli equipaggi la perdita del loro comandante, il provveditore Badoer prese il comando dell'armata e proseguì la già bene avanzata opera, sconfiggendo interamente l'armata nemica. Tredici galee e 10 navi caddero in potere dei Veneziani; furono liberati 5000 schiavi cristiani e fatti 400 prigionieri. Fu questa la più segnalata vittoria che l'armata veneziana abbia riportato dopo Lepanto: onori speciali furono tributati alla salma del M., al cui ardimento e alle cui sagge disposizioni si deve quella vittoria. La notizia del trionfo veneto fu portata a Venezia da Lazzaro Mocenigo.

Bibl.: M. Nani Mocenigo, Storia della Marina veneziana dalla battaglia di Lepanto, cap. 3° (in corso di stampa); Relazione della battaglia dei Dardanelli, a cura di A. Tragni, in Rivista Marittima, gennaio 1913.

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