OCHOTSK, Mare di

Enciclopedia Italiana (1935)

OCHOTSK, Mare di (russo Okotskoe More; A. T., 84-85; 103-104)

Giuseppe Morandini

A SO. del Mare di Bering, tra la frastagliata costa orientale dell'Asia e l'Arcipelago delle Curili, si stende tra 43° e 62° lat. N. e 133°-164° long. E. il Mare di Ochotsk, il quale presenta un carattere mediterraneo assai spiccato come tutti i mari "litorali" vicini, cosicché a ragione C. Vallaux parla di "mers des guirlandes insulaires", intendendo quelli che si stendono lungo questa parte del continente.

La superficie di questo bacino (kmq. 1.507.610) occupa una grande insenatura chiusa tra la costa del continente asiatico, a occidente, e contornata verso oriente dalla Penisola di Camciatca e dal lungo arco delle Isole Curili che collegano quest'appendice con la più settentrionale delle isole dell'arcipelago giapponese. Adiacente al continente si estende l'Isola di Sachalin, che delimita questo mare nella parte meridionale facendolo comunicare, per mezzo dello stretto Canale di Tartaria, con il Mare del Giappone. A N. il mare s'interna nel continente con varî golfi; nell'ampia baia di occidente si trovano le isole Šiantar e più a N. l'isoletta di S. Giona. Riceve un notevole contributo di acque dolci dall'Amur e da varî altri fiumi di minore importanza.

Dall'ampia piattaforma continentale le profondità vanno aumentando verso il largo per raggiungere un massimo (fra 3300 e 3400 m.) nella parte meridionale, tra l'Isola di Sachalin e l'arco vulcanico delle Curili; la profondità media è di 1270 m. e il volume di 1.895.100 kmc. Il fondo è costituito in gran parte da depositi litorali e terrigeni, ma la sua natura non è molto bene conosciuta.

Data la natura stessa delle coste, che generalmente a non molta distanza dal mare si elevano a notevoli alture, il clima risente l'influenza del continente; tale influenza si manifesta soprattutto con alte pressioni invernali e predominio di venti di N. e NE., mentre d'estate spirano brezze leggiere in senso inverso. La maggiore mitezza del clima rispetto al Mare di Bering fa sì che nell'inverno i ghiacci si limitino a bloccare le coste, dove l'acqua è più dolce.

Il Mare di Ochotsk presenta condizioni fisico-chimiche particolari; le varie osservazioni fatte comprovano l'esistenza di una stratificazione diretta della temperatura e della salinità; dai valori della temperatura di superficie, che varia da 2°-3° in inverno a 11°-13° in estate, si scende dopo poche decine di metri, a seconda della posizione, a un minimo (1,8°); la temperatura poi aumenta leggermente fino al fondo. Secondo una delle ipotesi formulate, le temperature di profondità sarebbero mantenute soprattutto da masse acquee provenienti dal Mare del Giappone, che produrrebbero verso O. un vero e proprio accumulo di acque fredde, tali da avere grande influenza sul sistema delle correnti.

Col variare della temperatura varia anche la salinità, che presenta delle variazioni superficiali abbastanza notevoli da 30% nei pressi dell'Isola di Sachalin a 32,1% più al largo. In profondità essa rivela la particolare distribuzione che già si è vista per la temperatura, il che contribuisce maggiormente ad accrescere l'importanza di tale distribuzione rispetto alle correnti. Tali variazioni sono state anche controllate da recenti e accurate ricerche giapponesi. (M. Uda, Hydrographical researches, ecc., in Journ. Imp. Fish. Exper. Station, Tōkyō 1934).

Le correnti sono state studiate soprattutto da Schrenck e Makarov, che hanno fatto anche osservazioni di temperatura e salinità. Secondo quest'ultimo il sistema complessivo è formato da una corrente molto lenta con movimento ciclonico, alimentata in gran parte dalle acque dolci dell'Amur. Il sistema complessivo è poi ulteriormente complicato da correnti circolari tra l'Isola di Sachalin e le isole Šiantar. Notevoli sono le oscillazioni di marea, che pur toccando alle Curili appena 1 o 2 m. raggiungono fin 12 m. nella parte più settentrionale (Baia di Gižiga).

Mentre generalmente i mari mediterranei hanno per l'uomo un'importanza notevolissima, questo mare ne ha assai poca. Data la ricchezza della fauna planctonica che vi alberga, favorita dal moto circolare delle correnti e dalla presenza di acque fredde, vi si trovano abbastanza comuni i pinnipedi e i cetacei, che offrono buona preda ai balenieri giapponesi e americani. Abbastanza numerosi sono i porti, tra cui si possono ricordare sulla costa occidentale Ochotsk e Ajan e su quella orientale Vorovsk.

Bibl.: O. Krümmel, Handbuch der Ozeanographie, I e II, Stoccarda 1907 e 1911, con numerose citazioni bibliografiche; C. Vallaux, Géographie Générale des Mers, Parigi 1933.

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