Falla, Manuel de

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Musicista spagnolo (Cadice 1876 - Alta Gracia, Argentina, 1946). Studiò con J. Tragò e F. Pedrell. Si rivelò con un'opera, La vida breve, premiata in un concorso nazionale nel 1905. Nel 1907 si recò a Parigi, dove avvicinò C. Debussy, M. Ravel, P. Dukas, traendo profitto da queste relazioni. Nel 1914 ritornò in patria, e si stabilì a Granata. È considerato il maggior compositore spagnolo del Novecento; scrisse varia musica teatrale, vocale-strumentale e strumentale. Per il teatro: oltre La vida breve, El retablo de maese Pedro (spettacolo di marionette, per voci e piccola orchestra, 1919-22), i balletti El amor brujo (1915) e El sombrero de tres picos (1917-19). Per voci e strumenti: La Atlántida (poema per soli, coro e orchestra, 1929-30) e Mélodies, Canciones populares españolas (per canto e pianoforte), ecc. Per orchestra: Noches en los jardines de España (1909-15, con pianoforteconcertante), Concerto per clavicembalo e piccola orchestra (1923-26). Per pianoforte: Pièces españoles, Fantasía bética, ecc. L'arte del F., pure ispirata alla musicalità tipica della Spagna, tende a superarne l'ambito folcloristico per risolversi in quello dell'espressione più individuale e storicamente consapevole. Essa riesce infatti a sintetizzare lo spirito della tradizione iberica (cercato anche nella grande musica d'arte del passato) con i sensi e le voci stilistiche moderne.

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