MALI

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

MALI

Francesco CATALUCCIO
Eliseo BONETTI

. Il nome, che si riallaccia a quello di un regno omonimo che prosperò nell'Africa Occidentale dal 1050 al 1230 trasformandosi poi, a opera di Sundiata Keita, in un impero assai vasto, fu assunto il 17 gennaio 1959 da una federazione costituita tra alcuni ex-territorî dell'Africa Occidentale Francese; con la definitiva scomparsa della Federazione (20 agosto 1960), il nome è rimasto a indicare la sola repubblica del Sudan.

L'iniziativa della Federazione del M. si dovette al senegalese Léopold Sédar Senghor e al sudanese Modibo Keita, che con tale obbiettivo fondarono nel marzo 1958 il Partito del raggruppamento africano. Il progetto iniziale prevedeva che della federazione avrebbero dovuto far parte anche gli altri territorî dell'Africa Occidentale Francese, e cioè la Guinea, la Costa d'Avorio, l'Alto Volta, il Dahomey, il Niger e la Mauritania; ma dopo l'entrata in vigore della nuova costituzione francese (6 ottobre 1958), che lasciava ai singoli territorî dell'Africa Occidentale Francese piena libertà di scelta sul loro statuto, la Guinea optò per il distacco dalla Comunità francoafricana, e la Costa d'Avorio, la Mauritania e il Niger respinsero, sollecitati dall'influente azione politica di F. Houphouët-Boigny, l'idea d'una federazione "primaria" tra gli stati sorti dallo scioglimento dell'Africa Occidentale Francese, preferendo singoli vincoli federali con la Francia. L'idea della federazione si restrinse perciò al Senegal, al Sudan, all'Alto Volta e al Dahomey. Il 17 gennaio 1959 un'Assemblea costituente di membri dei quattro paesi, a Dakar, decise l'unione e approvò un progetto di costituzione federale, con il motto "un popolo, uno scopo, una fede". Subito dopo, però, nell'Alto Volta e nel Dahomey si rafforzarono le correnti contrarie alla federazione: nell'Alto Volta un referendum costituzionale svoltosi il 14 marzo respinse a forte maggioranza l'adesione al Mali, e nel Dahomey il capo del governo Migan Apithy mutò improvvisamente opinione relegando all'opposizione i sostenitori della federazione. Nella nuova edizione, ristretta al Sudan e al Senegal, la Federazione del Mali fu proclamata il 4 aprile: a presidente fu scelto Léopold Senghor e a presidente dell'esecutivo federale Modibo Keita.

Organi della Federazione furono il governo federale e l'assemblea legislativa; la capitale fu stabilita a Dakar (250.000 ab.). La superficie territoriale non raggiunse il milione e mezzo di km2 (1.401.182); la popolazione, di poco inferiore ai 6.000.000 di ab. (5.977.000), risultava accentrata in prevalenza presso la costa senegalese ed il corso del Niger. Oltre a Dakar, fondamentale scalo delle comunicazioni aeree e marittime transoceaniche, i principali centri della Federazione furono Bamako (85.000 ab.) sul Niger, e St. Louis (63.000 ab.) alla foce del fiume Senegal. L'economia della Federazione si basava sulla coltura delle arachidi e del cotone, l'allevamento dei bovini ed ovini, la pesca d'alto mare, lo sfruttamento sempre più intenso del sottosuolo (specialmente fosfati). Anche le comunicazioni ferroviarie facevano capo a Dakar, da cui parte un tronco per St. Louis e un secondo che raggiunge l'alto corso del Niger a Bamako.

Come si è detto, la vita della Federazione risultò assai precaria; il 20 agosto 1960 il Senegal prendeva unilateralmente la decisione di denunciare la propria appartenenza alla Federazione e il nome di M. rimase solamente alla Repubblica del Sudan (1.204.021 km2 con 3.708.000 ab. nel 1957 dei quali 7.400 Europei; densità 3,1; capitale Bamako). La separazione fu sanzionata dall'ammissione, come entità separate, delle due repubbliche fra le Nazioni Unite il 20 settembre 1960. Vedi anche Senegal e Sudan, in questa Appendice.

Bibl.: R. R., La Federazione del M. e la sistemazione dell'Africa francese, in Relazioni internazionali, 1959, n. 5.

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