PARROT, Marie-Jules

Enciclopedia Italiana (1935)

PARROT, Marie-Jules

Agostino PALMERINI
Piero BENEDETTI

Medico, nato il 1° novembre 1829 a Excideuil (Dordogne), morto a Parigi il 5 agosto 1883. Laureatosi nel 1857, nel 1860 fu agrégé, nel 1862 medico degli ospedali; nel 1876 ebbe l'insegnamento della storia della medicina, nel 1879 quello della pediatria. Sono classici i suoi studî sul rachitismo, sulla tubercolosi, sulla sifilide ereditaria, sull'atrepsia.

Pseudoparalisi di Parrot. - Negli Arch. de phys., 1872, scrisse Sur une pseudo-paralysie causée par une alteration du système osseux chez les nouveaunés atteints de syphilis héréditaire: in conseguenza d'un'osteocondrite sifilitica si ha rammollimento della zona di ossificazione epifisaria, donde un distacco epifisario parziale o totale, specie in corrispondenza dell'estremità distale del braccio e della coscia; l'arto superiore assume l'atteggiamento come per una paralisi del radiale, mentre l'arto inferiore è in lieve flessione nell'anca. Questa affezione è modificabile con la cura specifica.

Pedatrofia del Parrot. - V. atrepsia.

Legge del Parrot. - Emessa fin dal 1876, ha trovato ampia conferma nelle indagini successive: essa insegna che le lesioni tubercolari in apparenza primitive delle ghiandole linfatiche bronchiali e tracheo-bronchiali sono sempre precedute da un primitivo, sia pur limitatissimo, focolaio di tubercolosi nel polmone. Molte volte le lesioni ghiandolari (cosiddette adenopatie tubercolari) sono di grande rilievo, mentre facilmente sfuggono le piccole alterazioni del polmone, spesso rappresentate da cicatrici retratte, talvolta con un alone pigmentato, oppure da noduletti calcificati che debbono ritenersi come residui del primitivo focolaio, al quale ha dato origine l'insediarsi dell'infezione tubercolare nell'organismo. Gli studî anatomici, specialmente nei bambini, e le ricerche radiologiche comprovano in modo convincente che l'infezione tubercolare avvenuta per inalazione (aerogena), mediante il trasporto dei bacilli per opera di pulviscoli o goccioline sospese nell'atmosfera, colpisce in primo luogo il polmone, dove si sviluppa il focolaio primario, dal quale i germi, attraverso le vie linfatiche, si trasferiscono nelle ghiandole linfatiche regionali e quivi inducono alterazioni che possono raggiungere anche grande sviluppo, mentre il focolaio polmonare evolve verso la guarigione. La reazione ghiandolare è tanto più importante quanto più giovane è l'età dell'individuo infettatosi; è quasi assente quando l'infezione primitiva abbia luogo dopo trascorso il periodo della fanciullezza. È probabile che la tubercolosi polmonare dell'adulto, nella sua forma più comune, si debba alla diffusione secondaria del processo dalle linfoghiandole bronchiali, già prese dalla malattia nell'età infantile (v. tubercolosi).