MALASPINA di Mulazzo, Alessandro

Enciclopedia Italiana (1934)

MALASPINA di Mulazzo, Alessandro

Emilio Malesani

Navigatore ed esploratore italiano, ufficiale della marina spagnola, nato a Mulazzo, in Lunigiana, nel 1754 dalla celebre famiglia Malaspina, morto a Pontremoli il 9 aprile 1810. Studiò nel collegio carolino dei nobili di Palermo ed entrò al servizio della Spagna come guardiamarina. Nel 1782 aveva già raggiunto il grado di capitano di fregata, e, dopo un viaggio alle Filippine, nel 1781 intraprendeva con la nave Astrea, di cui era il comandante, una completa circumnavigazione del globo compiuta in soli 18 mesi. Promosso capitano di vascello, avanzò al ministro della Marina la proposta d'una grande spedizione scientifica, tale da competere con quelle dei grandi navigatori francesi e inglesi. La proposta fu accolta e il M. stesso - che era raccomandato dai suoi precedenti e da una seria preparazione scientifica - fu incaricato di attuarla al comando di due corvette (Descubierta e Atrevida) appositamente costruite. La spedizione partì da Cadice il 30 luglio 1789 e, dopo avere visitato le Canarie e quindi l'isola Trinidad, fece la prima tappa a Montevideo. Il rilevamento dell'estuario del Plata nonché quello delle città di Montevideo e di Buenos Aires e dei territorî circostanti durarono fino al 13 novembre di quell'anno, quando le due corvette continuarono l'esplorazione e il rilevamento della costa orientale della Patagonia e specialmente del Golfo di San Giorgio e del Puerto Deseado, studiando in particolare i costumi e la religione dei Patagoni. Quindi, doppiato il Capo Hoorn, giunsero sulla costa del Chile e oltre l'isola di Chiloé toccarono e rilevarono i varî porti chileni fino a Valparaíso, donde poi si diressero al Callao. Durante la sosta in questo porto furono organizzate delle spedizioni botaniche e geodetiche nell'interno e fu rilevata l'altezza di alcuni monti e raccolti i minerali delle più importanti miniere del Perù, nonché studiata l'organizzazione di lavoro delle stesse. Raggiunta poi Guayaquil, fu calcolata con sufficiente esattezza l'altezza del Chimborazo, e poi rilevata la costa fino a Panamá e studiato l'arcipelago delle Galápagos. Le due navi si fermarono un mese a Panamá, dove furono determinate le altezze di livello dei due oceani ed eseguiti gli studî per un canale interoceanico, poi raggiunsero i porti di Acapulco e di San Blas. Le due navi si prepararono qui per la crociera nei mari settentrionali, e intanto furono eseguite esperienze per misurare la gravità e fatte escursioni nell'interno del Messico per studiarne l'organizzazione economica e lo sviluppo dell'agricoltura e delle miniere. Partito da San Blas il i° maggio 1791, il M. raggiungeva Porto Mulgrave e s'inoltrava con le scialuppe fino a 59° 59′ lat. N., per trovare e verificare l'esistenza del Canale di Anian di cui il navigatore spagnolo Lorenzo Maldonado aveva asserito l'esistenza in una relazione apocrifa del 1588, ma, nonostante le ricerche fatte, non si trovò alcuna traccia del canale; venne invece esplorato il ghiacciaio del monte S. Elia che scende sul Pacifico con una gigantesca fronte di più di 300 m. d'altezza e al quale molto più tardi fu dato il nome di ghiacciaio Malaspina in onore del grande navigatore; venne anche calcolata l'altezza del monte S. Elia in 5040 metri con un errore in meno di circa 53 m. ed esplorato il Golfo di Yakutat fin nella parte più interna chiamata allora Puerto del Desengaño (Disenchantment Bay); del passaggio del Maldonado nessuna traccia. Durante il ritorno fu rilevata la costa americana fino all'ingresso del canale Principe Guglielmo e, fatta una breve sosta a Nootka, la spedizione ritornò ad Acapulco dopo avere fissata in maniera definitiva la situazione della costa settentrionale dell'America con una precisione prima non raggiunta. Poiché a causa del tempo cattivo non si era potuto esplorare il canale Juan de Fuca, su proposta del M. il viceré del Messico, conte J. V. de Revillagigedo, vi inviava nel 1792 due corvette, la Sutil e la Mexicana, che esplorarono quel canale e lo stretto tra l'isola di Vancouver e il continente, determinando così l'insularità di quella terra. Intanto la Descubierta e l'Atrevida alla fine del 1791 partivano da Acapulco alla volta delle Marianne e, dopo i soliti lavori di rilevamento, si recavano alle Filippine dove le due corvette procedevano all'esplorazione di tutte le isole principali, tracciando ben 94 carte originali e numerosi schizzi di quell'importantissimo arcipelago. Quindi verso la metà di novembre del '92 da Zamboanga la spedizione si porta alle Nuove Ebridi e nella Nuova Zelanda (Dusky Bay); dell'Australia vennero visitati Port Jackson e Botany Bay; completati i lavori con l'esplorazione dell'arcipelago dell'Amicizia (Tonga), la spedizione rientrava al Callao il 23 luglio 1793 e finalmente nel settembre del 1794 raggiungeva la Spagna dopo cinque anni di navigazione.

Accolto con grandissimi onori, promosso brigadiere d'armata, il M. attendeva a preparare la pubblicazione dell'enorme materiale raccolto, quando per cause di natura politica non bene precisate incorreva nella disgrazia del primo ministro di Carlo IV, Manuel Godoy, che lo faceva condannare a 10 anni di relegazione nel forte di San Antonio de Coruña. L'arresto e la successiva condanna segnarono nel tempo stesso la sospensione della sua relazione e della pubblicazione delle sue carte. Soltanto nel 1802, su richiesta di Napoleone, il M. poteva essere liberato e rientrare in patria.

Le sue carte andarono per buona parte disperse e soltanto in parte furono riunite da M. Fernández de Navarrete nell'archivio della Dirección de hidrografia di Madrid. La relazione del viaggio per la parte che riguarda la navigazione fu pubblicata soltanto nel 1885 da P. Novo y Colson, mentre quella di J. Bustamante aveva visto la luce nel 1868, nell'Annuario della Dirección de hidrografía di Madrid. L'Atlante spagnolo delle coste occidentali della Colombia, basato quasi esclusivamente sui rilievi del M., non accenna al nome del M. e così le poche pubblicazioni fatte da scienziati spagnoli come J. Espinosa y Tello (Memorias sobre las observaciones astronómicas hechas por los navegantes españoles, ecc., Madrid 1809) o quella del Fischer (Nouveaux mémoires sur le nord, Dresda 1804) citano i nomi delle due navi, ma non quello del M. Così i risultati del lavoro veramente imponente compiuto dal M. e dai numerosi collaboratori, rimasero in gran parte ignoti e non portarono il contributo che, tempestivamente pubblicati, avrebbero certamente dato alla conoscenza del mondo e al progresso delle scienze naturali e botaniche. La pubblicazione del Novo y Colson non mise alla luce che una sesta parte del materiale malaspiniano. Il resto rimase inedito, diviso nei varî archivî spagnoli; buona parte di esso fu esposta in occasione dell'esposizione ibero-americana di Siviglia nel 1929.

Bibl.: G. Campori, Vita ed avventure del mar. A. M., Modena 1862; M. Jiménez de la Espada, Una causa de Estado, Madrid 1882; P. Novo y Colson, La vuelta al mundo por las corbetas Descubierta y Atrevida al mando de D. Alejandro M., Madrid 1885; C. Caselli, A. M. e la sua spedizione scientifica intorno al mondo, Milano 1929; E. Bona, Vita e viaggi di A. M. di M., in Boll. R. Soc. geogr. it., gennaio 1931.