MARMARA, Mare di

Enciclopedia Italiana (1934)

MARMARA, Mare di (A. T., 90)

Giovanni Platania

Il Mar di Marmara, l'antica Propontide, comunica con l'Egeo per mezzo dello Stretto dei Dardanelli, col Mar Nero per mezzo del Bosforo. È circondato da coste quasi dappertutto montagnose; termina a E. col Golfo di Izmit, stretto e profondo, e a SE. con quello di Incir.

Le isole nel Mar di Marmara sono diverse: il gruppo a NO. della penisola di Kapi Daǧ, che comprende oltre all'isola di Marmara, la maggiore del gruppo, le isole Aloni, Afisya e altri minori isolotti; il gruppo delle isole Principe a SE. di Costantinopoli (le Propontidi di Plinio); Emirali, l'antica Kalolimno e altre minori.

La superficie del Mare di Marmara è di 11.472 kmq., la sua lunghezza di 252 km. da Gallipoli a Izmit, la sua massima larghezza, da N. a S., di 74 km. La profondità media è stata calcolata di 289 m. (Spindler). Nelle parti NO. esiste un avvallamento in cui le profondità superano i 1000 m.; a S. delle isole Principe si trovano profondità superiori a 800 m. Uno scandaglio di Spindler (1894) raggiunse 1403 m. a 40°48′ lat. N., 28° 51′ long. E. Lo Stretto dei Dardanelli è profondo da 50 a 70 m., e nella parte più ristretta 90 m. Il Bosforo, che a S. è profondo 46 m., nella parte centrale supera 100 m. e a N. è profondo 70 m. In questo mare le maree non sono sensibili; i venti forti possono far variare il livello delle acque anche di 60 cm. negli stretti.

Sulle acque del Mar di Marmara esercita una costante influenza il Mar Nero, che manda attraverso il Bosforo le sue nevi, nebbie e tempeste e l'eccesso delle sue acque. I grandi fiumi che si riversano nel Mar d'Azov e nel Mar Nero vi apportano una quantità di acqua maggiore di quella perduta per evaporazione. Perciò la corrente superficiale del Mar Nero muove verso l'Egeo, attraverso il Bosforo e i Dardanelli. La corrente superficiale del Mar di Marmara va dunque verso O., attraverso Gallipoli, con variazioni prodotte dalle isole e dalle sinuosità delle coste. I venti forti, persistenti, di SO. possono modificare, o anche invertire, il senso delle correnti superficiali. Di regola la corrente entrante dal Bosforo si apre a ventaglio; un ramo volge verso il Golfo di Izmit, un altro verso il Golfo di Incir e il ramo settentrionale corre verso O. La corrente superficiale sul Bosforo ha in media la velocità di m. 1,3 al secondo, con variazioni prodotte dalla sinuosità e dalle contrazioni del canale. Verso Arnaut essa raggiunge la massima velocità e viene chiamata Corrente del Diavolo.

Il Bosforo e i Dardanelli sono stati un terreno classico di ricerche oceanografiche per le correnti sottomarine. Secondo il Krümmel, già Procopio di Cesarea, nel sec. VI, aveva conosciuto la controcorrente inferiore nel Bosforo per la direzione presa dalle reti dei pescatori. Il conte Luigi Ferdinando Marsili, verso la fine del sec. XVII, le aveva sperimentate e ne trattò nella sua opera Osservazioni intorno al Bosforo Tracio o vero canale di Costantinopoli (Roma 1681). In tempi recenti furono eseguiti studî dal Wharton, da G. B. Magnaghi, da De Gueydon, J. Spindler, S. Makarov, J. Schmidt. La sottocorrente muove costantemente dall'Egeo verso il Mar di Marmara e quindi verso il Mar Nero, portando a questi mari le acque mediterranee ricche di sali e d'ossigeno. Le osservazioni del Magnaghi (1884) eseguite con accuratezza considerevole, assegnano uno spessore di circa 10 m. alla corrente superficiale nei Dardanelli e alquanto maggiore nel Bosforo. Ma possono avvenire variazioni stagionali o a più breve periodo per onde interne.

Bibl.: J. Schmidt, Report on the Danish Oceanographical Expeditions, 1908-1910, to the Mediterranean and adjacent Seas, Copenaghen 1912.