Low cost

Lessico del XXI Secolo (2013)

low cost


<lë’u kòst> locuz. ingl., usata in it. come locuz. agg. e sost. m. – Acquistabile a un prezzo di gran lunga inferiore rispetto a quello praticato dagli altri operatori sul mercato: fare un viaggio l. c.; comprare un biglietto, un pacchetto low cost. In particolare, nel settore del turismo, servizio di trasporto aereo a prezzi contenuti rispetto a quello delle compagnie tradizionali e, per estensione, la compagnia aerea che offre questo servizio. Sono denominate a basso costo le compagnie aeree che riescono a praticare tariffe molto competitive rispetto a quelle delle aviolinee tradizionali. I voli effettuati da questi vettori sono detti anche no frills («senza fronzoli») perché non prevedono la distribuzione di giornali, bevande e cibi (se non a pagamento); questo consente anche una maggiore disponibilità di posti, per l’eliminazione della dispensa, e una contrazione del personale destinato ai servizi a bordo. Per ridurre al minimo le spese sono utilizzati scali aeroportuali meno frequentati, dove i diritti di atterraggio costano meno, e decolli e atterraggi avvengono negli orari più economici, ossia di minore traffico. Un ulteriore risparmio sulle tariffe aeroportuali è ottenuto eliminando gli autobus di collegamento e scegliendo per il check-in i banchi meno comodi. La flotta, tutta costituita da aerei dello stesso tipo per abbattere le spese di manutenzione e addestramento dei piloti, viene impegnata il più a lungo possibile. L’acquisto online o via telefono azzera le commissioni di agenzia e i costi di emissione dei biglietti, sostituiti da e-mail o da codici di prenotazione. I posti non sono assegnati e non è possibile modificare orario e data di partenza. La prima compagnia a seguire questo modello fu, negli anni Settanta del 20° sec., la statunitense Southwest airlines, che cominciò a offrire voli l. c. sulla linea Phoenix-Dallas-San Antonio. All’esempio della Southwest airlines, divenuta poi il quarto operatore mondiale, si ispirò Tony Ryan che nel 1985 inaugurò l’attivita della compagnia che porta il suo nome con un volo tra l’aeroporto irlandese di Waterford e lo scalo di Gatwick a Londra a un prezzo notevolmente ridotto rispetto a quello di altri vettori (94,99 sterline contro 209). Dopo un primo periodo di insuccesso, tra il 1990 e il 1991 furono cancellate le rotte che non davano sufficiente guadagno e rinforzate le altre, riducendo ulteriormente i prezzi. Negli anni successivi vennero aggiunte nuove tratte di collegamento con Francia, Spagna, Italia, Germania, Svezia. Sulla scia di Ryanair sono state fondate in Europa molte compagnie l. c., come EasyJet, Go fly, Virgin express, Volare web e Hapag-Lloyd express. A fronte del diffondersi dei voli a basso costo le compagnie di bandiera, per rimanere competitive, oltre a fornire occasionalmente tariffe vantaggiose su tratte meno frequentate, hanno creato delle diramazioni specializzate in voli no frills, come Crossair, nata dalla Swissair, e la Buzz, alternativa alla KLM. In qualche caso compagnie full service in forte perdita si sono trasformate ribaltando i risultati di gestione e ritornando in attivo (per es., l’irlandese Aer lingus). Tutta l’industria del traffico aereo sta di fatto evolvendo verso il l. c.: si calcola che negli Stati Uniti sia l. c. il 45% dei voli interni e in Europa oltre il 30%.