EMILIANI, Luigi

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 42 (1993)

EMILIANI, Luigi

Salvatore Vicario

Nacque a Bologna il 3 luglio 1772 da Angelo Michele e da Rosa Gombi Negrini (cfr. Bologna, Arch. S. Pietro, Libro dei battezzati, anno 1772). Allievo di G. G. Uttini, si laureò in medicina nell'università di Bologna. Segnalatosi presto per dottrina e professionalità, nel 1823, per interessamento del duca Francesco IV, fu chiamato alla cattedra di clinica medica e medicina pratica dell'università di Modena, che resse fino al 1839, quando chiese di essere collocato a riposo.

Socio e membro corrispondente della Società medico-chirurgica di Bologna, l'E. ebbe fama di valente medico. Dapprima aderente alla teoria di J. Brown ' che riteneva lo stato di salute dipendente da una appropriata risposta dell'organismo agli stimoli esterni, segui poi le concezioni di G. Rasori, secondo il quale le risposte a stimoli eccitanti o debilitanti avrebbero condizionato, rispettivamente, patologie cosiddette "da stimolo" e "da controstimolo".

Fu autore di numerose pubblicazioni, riguardanti prevalentemente argomenti di epidemiologia e di malattie infettive, che incontrarono il favore del mondo medico per l'esattezza e l'accurata descrizione delle osservazioni riportate: Analisi delle Proposizioni fondamentali della teoria medica di Brown, Bologna 1801; Storia di un tifo pétecchiale nel Comune di San Vitale, ibid. 1819, Osservazioni intorno le naturali e indeclinabili progressioni od aumenti delle malattie, fatte specialmente per sciogliere un quesito teorico-clinico, ibid. 1819; Risultamenti della vaccinazione praticata in Bologna dall'anno 1802a tutto l'anno 1822, ibid. 1822; Risposta al tema proposto, con programma 22luglio 1821, dalla Società italiana delle scienze, residente in Modena, esposto in questi termini: "Determinare se le idee che dalle moderne scuole mediche si danno della eccitabilità, e dell'eccitamento…", Modena 1823 e Firenze 1824; Delle infiammazioni. Commentario, Modena 1824 e, in successive edizioni, 1826 e 1833; Ricerche a stabilire quali possono essere le migliori indicazioni ed il più sicuro metodo curativo pel trattamento delle malattie infiammatorie, ibid. 1829 e, in successiva edizione, 1833; Osservazioni sulla natura e sul metodo preservativo della rabbia, Reggio nell'Emilia 1830; Osservazioni sul cholera morbus e sulle epidemie in genere, Modena 1831; Storia particolare di un caso di rabbia, Reggio nell'Emilia 1835; È egli il cholera d'oggi giorno veramente contagioso?, Bologna 1836; Indagini a stabilire quale possa essere il miglior metodo di cura pel cholera morbus d'oggi giorno, ibid. 1837; Saggio sulle epidemie considerate sopra i fattipiù precisi e più verificati dai tempi di Ippocrate sino a noi, ibid. 1838; Delle epidemie immaginarie. Discorso, Venezia 1840; Saggio sopra il modo e le regole di osservare e massime in medicina, Modena 1844; Florilegio compilato per uso proprio e de' suoi figli, ibid. 1847.

Tra questi scritti di particolare interesse appare il Saggiosopra il modo e le regole di osservare…, ove è esposto il metodo che si deve seguire per raccogliere, analizzare e interpretare in modo corretto i vari sintomi al letto del malato. L'esercizio dell'arte medica si è sempre necessariamente basato sulla possibilità di rilevare e interpretare i sintomi, che rappresentano i fenomeni osservabili attraverso i quali si giunge al riconoscimento della malattia. Agli antichissimi procedimenti dell'ispezione e della palpazione si erano aggiunti in epoca più recente quelli della percussione, ideato nel 1761 da L. Auenbrugger, e dell'auscultazione, valorizzato e perfezionato da R. T. H. Laennec: nel 1819: andava pertanto costituendosi quel complesso metodologico dello studio dei sintomi che, con il nome di semeiotica medica, dovrà poi divenire una parte essenziale del procedimento clinico. Strumenti preziosi nelle mani dei clinici divennero soprattutto percussione e auscultazione, dopo lo studio meticoloso che ne operò il clinico viennese J. Skoda (Abhandlung über Perkussion und Auskultation, Wien 1839).

Il saggio dell'E. appare come un primo trattato sistematico di semeiotica, che contiene regole generali di procedimento di indagine al letto dei malato e metodi particolari di rilevamento dei vari sintomi per l'esame fisico e funzionale dei vari apparati. Di notevole importanza è la descrizione della percussione secondo modalità atte a consentire il confronto tra differenze di suono evocate da zone alterate nella loro struttura anatomica da processi patologici, nonché il tentativo di ricercare, provocando la funzione dell'organo studiato, eventuali sintomi funzionali di malattia. Nel saggio dell'E., quindi, regole generali di approccio all'esame dell'infermo e corretto impiego di ispezione, palpazione, percussione e auscultazione divengono il nucleo di quel corpo di nozioni che troverà successivamente più ampio e profondo sviluppo.

L'E. mori a Bologna il 21 giugno 1855.

Fonti e Bibl.: M. C. Nannini, L. E.: un precursore della moderna semeiotica clinica, in Riv. di storia d. medic., XIV (1970), pp. 36-42; Catalogo dei libri ital. dell'Ottocento (1801-igoo), III [Milano 1991], p. 1716; A. Hirsch, Biograph. Lex. der hervorragenden Ärzte…, II, p. 407. Per le brevi notizie riguardanti l'evoluzione della semeiotica, si veda Enc. medica ital., XIII, col. 2411, sub voce "Semeiotica".

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