SETTALA, Ludovico

Enciclopedia Italiana (1936)

SETTALA, Ludovico

Pietro Capparoni

Medico, nato in Milano il 7 febbraio 1552, ivi morto il 12 settembre 1633. Fece i primi studî nella scuola dei gesuiti di Milano e poi quelli di medicina nell'ateneo pavese, dove si laureò nel 1572. L'anno dopo venne iscritto al collegio medico di Milano. Per un certo tempo insegnò medicina pratica nell'università di Pavia, lasciando la cattedra in appresso per darsi alla pratica privata in Milano. Nella grande epidemia di peste bubbonica, che colpì Milano nel 1576, egli per le sue cognizioni di pubblica igiene fu eletto a deputato per il quartiere di Porta Orientale, nel quale ufficio diede importanti disposizioni igienico-sanitarie per l'assistenza degl'infermi, che tutto lo occuparono, gareggiando in filantropia con l'arcivescovo S. Carlo Borromeo. E per Milano il S. fu quello che G. B. Ingrassia era stato per Palermo nella peste del 1575. Nominato protomedico il 9 gennaio 1628, manifestò ancora la sua perspicacia ed esperienza nella nuova epidemia pestosa del 1630. Colpito egli stesso dal morbo, ne guarì rimanendo però paralitico e balbuziente. Fra i suoi figli vanno ricordati due medici; Senatore, che presenziò alla scoperta dei linfatici fatta da Gaspare Aselli e Manfredo che formò un importante museo privato di numismatica, antichità e storia naturale. L'opera scientifica del S. riguarda specialmente l'igiene pubblica e privata. Scrisse anche su questioni di medicina legale e dettò commenti sugli scritti ippocratici. Credette d'aver parlato dell'infossamento dell'apofisi xifoide dello sterno prima di B. Codronchi, ma lo studio del S. comparve solo nel 1632, mentre quello del Codronchi era stato pubblicato nel 1603.

Suoi scritti principali: Comment. in lib. Hipocratis de aere, aquis et locis, ecc., Colonia 1590; Animadversionum et Cautionum Medicarum libri septem, Milano 1614; De peste et pestiferis affectibus, ivi 1622; De Margaritis nuper ad nos allatis judicium, ivi 1626; Analiticarum et Animasticarum dissertationum libri duo, ivi 1628; De Naevis liber unus, ivi 1628; Animadversionum et Cautionum Medicarum libri duo, quae ad vulnera curanda, et quae ad componenda medicamenta pertinent continens, ivi 1629; Della preservatione dalla peste, 1630; De Morbis ex mucronata cartilagine evenientibus liber unus, Milano 1632; Comment. in Aristot. Problemata, Lione 1632.

Bibl.: B. Corte, Notizie istoriche intorno a medici scrittori milanesi, Milano 1718, p. 137 segg.; S. De Renzi, Storia della Medicina italiana, Napoli 1845-48, III, passim; P. Capparoni, Profili biobibliografici di medici e naturalisti celebri italiani dal sec. XV al sec. XVIII, II, Roma 1928, p. 131.

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