Fabro, Luciano

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Fabro, Luciano

Alexandra Andresen

Artista concettuale, nato a Torino il 20 novembre 1936. Stabilitosi a Milano nel 1959, dopo la sua prima mostra personale presso la galleria Vismara nel 1965, si è accostato alle ricerche di M. Pistoletto e degli altri esponenti dell'Arte povera partecipando dal 1967 alle più significative mostre del gruppo. Alle sue opere, esposte tra l'altro in diverse edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1980, 1984, 1986, 1993, 1997) e di Documenta di Kassel (1972, 1982, 1992), sono state dedicate importanti retrospettive presso il Museo d'Arte contemporanea del Castello di Rivoli (1989), la Fundació Joan Miró a Barcellona (1990), il San Francisco Museum of Modern Art (1992), il Centre G. Pompidou di Parigi (1996), la Tate Gallery a Londra (1997). Nel 1993 F. ha ricevuto il premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia nazionale dei Lincei per la scultura.

La ricerca di F., sempre accompagnata da una intensa riflessione teorica, si traduce in opere e installazioni di grande rilevanza immaginativa e concettuale. Dopo le prime soluzioni in vetro, specchio e metallo (Trasparente, 1963-65), tese a interagire con lo spazio attraverso l'azione del riflettere o del trasparire, F. ha approfondito la propria indagine ideando opere, rielaborate in numerose varianti, quali la serie Italia (dal 1968), che propone l'immagine della penisola in posizioni e materiali diversi (bronzo, vetro, pelliccia, cuoio, oro ecc.) ironicamente allusivi alla situazione politica ed economica del paese, la serie Attaccapanni (1976-82), che sfrutta le potenzialità espressive di pannelli di stoffa appesi alle pareti, la serie Effimeri (1985-89), costituita da composizioni di elementi geometrici mobili prevalentemente in marmo e in metallo. Sempre incentrate sull'analisi dei rapporti tra spazio, fruitore e opera d'arte sono le numerose sculture destinate all'aperto (La doppia faccia del cielo, 1986, Otterlo, Kröller-Müller Museum; Bagnanti, 1994, Anversa, Openluchtmuseum voor Beeldhouwkunst Middelheim) o la serie di installazioni (Habitat, 1983, Aquisgrana, Ludwig-Forum für internationale Kunst; Nord, Sud, Est, Ovest giocano a Shanghai, 1989, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte; La nascita di Venere, installazione permanente, 1992, Maastricht, Bonnefantenmuseum; Giardino all'italiana, installazione permanente, 1994, Basilea, Picasso Platz). F. ha svolto un'intensa attività didattica presso l'Accademia di Brera (1983-89) e presso altre istituzioni culturali.

Tra i suoi scritti si ricordano: La mia certezza: il senso per la mia azione (1963); Letture parallele (1973); Attaccapanni (1978); Regole d'arte (1980); Arte torna arte (1989). Vedi tav. f.t.

bibliografia

G. Celant, Arte povera, Milano 1969, pp. 84-89.

J. De Sanna, Luciano Fabro, in Contemporanea, luglio-agosto 1989, 9, pp. 32-39.

Luciano Fabro, éd. C. Grenier, Paris 1996 (in occasione della mostra presso il Centre Georges Pompidou di Parigi).

J. De Sanna, Luciano Fabro. Biografia - Eidografia, Udine 1996.

Cataloghi di mostre

Luciano Fabro. Works 1963 - 1986, ed. M. Francis, Fruitmarket Gallery, Edinburgh 1987.

Luciano Fabro, a cura di R.H. Fuchs, J. Gachnang, C. Mundici, Rivoli, Museo d'arte contemporanea, Milano 1989.

Luciano Fabro, ed. J.R. Lane, J. Caldwell, San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco 1992.

Fabroniopera, a cura di B. Corà, Pistoia, Palazzo Fabroni, Milano 1994.

F. Morris, Luciano Fabro, Tate Gallery, London 1997.

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