MAL DELL'INCHIOSTRO

Enciclopedia Italiana (1934)

MAL DELL'INCHIOSTRO

Mario CURZI

È la malattia più grave del castagno, la quale si manifesta con un languore generale della pianta, con l'ingiallimento e il seccume delle foglie e dei rametti terminali e con macchie scure nella base del fusto salenti verso l'alto, che appaiono come macchie d'inchiostro nel legno scortecciato, le quali si estendono generalmente a tutto il colletto e alle radici principali.

È stata segnalata la prima volta in Italia nel 1859, in seguito è stata riscontrata in Francia, nella Spagna, nel Portogallo e recentemente in Inghilterra e negli Stati Uniti, causando ovunque deperimento e scomparsa dei castagneti.

Dopo oltre mezzo secolo di ricerche e discussioni sull'eziologia della malattia da parte di molti botanici, L. Petri nel 1917 determinò definitivamente la causa della malattia in una Peronosporacea, che chiamò Blepharospora cambivora, a rieordo della sua azione parassitaria che si svolge prevalentemente nel cambio fra la corteccia e il legno delle piante colpite. A differenza delle comuni peronospore questo fungo sporifica soltanto nell'acqua alla superficie del suolo; essa rappresenta il principale mezzo di diffusione degli organi di riproduzione agamica del parassita. Sono suscettibili alla malattia i castagni europei e americani, mentre sono resistenti i castagni asiatici, tanto che la ricostruzione dei castagneti, nelle zone dove infierisce l'infezione, viene fatta col castagno gìapponese (Castanea crenata).

Bibl.: L. Petri, Studi nella malattia del castagno detta "dell'inchiostro", in Ann. R. Ist. sup. forest. naz. Firenze, II (1917); III (1919).

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