malaria Malattia infettiva causata da protozoi del genere Plasmodium e trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles. È la più importante tra le malattie parassitarie che colpiscono l’uomo. Gli esseri umani vengono infettati da quattro specie del genere Plasmodium: P. vivax, P. ovale, P. malariae, P. falciparum. Quasi tutte le infezioni mortali sono causate da P. falciparum.
Il ciclo dell’infezione. L’infezione nell’uomo inizia con la puntura di una femmina di zanzara anofele che inocula gli sporozoiti (fase infestante dello sporozoo) dei plasmodi presenti nelle ghiandole salivari mentre sugge il sangue. Gli sporozoiti vengono rapidamente trasportati per via ematica al fegato, dove invadono le cellule epatiche e iniziano un processo di riproduzione asessuata (schizogonia esoeritrocitaria). La rottura degli epatociti provoca la fuoriuscita dei parassiti asessuati (merozoiti tissutali), che raggiungono il circolo sanguigno attraverso i sinusoidi epatici e successivamente invadono gli eritrociti. Invece, nelle infezioni da P. vivax o P. ovale parte dei protozoi localizzati nel fegato iniziano immediatamente la divisione, ma restano silenti per mesi prima di iniziare la riproduzione (ipnozoiti) e sono la causa delle ricadute che caratterizzano l’infezione sostenuta da queste due specie. L’adesione dei merozoiti agli eritrociti è mediata da un recettore specifico di superficie, che nel caso del P. falciparum è stato identificato con le glicoforine, una famiglia di sialoglicoproteine di membrana. Entro le emazie dell’ospite il merozoite cresce rapidamente, assumendo l’aspetto di un trofozoite ameboide, con un ampio vacuolo e una massa eccentrica di cromatina che conferisce al parassita una caratteristica forma ad anello. Il trofozoite si nutre del contenuto eritrocitario, formano emozoina, un pigmento prodotto dalla digestione dei globuli rossi. Alla fine del ciclo di 48 ore (72 per P. malariae) il parassita è cresciuto al punto da occupare l’intero globulo rosso. Si verificano (nell’arco di due-tre giorni) una serie di divisioni nucleari successive (schizogonia) al termine delle quali l’emazia si rompe rilasciando i merozoiti in circolo (da 6 a 24 merozoiti figli), dove alcuni vengono distrutti, mentre i superstiti penetrano in altri eritrociti e riprendono il ciclo.
Diagnosi e terapia. L’infezione da P. falciparum è detta febbre terzana maligna, quella da P. vivax e da P. ovale è detta febbre terzana benigna e quella da P. malariae è detta febbre quartana in base all’occorrenza di febbre intermittente. La diagnosi si effettuata mediante esame diretto al microscopio analizzando uno striscio di sangue oppure valutando mediante un esame indiretto la presenza di antigeni malarici. La terapia della fase acuta si basa sull’uso del chinino o della meflochina.