Maresciallo

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Grado della gerarchia militare dei sottufficiali. Nell’esercito italiano a esso corrisponde organicamente il comando di un plotone o particolari mansioni d’ufficio; vi sono tre gradi di m.: m. ordinario, m. capo, m. maggiore, cui è aggiunta la qualifica di m. aiutante conferita per anzianità di servizio ovvero a riconoscimento di particolari meriti. Gradi e qualifica sono i medesimi per l’aeronautica militare italiana e per i carabinieri. Nella marina militare, designa i sottufficiali di grado superiore a quello di secondo capo (sergente maggiore), cioè i gradi corrispondenti a capo di 1ª, 2ª e 3ª classe.

In origine il termine m. (dal franco marhskalk, lat. medievale mariscalcus, da cui i termini marescalco e maniscalco), corrispondente al latino comes stabuli, era il titolo del governatore delle scuderie regie nelle corti dei regni barbarici. Nel periodo carolingio divenne uno dei tre grandi dignitari (con il siniscalco e il coppiere) che presiedevano alla corte regia. In Francia, sotto i Capetingi, molti m. dipendevano dal conestabile; dopo la soppressione di tale ufficio a opera di Richelieu (1627), i m. di Francia (creati da re Filippo Augusto nel 1185) continuarono a essere considerati come grandi ufficiali della corona.

In Germania, alla corte del Sacro Romano Impero, quella di m. costituì una delle cariche più elevate (Erzamter) spettante allora al duca di Sassonia. La dignità fu introdotta anche dai principi tedeschi, che ebbero propri sovrintendenti di corti. Più tardi, da questi ultimi si distinsero i cosiddetti Landmarschalle, che nelle sedute dei parlamenti regionali capeggiavano la classe dei cavalieri; nell’Impero austro-ungarico, durante il regno di Francesco Giuseppe, fu chiamato Landmarschall il presidente dei Landtage nella Bassa Austria, in Boemia e in Galizia.

Nel Regno di Sicilia il grado fu istituito da Carlo I d’Angiò, mentre in Piemonte il m. di Savoia fu reso permanente nel 1430. Nella Polonia anteriore alle spartizioni e nel granducato di Lituania il gran m. della corona era il più alto dignitario del regno, confondendosi all’inizio con il m. di corte; con Giovanni III Sobieski fu mantenuto (1688) solo il m. di corte.

In molti eserciti il titolo di m. o di feld-m. designò il supremo grado della gerarchia militare. Il titolo e il grado di m. d’Italia risalgono al 1925, il grado di m. dell’esercito al 1926, il grado di m. dell’aria al 1933.

Marescalcia fu detta la circoscrizione territoriale affidata al governo di un marescalco. Stesso nome ebbe il tributo feudale che a volte gli abitanti di un territorio dovevano al comandante ordinario delle milizie del feudo.

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