TAGLIONI, Maria

Enciclopedia Italiana (1937)

TAGLIONI, Maria

Arnaldo Bonaventura

Danzatrice, figlia del milanese Filippo Taglioni che fu direttore dei balli alla corte di Svezia. Nata a Stoccolma nel marzo del 1804, morì a Marsiglia il 24 aprile 1884, e fu allieva del padre. Ebbe arte nobile e distinta anche da eloquente mimica pura. Per prima portò sulle scene, nobilitandoli, i balli caratteristici nazionali, quali la Gitana e la Polacca. Suscitò in tutta Europa caldi entusiasmi. Fu dal 1827 al 1832 all'Opera di Parigi: poi al Teatro alla Scala di Milano e in molte altre città. Rossini, Meyerbeer, Auber, Adam scrissero per lei balletti. Lodate furono tra l'altro le interpretazioni dei balli La Silfide, La figlia del Danubio, La Gitana, ecc. Aveva sposato il conte Gilbert de Voisin, ma il matrimonio non fu felice. Nel 1847 si ritirò dalle scene e fissò la sua dimora in Italia. Ma perdute le sue sostanze in seguito alla guerra franco-prussiana, dovette mettersi a fare, a Londra, la maestra di ballo. Fu anche per alcun tempo ispettrice generale dell'imperiale scuola di ballo di Parigi. Scrisse la coreografia di qualche ballo, tra cui di quello intitolato: L'allieva d'amore.

Bibl.: G. Monaldi, Le regine della danza nel sec. XIX, Torino 1910.