MAESTRO dei PRIVILEGI

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)

MAESTRO dei PRIVILEGI

S. Alcolea i Gil

Anonimo pittore e miniatore attivo a Maiorca negli anni trenta e quaranta del sec. 14°, così denominato da Meiss (1941) sulla base delle miniature eseguite dall'artista per il Llibre dels Privilegis de Mallorca (Palma di Maiorca, Arch. del Reino de Mallorca).

La produzione del M. dei Privilegi si inserisce nel quadro delle relazioni artistiche tra i territori dell'antica Corona di Aragona e i principali centri italiani e in particolare nella breve fase di vita del regno di Maiorca (v.), costituito nel 1276 ed esauritosi nel 1349, che coincise con importanti realizzazioni artistiche a Palma di Maiorca e a Perpignano. Nella pittura si ebbe allora un deciso avvicinamento allo stile italiano, forse come difesa dalla forte influenza di quello catalano, che, pur essendo ugualmente orientato verso l'Italia, presenta comunque caratteri propri.All'attività maiorchina del M. dei Privilegi sono da attribuire due eccellenti codici miniati, realizzati per l'effimera corte di Palma, e due retabli. Il manoscritto eponimo, il Llibre dels Privilegis de Mallorca, venne firmato nel 1334 dall'amanuense Romeu des Poal, presbitero originario di Manresa, in Catalogna; l'anonimo miniatore lo arricchì con due frontespizi e con alcune raffigurazioni di re, oltre che con elementi ornamentali. Nel primo frontespizio, che è circondato da una greca che include insegne reali, si sviluppa la consueta scena dell'amanuense seduto davanti a uno scrittoio, di fronte alla maestà reale di Giacomo il Conquistatore, che alcuni angeli cingono di una corona d'oro mentre altri due suonano strumenti a corda. Su ciascun lato del trono si collocano figure di laici o ecclesiastici appartenenti alla corte, una delle quali presenta il codice. Nell'altro frontespizio, in forma più semplificata, si ripete un tema analogo, con il re tra diversi personaggi, mentre nelle pagine interne sono collocate raffigurazioni dei sovrani di Maiorca, Giacomo I, Sancio e Giacomo II, di Ferdinando IV re di Castiglia e León e dell'infante Pietro di Portogallo, dei papi Innocenzo IV e Giovanni XXII, come anche dei promulgatori degli Usatges di Barcellona, vale a dire il conte Raimondo Berengario I e sua moglie Almodis. Non manca il complemento abituale di iniziali decorate, di ornati marginali e di finali di capitolo in cui ricorrono temi floreali, geometrici o faunistici, questi ultimi resi in maniera realistica o fantastica.L'altro codice miniato dal M. dei Privilegi, risalente al 1337 e conservato a Bruxelles (Bibl. Royale, 9169), contiene le Leggi palatine di Maiorca e le sue miniature presentano un elevato interesse documentario, non solo per le grandi testate e per le illustrazioni rettangolari nelle quali compare il re con i suoi cortigiani, ma specialmente per le scene che descrivono il lavoro quotidiano dei funzionari della corte, sia di quelli principali sia di quelli subalterni.Attraverso queste due opere è stato possibile mettere a fuoco le linee fondamentali dello stile del M. dei Privilegi e attribuirgli due retabli molto rappresentativi della pittura maiorchina di questo periodo: quello dedicato a s. Eulalia (Palma di Maiorca, Mus. Catedralicio), realizzato per la cappella del vescovo Berenguer Batlle (1332-1349), nell'abside della cattedrale di Palma, e quello dedicato a s. Quiteria (Palma di Maiorca, Mus. de Mallorca), proveniente dall'ospedale di S. Antonio Abate, dominato da colori vivaci sul fondo dorato. Quest'ultimo, in cui si avverte molto marcata l'influenza senese, presenta iscrizioni in catalano.Nel suo studio sulla pittura maiorchina medievale, Llompart (1978-1980) ha sostenuto l'identificazione del M. dei Privilegi con Joan Loert, documentato tra il 1328 e il 1344 per diversi lavori, ma messo in relazione soprattutto con la pittura di un retablo del Corpus Christi per la cattedrale maiorchina, nel 1330, e con i retabli dedicati rispettivamente al Salvatore, a s. Biagio e a tutti i martiri (1336), per la stessa cattedrale. Sulla base dell'analisi dei retabli di S. Eulalia e di S. Quiteria, a questa personalità sono state attribuite altre due opere. La prima è costituita dai frammenti di un retablo dedicato alla Maddalena e a s. Lucia (Palma di Maiorca, Coll. Costa); la seconda è una tavola con la figura di S. Silvestro, sormontata da una Crocifissione (Palma di Maiorca, Mus. Catedralicio): il santo papa, seduto su di un trono di broccato verde, risalta con il manto rosso sul fondo dorato e, al suo fianco, mostra un blasone che potrebbe appartenere al lignaggio dei Miró. Entrambe le opere, la cui cronologia si può collocare nel secondo quarto del sec. 14°, presentano molte analogie stilistiche col retablo di S. Eulalia.Attraverso queste attribuzioni il catalogo del M. dei Privilegi risulterebbe dunque più ampio e la sua identificazione con Joan Loert aiuterebbe a colmare un vuoto della pittura maiorchina del secondo quarto del 14° secolo.

Bibl.: M. Meiss, Italian Style in Catalonia and a Fourteenth Century Catalan Workshop, JWaltersAG 4, 1941, pp. 45-87; Exposición de primitivos mediterráneos, cat., Barcelona 1952; F. Zeri, An Exhibition of Mediterranean Primitives, BurlM 94, 1952, pp. 320-322; J. Gudiol Ricart, Pintura gótica (Ars Hispaniae, 9), Madrid 1955, pp. 118-121; J. Domínguez Bordona, Miniatura (Ars Hispaniae, 18), Madrid 1962, pp. 17-242; G. Llompart, La pintura medieval mallorquina. Su entorno cultural y su iconografia, III-IV, Palma de Mallorca 1978-1980.