Nome assunto dal febbraio 2019 dalla Repubblica di Macedonia sulla base dell'accordo ratificato a Prespa nel giugno dell'anno precedente con la Grecia. Con tale accordo è stato posto fine al contenzioso tra i due Paesi, sorto nel 1991 con il raggiungimento dell'indipendenza dell'ex Repubblica Socialista di Macedonia dalla Jugoslavia e l'adozione della denominazione Repubblica di Macedonia, richiamo all'identità culturale della regione storica balcanica cui la Grecia nel corso degli anni si è duramente opposta, arrivando a porre il veto per l'adesione del Paese alla NATO e all'Unione Europea, superato nel giugno 2018 grazie all’accordo di Prespa, ma nuovamente esercitato nel giugno 2021 dalla Bulgaria, unico Paese a opporsi alla sua entrata. Presidente del Paese dal febbraio 2019 è S. Pendarovski, mentre Z. Zaev nel maggio 2017 è stato eletto primo ministro della Repubblica di Macedonia, alla guida di un governo di coalizione con i partiti della minoranza albanese riconfermato nella carica nell'agosto 2020, da cui ha annunciato le sue dimissioni nel novembre 2021 a seguito della sconfitta del Partito socialdemocratico (SDSM) alle elezioni amministrative, vinte dal fronte conservatore dell'Organizzazione rivoluzionaria interna macedone - Partito democratico per l'unità nazionale macedone. VMRO-DPMNE. Membro della NATO dal marzo 2020, nel giugno 2022 la Bulgaria ha annullato il veto all'avvio dei negoziati per l'ingresso del Paese nell'Unione europea; tali negoziati sono stati aperti nel mese successivo, dopo la firma di un protocollo d’intesa tra il governo macedone e quello bulgaro, che prevede una modifica costituzionale per il riconoscimento di una minoranza bulgara stanziata in territorio macedone.