Mastèlla, Mario Clemente

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Uomo politico italiano (n. Ceppaloni 1947). Tra i fondatori del Centro cristiano democratico e dell'Unione democratica per la Repubblica (UDR), nel 1998 ha portato questo partito al governo D'Alema. L'anno successivo ha fondato l'Unione democratici per l'Europa (UDEUR), poi denominato Popolari UDEUR, di cui è il segretario. Deputato dal 1976, due volte ministro (1994 e 2008), senatore (2006-08), nel 2009 è stato eletto parlamentare europeo.

Vita e attività

Deputato della Democrazia cristiana dal 1976, non aderì al Partito popolare italiano (PPI) e nel genn. 1994 partecipò alla fondazione del Centro cristiano democratico. Ministro del Lavoro nel governo Berlusconi (maggio-dic. 1994), nel 1998 aderì all'iniziativa politica promossa da F. Cossiga con l'obiettivo di creare un polo autonomo delle forze di centro, contribuendo alla costituzione dell'Unione democratica per la Repubblica, nella quale ricoprì la carica di segretario. In tale veste promosse l'inserimento del partito nello schieramento di centrosinistra, culminato, nell'ottobre 1998, nell'ingresso dell'UDR nel governo D'Alema. Intenzionato a mantenere l'identità del partito, agli inizi del 1999 entrò in contrasto con Cossiga, favorevole a una confluenza con il PPI e con Rinnovamento italiano. Lo scontro portò allo scioglimento del partito (febbr. 1999) e, nell'aprile successivo, M. diede vita all'Unione democratici per l'Europa, assumendone la guida. Nell'ottobre 2000 partecipò, insieme ai leaders dei Democratici, del PPI e di Rinnovamento italiano, alla costituzione della coalizione elettorale denominata La Margherita, ma rimase sostanzialmente contrario alla ricostituzione di un unico partito di centro: quando La Margherita nel marzo 2002 divenne ufficialmente un nuovo soggetto politico, M. rifiutò di sciogliere l'UDEUR e di confluire in essa. In occasione delle elezioni europee del 2004, il partito prese il nome di Alleanza Popolare-UDEUR. Con la nascita de L'Unione (febbraio 2005), la nuova coalizione di centrosinistra, Mastella e il suo partito (che prese il nome di Popolari UDEUR) aderirono al nuovo soggetto politico. Dopo le consultazioni primarie per la scelta del candidato premier, nell'ottobre 2005, in cui risultò terzo, M. firmò, con l'UDEUR, il programma elettorale de L'Unione, superando i dissapori che erano emersi in occasione delle elezioni regionali dell'aprile 2005. Eletto (aprile 2006) al Senato, M. fu nominato (maggio 2006) ministro della Giustizia nel secondo governo Prodi, carica dalla quale si è dimesso il 17 gennaio 2008. Dal 2009 al 2014 è stato parlamentare europeo nelle liste del Popolo della Libertà. Nel 2016 è stato eletto sindaco di Benevento con il centrodestra, rieletto nel 2021 sostenuto da liste civiche.

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