Mersenne ‹mersèn›, Marin. - Teologo e scienziato (La Soultière, Maine, 1588 - Parigi1648). Nel 1611 entrò nell'ordine dei minimi; insegnò a Nevers e a Parigi. Fu in contatto con i più noti filosofi, eruditi e scienziati del suo tempo: N.-C. Fabri de Peiresc, R. Descartes, P. Gassendi, P. Fermat, Pascal padre e figlio, Th. Hobbes, Ch. Huygens, E. Torricelli. Come teologo, fu legato alla tradizione scolastica, ma per i suoi molteplici interessi scientifici si mostrò aperto ai problemi della scienza moderna, e ne favorì lo sviluppo sia con personali ricerche, sia promuovendo l'incontro e i rapporti (soprattutto epistolari e attraverso il cenacolo di amici detto Academia Parisiensis) tra gli scienziati suoi contemporanei. Le prime opere, di orientamento prevalentemente teologico e apologetico, indicano una iniziale opposizione a certe prospettive della nuova filosofia dei primi anni del Seicento; violenta la polemica contro gli avversarî della filosofia aristotelico-scolastica (da G. Bruno a G. Galilei e a P. Charron, messi insieme ad altri "novatori" considerati "atei" e "libertini") in Quaestiones celeberrimae in Genesim (1623), L'impiété des déistes (1624), La vérité des sciences contre les sceptiques ou Pyrrhoniens (1625). L'impegno polemico contro atei e libertini lo condusse a ricercare contatti, sulla base di un atteggiamento irenico, con spiriti religiosi lontani dal cattolicesimo (per es., con H. di Cherbury e col sociniano di Danzica M. Ruar). Ma successivamente M. abbandonò le pretese di una teologia scolastica e di un'apologetica "scientifica", per dedicarsi a lavori più propriamente scientifici, che lo collocano tra i fautori e promotori della nuova scienza meccanicistica. Trattò di matematica, fisica e meccanica (Synopsis mathematica, 1626). Tradusse la Meccanica di Galilei e nel 1639 ne riassunse in francese il Dialogo dei massimi sistemi (Nouvelles pensées de Galilei). Studiò le proprietà delle corde vibranti, dei fluidi e condusse esperienze sulla resistenza dei materiali; inoltre tentò di determinare la lunghezza del pendolo battente il secondo, e fu anche il primo a misurare sperimentalmente la velocità del suono nell'aria. Si occupò di musica in Ques tions harmoniques (1634), e in Harmonicorum libri XII (1635 e 1648). Fondamentali i 17 volumi della sua Correspondance (editi fra il 1933 e il 1988).
Marin (La Soultière, presso Oizé, Maine, 1588 - Parigi 1648) matematico e filosofo francese. Studiò nel collegio di La Flèche, dove conobbe Cartesio; continuò i propri studi alla Sorbona e nel 1611 entrò nell’ordine dei minimi di San Francesco da Paola. Dal 1615 al 1617 insegnò a Nevers e successivamente ...
Filosofo e teologo (La Soultière, presso Oizé, Maine, 1588 - Parigi 1648). Nel 1611 entrò nell’ordine dei minimi; insegnò filosofia e teologia presso la scuola dell’ordine a Nevers (1614) e fu poi a Parigi, ove risiedette presso il Convento della place des Vosges, a partire dal 1619.
L’animatore della ...
Teologo e scienziato francese, nato a Oizé (Sarthe) l'8 settembre 1588, morto a Parigi il 10 settembre 1648. Al collegio di La Flèche ebbe per condiscepolo Renato Descartes, di cui divenne, e restò tutta la vita, grande amico, amministrando anche le sue cose in Francia quando egli dovette risiedere ...
marina1 s. f. [femm. sostantivato di marino1]. – 1. a. Il mare, soprattutto la parte di esso più vicina alla costa, in rapporto al suo aspetto, alle sue condizioni: di lontano Conobbi il tremolar de la marina1 (Dante); e di quindi, marina marina, si condusse...
marinare v. tr. [der. di marino1]. – 1. a. Preparare pesci o carni destinati alla conservazione (soprattutto per i pesci) o alla cottura, tenendoli immersi più o meno a lungo in un bagno di aceto o vino o superalcolici, variamente aromatizzato (con odori,...