HALÉVY, Ludovic

Enciclopedia Italiana (1933)

HALÉVY, Ludovic


Autore drammatico e romanziere, nato il 1 gennaio 1834 a Parigi, dove morì l'8 maggio 1908: nel 1884 entrò all'Académie française.

La sua attività d'inesauribile, divertente, immaginoso librettista non può distinguersi da quella del suo collaboratore H. Meilhac (v.), col quale diede per qualche decennio commedie e trame ai teatri francesi e ai compositori musicali. Entrambi perfezionarono, insieme col loro musicista Offenbach, l'operetta, che resero europea con un intrigo sentimentale-buffonesco e un linguaggio amabilmente libertino e ingenuamente audace. Quella loro sensibilità tra lepida e fantastica travestiva di briosa e maliziosa grazia le situazioni della comune realtà parigina, come nelle commedie (Fanny, 1868; Tricoche et Cacolet, 1871; Le Réveillon, 1872; La Petite Marquise, 1874; La Cigale, 1877; Brévet supérieur, 1892; ma soprattutto in Frou-frou, 1869), nella Carmen (1875) e nelle operette (La belle Hélène, 1864; Barbe-Bleue, 1866; La Grande Duchesse de Gérolstein, 1867; Les Brigandes, 1869; Le Petit Duc, 1878, ecc.): quel loro stile semplice, assai mimetico, aderente all'azione, canzonatorio e irriverente verso tutti gli aspetti della vita passata e moderna, sensuale senza sfrenatezza, bizzarro e stravagante ma giammai arbitrario, portava sulla scena quella società parigina che si era costituita ai margini della morale e aveva trovato un particolare costume. Sicché è sempre ambiguo ma inoffensivo l'intreccio comico e fantasioso di gentiluomini e di gentildonne che vivono tra l'eleganza viziata ma non guasta, superficiali e inutili ma non di troppo. L'H., per suo conto, affinava con delicata e temperata comicità questa feconda vena in quei tipi abbozzati nelle pagine impressionistiche di Monsieur et Madame Cardinal (1873) e Les Petites Cardinal (1880) e nell'ottimistica e altrettanto amena figura dell'Abbé Constantin (I882), il suo migliore romanzo, materiato di signorile umorismo.

Ediz.: Il Théâtre di H. e di Meilhac, Parigi 1900-1902, voll. 8.