Aḥmadīnizhād, Maḥmūd

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Aḥmadīnizhād <aḥmadini∫àad>, Maḥmūd. - Uomo politico iraniano (n. Arādān, presso Garmsar, 1956). Sesto presidente della Repubblica islamica dell'Iran. Ingegnere civile e prof. all'univ. di Teheran,  è stato governatore della provincia di Ardabīl dal 1993 al 1997 e sindaco di Teheran dal 2003 al 2005. Di idee politiche fortemente conservatrici, nel corso della sua carriera politica si è opposto alle moderate aperture riformiste avviate dall'allora presidente iraniano M. Khatamī. Successivamente A. è stato eletto a sorpresa nelle elezioni presidenziali del giugno 2005, sconfiggendo, con una piattaforma populista e integralista, il candidato riformista H. Rafsanjānī. Come presidente ha acquisito notorietà internazionale per le sue posizioni antisemite e antioccidentali e per la difesa del programma nucleare iraniano. Nonostante un sensibile calo del consenso, rilevato già nelle elezioni amministrative del 2006, è stato riconfermato nel mandato presidenziale alle elezioni del giugno 2009, mentre alle consultazioni legislative tenutesi nel marzo 2012 ha subìto una netta sconfitta dal confronto con le forze conservatrici rette dalla Guida Suprema A. Khamenei, che si è aggiudicato la maggioranza dei 225 seggi assegnati in Parlamento su un totale di 290. Al ballottaggio tenutosi nel maggio successivo, in cui 130 candidati si sono contesi i rimanenti 65 seggi in 33 circoscrizioni, 22 sono stati assegnati al Motahed (Fronte Unito) fedele a Khamenei, e 11 al Paidari (Fronte di Resistenza), vicino al presidente. Nel giugno 2013 gli è subentrato alla guida del Paese il riformista moderato H. Rohani, eletto al primo turno con il 50,7% delle preferenze. Rimasto comunque legato ai Pasdaran e all’ala più conservatrice del regime, e contando su una forte base elettorale di matrice rurale, l'uomo politico si è candidato alle presidenziali previste per il maggio 2017.

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