DA RIOS, Luigi

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)

DA RIOS, Luigi

Giuseppe Pavanello

Figlio di Domenico, nacque a Ceneda, oggi Vittorio Veneto (provincia di Treviso), nel 1844. Dopo aver frequentato giovanissimo una bottega da falegname, si iscrisse all'accademia di belle arti di Venezia all'età di quindici anni. Attraverso gli Atti dell'accademia è possibile ricostruire i numerosi premi, medaglie, "accessit" ottenuti tra il 1859 e il 1864 in quasi tutti gli insegnamenti offerti dall'accademia stessa.

Fuggito a Firenze nel maggio 1866 per sottrarsi alla coscrizione austriaca, si applicò allo studio dei capolavori dell'arte fiorentina del Quattro e Cinquecento. Rientrò a Venezia dopo l'unione del Veneto al Regno d'Italia (ottobre 1866), trasferendosi per breve tempo a Milano e sul lago di Como per realizzare un ciclo di affreschi in una villa Visconti di Modrone. In questi anni si dedicò anche alla ritrattistica, ma si specializzò in seguito in quadri di genere di soggetto popolare veneziano.

Partecipò assiduamente alle mostre annuali della Società veneta promotrice di belle arti esponendo numerosi dipinti: nel 1867, Testa di fanciulla (cfr. Memorie... Soc. promotrice..., Venezia 1868, n. 137);nel 1868, La visita alle tombe (ibid., 1869, n. 1); nel 1869, Una cameriera (ibid., 1870, n. 161); nel 1870, Un ricordo dell'estinto (ibid., 1871, n. 89), e Torquato Tasso (n. 96); nel 1871, Raffaello e la Fornarina (ibid., 1872, n. 178);nel 1872 Pia de' Tolomei (n. 31), Due pezzenti (n. 32), Un ponte a Venezia (ibid., 1873, n. 131); nel 1873, Una lettera in cattive mani (n. 54), Le donne al pozzo (n. 119, che ottenne il primo premio all'Esposizione regionale veneta di Treviso, 1872), Le analfabete (n. 120), L'orfanella (n. 121), Una calle a Venezia (n. 122), Nell'Alpago dopo il tramonto (n. 188 e n. 189, ibid., 1874);nel 1874, Dopo la messa (n. 50), Dopo il lavoro (n. 51), Il custode della casa di Dio (n. 142, presentato a Brera nel 1874:Boito 1874; Mem. ..., 1875); nel 1875, Una magra colazione (n. 21, ibid., 1876);nel 1878, Cossa gastu fato? (n. 27), Un virtuoso del secolo scorso (n. 44);nel 1879, Studiosa (n. 20), Lettura; e nel 1881, Una chioggiota (acquerello, n. 88, ibid., 1882).

Nello stesso anno vendette un acquarello, La ricreazione, alla Società Donatello (Memorie...,1884). Altre opere del D. sono: Veronica Franco rifiuta i doni inviati da Enrico III; Il carnevale diVenezia, vasto affresco (m 9 × 4), già nell'albergo Europa di Milano; Venere (1877); Una fondamenta (1879); Le orfanelle (1881); Primavera (1882); La tombola, I colombi di piazza S. Marco, Le curiose (1883-84); Venditore di zucche, Il papà ritorna (1889). Partecipò alle Esposizioni nazionali di Milano del 1881 (con Tentazioni in casa di Dio e Fondamenta a Venezia), e di Venezia, del 1887, con Il papà non viene. A quell'epoca abitava a Venezia, ai Carmini (L'Esposizione nazionale artistica illustrata, 1887).

Un suo Ritratto di Umberto I, già segnalato presso la prefettura di Venezia (Comanducci, 1934), è ora irreperibile; si conservano, invece, i suoi affreschi nella villa Bisacco-Palazzi di Chirignago (Venezia) del 1864, con episodi di ambientazione settecentesca, significativi di un precoce revival neotiepolesco: Cantastorie, Ciarlatano, Indovino, Cavadenti, Giochi di putti. Nella stessa villa si conservano un affresco raffigurante Madonna con Bambino e dipinti a olio: due Ritratti dei Bisacco-Palazzi (1865), e un Ritratto di giovane (1876). Nella chiesa parrocchiale di Chirignago affrescò soffitto e pareti nel 1878: Predica del Battista, la Vergine con le virtù teologali, S. Giorgio, S. Francesco di Sales, Il S. Cuore appare a s. Maria Margherita Alacocque (firmato), Pio IX, gli Evangelisti e Padreterno. Fuaccademico di merito all'Accademia di belle arti di Venezia e membro della Società degli acquarellisti di Bruxelles; espose pure all'Accademia reale di Londra.

Il D. morì nel febbraio 1892.

Fonti e Bibl.: Arti dell'Accad. di belle arti…, Venezia 1859, pp. 10, 13; ibid. 1860, pp. 82, 88 s.; ibid. 1861, pp. 57, 63; ibid. 1862, pp. 117 s.; ibid. 1863, p. 59; ibid. 1864, p. 60; Mem. della Soc. veneta promotrice di belle arti (oltre agli anni e numeri indicati nel testo), Venezia 1877, p. 41; C. Boito, Rass. artistica, in Nuova Atologia, novembre 1874, p. 736; Id., Scultura e pittura d'oggi, Roma-Torino-Firenze 1877, pp. 126 s.; Catal. ufficiale dell'Espos. Nazionale di belle arti del 1881 in Milano, Milano 1881, p. 122; L'Esposiz. naz. artistica illustrata, Venezia 1887, p. 151; V. Mikelli, Espos. naz. di belle arti in Venezia. Profili e pensieri, Roma 1888, p. 118; A. De Gubernatis-U. Matini, Diz. degli artisti ital. viventi..., Firenze 1889, pp. 159 s.; F. Nani Mocenigo, Artisti veneziani del sec. XIX, Venezia 1898, pp. 21 s.; L. Callari, Storia dell'arte contemporanea italiana, Roma 1909, p. 307; F. Nani Mocenigo, La letteratura veneziana delsec. XIX, Venezia 1916, pp. 252 s.; A. M. Comanducci, Ipittori ital. dell'Ottocento, Milano 1934, p. 179; L. Gallo, Chirignago e Bottenigo di Mestre, Padova 1971, p. 157; Romanticismo storico (catal. della mostra), a cura di S. Pinto, Firenze 1974, pp. 46, 104; G. Pavanello, in Gli affreschi nelle ville venete dal Seicento all'Ottocento, Venezia 1978, n. 48, pp. 152 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XXVIII, p. 373, sub voce Rios, Luigi da.

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