Domìzio Enobarbo, Lucio (lat. L. Domitms Ahenobarbus). - Nome di varî personaggi romani, di cui sono più noti: 1. Figlio di Gneo Domizio Enobarbo, console nel 96, e di Porcia: avversario di Pompeo e dei triunviri, riuscì console nel 54 a. C., concludendo uno scandaloso contratto con i candidati al consolato Gneo Domizio Calvino e C. Memmio. Si riconciliò poi con Pompeo, e nella guerra civile fu assediato in Corfinio da Cesare, nelle cui mani cadde prigioniero; graziato, assunse il comando della difesa di Marsiglia; comandava l'ala sinistra dei pompeiani nella battaglia di Farsalo e fu ucciso nella fuga. 2. Figlio (m. 25 d. C.) di Gneo Domizio Enobarbo, che fu console nel 32 a. C. Console nel 16 a. C., poi governatore dell'Africa (12 a. C.) e dell'Illirico, si spinse in Germania fino all'Elba ottenendo le insegne trionfali; marito di Antonia Maggiore, fu nonno di Nerone.
(L. Domitius Cn. f. Ahenobarbus). - Console nel 54 a. C. È una delle figure del partito oligarchico che mostra quanto fosse profonda la corruzione della vita politica romana. Partecipò fin dalla giovinezza, con entusiasmo e coraggio, alla lotta contro i democratici. Edile curule per il 61, diede giuochi ...
lùcere v. intr. [lat. lūcēre, der. di lux lucis «luce»], ant. e poet. – Mandar luce, risplendere. Usato soprattutto nella 3a pers. sing. e pl. del presente (luce, lùcono), dell’imperfetto (lucéva, lucevano), del cong. imperf. (lucésse, lucéssero); altri...