MARI

Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)

Vedi MARI dell'anno: 1961 - 1973 - 1995

MARI (v. vol. iv, p. 833)


Le campagne di scavo a M., iniziate nel 1933, sono continuate regolarmente negli anni 1960, 1961, 1963, 1964, 1965, 1966, 1968 e proseguono tuttora per iniziativa della Commissione degli Scavi del Ministero degli Affari Esteri di Francia, sotto la direzione di A. Parrot.

Una grande perla affusolata a sezione poligonale di lapislazzuli rinvenuta in una giara contenente un tesoro di oggetti votivi, reca un'iscrizione sumerica, che nella pubblicazione ufficiale ad opera di G. Dossin costituirebbe una dedica da parte di Mesannepada, re di Ur, a Gansud, re di Mari. Questo documento confermerebbe la storicità dei dati forniti dalle liste dinastiche redatte nel periodo di Isin e Larsa, che menzionavano Ansud come fondatore della dinastia presargonica di M. e altri cinque re, il cui nome è andato perduto; inoltre attesterebbe che i due re, dei quali il primo appartenente alla I dinastia di Ur era già noto da documenti originali rinvenuti nella necropoli reale di Ur, erano contemporanei. Di recente, tuttavia, W. von Soden ha proposto di leggere il presunto Gansud: Ilsu, con il che cadrebbe il sincronismo tra i due re noti dalle liste. Inoltre, più verosimilmente E. Sollberger (Rev. d'Ass., xliii, 1969, p. 169-170) ha ritenuto che l'iscrizione non sia reale e che si tratti semplicemente della dedica di un certo Lugal-Girana forse al dio Anu per la vita di Mesannepada di Ur; si tratterebbe cioè soltanto di un'offerta votiva di un contemporaneo del re di Ur in un santuario di Mari. Per la fase finale del periodo protodinastico, indizî archeologici hanno fatto ritenere plausibile l'attribuzione a Lugalzaggesi di Uruk della prima grande distruzione di M. pochi anni prima dell'avvento al trono di Sargon di Akkad, che fu forse responsabile di una seconda distruzione e che comunque ne vanta la conquista.

L'ampliamento e l'approfondimento degli scavi nell'ultimo decennio hanno confermato la stratigrafia del centro antico, precedentemente definita, consentendo di precisare una serie di particolari notevoli della storia dell'insediamento negli aspetti topografici, architettonici e storico-artistici, fornendo nuovo rilevante materiale epigrafico, soprattutto di età protodinastica, e conducendo alla scoperta di complessi architettonici di eccezionale importanza, ancora di età protodinastica, che conservavano reperti di particolare rilievo.

I lavori della Missione francese si sono concentrati essenzialmente su due monumenti del periodo protodinastico: il tempio del dio Dagan, il grande dio di Terqa, scoperto al di sotto del santuario del periodo dei re e principi di M., attribuito con certezza a Dagan e il palazzo del periodo protodinastico, individuato al di sotto del cosiddetto palazzo di Zimri-Lim. Le maggiori innovazioni nelle conoscenze della topografia di M. sono presentate qui di seguito secondo la periodizzazione e la stratigrafia riconosciuta sul terreno da A. Parrot.

1. Periodo seleucide. Rare tombe di quest'epoca sono state rinvenute nella zona della ziqqurat, mentre esse si fanno più frequenti nell'area delle case a N-E della terrazza che delimita a N la ziqqurat stessa (Syria, xxxix, 1962, p. 174); un gruppo più numeroso è stato scoperto in una trincea di saggio condotta a N della ziqqurat a circa m 100 dalla fronte di questo monumento. Le tipologie tombali sono quelle consuete a M. nel periodo ellenistico: "giare a campana" bocca a bocca, di tradizione neo-assira; grande "giara-pìthos"; due vasconi a "guscio di noce" (Syria, XLI, 1964, p. 17-19).

2. Periodo neo-babilonese e ne0-assiro. Il terreno superficiale del settore della ziqqurat contiene tombe a doppia "giara a campana" nella caratteristica tipologia allungata, generalmente povere; i corredi più ricchi, rari, come quello della tomba n. 563, contengono bracciali ad anello di bronzo, sigilli cilindn.ci di stile neo-assiro, collane con frequenti grani di morfologia cilindrica di pietre traslucide e di tipo biconico alternati e conchiglie forate (Syria, xli, 1964, p. 18). Nell'area del palazzo del periodo 4, sono state identificate circa cinquanta tombe del tipo citato ovvero con deposizione semplice nella terra e orientate E-O (Syria, xlii, 1965, pp. 13-14).

3. Periodo dei re di Khana. Resti di case di questo periodo, precedentemente identificati già nelle rovine del palazzo, sono stati individuati anche sui crolli laterali della ziqqurat (Syria, xxxix, 1962, p. 173).

4. Periodo dei re e principi di Mari. A questo periodo si deve attribuire la ziqqurat, ritenuta precedentemente neo-assira, sulla base degli scavi effettuati nel 1961; l'area a N della ziqqurat presenta una zona sacra recintata da un muro a lesene, il cui piano è stato ottenuto livellando i resti di importanti costruzioni sacre presargoniche (Syria, xxxix, 1962, pp. 152-59). L'esecuzione di un saggio stratigrafico nell'angolo S-E della grande corte 131 del palazzo reale ha condotto alla scoperta di una pavimentazione della corte stessa anteriore all'ultima utilizzazione del palazzo al tempo di Zimri-Lim, re di M. quando la città fu distrutta da Hammurabi di Babilonia, e corrispondente al periodo di Yakhdun-Lim, che regnò a M. nella seconda metà del XIX sec. a. C. prima dell'interregno assiro di Yasmakh-Addu: a questo livello appartiene un bel bacino in mattoni cotti costruito sui resti di vòlte a conci aggettanti del periodo 5 (Syria, xlii, 1965, pp. 8-11). L'esigenza di un'esplorazione sistematica dei livelli profondi del palazzo, emersa dal saggio descritto, ha imposto il completamento dello scavo di sale del palazzo che erano state individuate precedentemente, ma non scavate completamente, ovvero che si erano reinterrate: particolarmente importante il lavoro effettuato nelle sale 219 e 220, dove sono stati rinvenuti nuovi frammenti di pittura parietale, tra i quali una bella testa maschile barbata. I risultati più notevoli di questa recente esplorazione del palazzo sono i seguenti: definizione di diversi livelli di pavimentazioni in terra battuta che possono essere attribuiti ai re Yakhdun-Lim e Sumu-yamam; individuazione di profonde sottofondazioni in mattoni crudi impostate sui resti delle strutture presargoniche; scoperta di canalizzazioni per lo scolo delle acque collegate a pozzi; identificazione di presunti depositi rituali in giare murate al di sotto delle strutture (Syria, xliv, 1967, pp. 4-7); scoperta di un altare di terra con fronte a lesene nella sala-cappella 209 del palazzo, da attribuire al periodo di Yakhdun-Lim o alla penultima ricostruzione di Zimri-Lim.

5. Periodo dei governatori (III dinastia di Ur). Almeno parte del palazzo, detto di Zimri-Lim, esisteva già in questo periodo; testimonianze stratigrafiche in questo senso sono state raccolte nell'esplorazione della zona S-E del palazzo e da parte di A. Moortgat (Baghd. Mitt., iii, 1964, pp. 68-74) sono stati individuati indizi di carattere iconografico che farebbero attribuire anche le pitture murali della sala 132 allo stesso periodo.