MARI

Enciclopedia dell' Arte Antica (1995)

Vedi MARI dell'anno: 1961 - 1973 - 1995

MARI (v. vol. IV, p. 833 e s 1970, p. 457)

S. Mazzoni

Gli anni '70 nella storia degli scavi del sito sono stati caratterizzati dal programma di conservazione, organizzato da A. Parrot (1901-1980) in collaborazione con l'UNESCO, che portò alla realizzazione, tra il 1975 e il 1977, di una copertura in polistirene sull'area dell 'Enceinte Sacrée, e dalla nuova direzione di J.-C. Margueron a partire dal 1979. Questa ha segnato una nuova fase nelle ricerche con l'introduzione di moderne tecniche di analisi, l'apporto delle scienze ausiliarie e l'esame di nuove problematiche. Si è potuta ricostruire la pianta originaria della città, a sviluppo circolare, di 1900 m di diametro, cinta da una diga a protezione delle frequenti inondazioni dell'Eufrate; al fiume la univa un canale che l'attraversava, come principale via di comunicazione a funzione commerciale. Nel contempo è continuata l'edizione dei quasi 20.000 numeri d'inventario di tavolette, dei quali sono stati editi 1.200 lettere su 7.500 e 3.200 testi economici su 10.000, per un totale di 20 volumi, di cui 19 di documenti. Con la morte di G. Dossin (1896-1983), il coordinamento del settore epigrafico è stato assunto da J.-M. Durand e D. Charpin.

Le origini della città si datano ora nel Protodinastico I (c.a 2900-2750 a.C.). Il cantiere Β sul versante Ν del teli ha restituito 18 livelli: al Protodinastico I risale un quartiere privato nei livelli 9-18; dopo uno iato nei livelli 8-7, i livelli 6-3 sono occupati dalle varîe ricostruzioni di un edificio ufficiale, forse annesso di un tempio, databile al Protodinastico II-III. Nei livelli 2-1 l'area è occupata da case private e da un cimitero occasionale che si conserva dal Bronzo Antico IV al Età del Ferro, a dimostrazione di una continua frequentazione dell'area.

Alla metà del III millennio risalgono i limiti S ed E dell'Enceinte Sacrée della fase P-I (Palais Présargonique), con un'ampia corte e, sul lato N, una sala a tre navate con due file di pilastri a nicchie dentellate larga 15 x 13 m e una facciata a S decorata allo stesso modo. Le fasi precedenti, P-2 e P-3, documentate solo dal santuario, possono essere datate prima della fase finale del Protodinastico III.

All'età di Ebla appartengono una quarantina di testi amministrativi dall'edificio del cantiere B; ma sono proprio i testi di Ebla a offrire nuovi dati su M., quelli sul re Enna-Dagan, le sue conquiste e quelle dei suoi predecessori Sa'unu, Ištup-Šar e Iblul-El, fino al Tigri, a Gasur (Nuzi presso Kirkuk) e in Commagene.

Sia gli scavi che le ricerche epigrafiche forniscono nuovi dati sul periodo dei governatori. Che questa sia una fase di rinnovata attività lo documentano le fortificazioni in mattoni crudi spesse poco più di 2 m e una «Grande Residenza», costruita 150 m a E della terrazza di Dagan, riutilizzata continuamente dal XXII-XXI sec. a.C. fino alla conquista della città da parte di Hammurapi. Lo studio dei testi ha permesso di ristabilire la sequenza cronologica dei governatori nell'arco della piena età accadica e dell'età neosumerica; con la III dinastia di Ur i collegamenti sono diretti, tramite il matrimonio di Taram-Uram, figlia di Apil-kin, con Šulgi di Ur. La risalita della dinastia conferma così la data già proposta da A. Moortgat per le statue di Ištup-ilum all'età di Gudea e di Idi-ilum (successore di Apil-kin) a Šulgi, sulla base di valutazioni stilistiche.

Nell'età di Zimri-Lim, la «Grande Residenza» diviene casa dell'indovino Asqudum, cognato di Zimri-Lim; essa ci ha restituito un archivio riguardante la gestione della famiglia. Probabilmente questo palazzo era sede di un culto dei re defunti, un culto dinastico: sotto la sala del trono, I, e la sala XVI erano costruiti due ipogei monumentali in mattoni cotti, con volta ad aggetti, contraffortata all'esterno, e vestibolo d'accesso, l'uno a un vano, l'altro a tre vani aperti su un corridoio. Lavori diversi di ripulitura e di studio nel palazzo di Zimri-Lim hanno permesso di ricostruire dati sulla circolazione e il funzionamento dei varî quartieri; nella sala 116 si è scoperto un piccolo archivio di c.a 60 testi economici scartati all'interno di un banco in muratura per giare da conservazione.

Bibl.: La rivista MARI (Mari. Annales de recherches interdisciplinaires), edita dalla missione, contiene i risultati preliminari delle campagne in corso e gli studi storici ed epigrafici; J.-C. Margueron, D. Charpin, J.-M. Durand e altri in MARI, I-VI, 1982-1990; A propos d'un cinquantenaire: Man, bilan et perspective. Actes du Colloque international, Strasburg 1983 (MARI, IV), Parigi 1985; J.-C. Margueron, Mari au III millénaire, Mari au II millénaire, in Syria. Mémoire et civilisation, Parigi 1993, pp. 96-101, 150-155.

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