Nigro, Mario

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Pittore (Pistoia 1917 - Livorno 1992). Cubista prima, astratto-concreto poi, è giunto dopo il 1948 ad esiti neoplastici suprematisti. La sua opera, caratterizzata dalla serialità delle immagini e dall'individuazione di linee di forza che si costituiscono in strutture, si presenta come un'indagine coerente sui concetti di spazio e tempo intesi come realtà concrete dell'esperienza e tradotti in tracciati o in progressioni geometriche memori, nelle loro scansioni ritmiche, degli spazî musicali. Sempre fortemente progettuale e rigoroso, accompagna e documenta la sua ricerca con "manifesti": per uno "spazio totale" (1954-55), per un "tempo totale" (1966). In seguito la sua attenzione ai valori cromatici si è espressa in una serie di lavori monocromi intersecati da una linea di colore contrastante (Orizzonte lontano, 1982). Nel 2012, in concomitanza con il ventennale della morte, è stata allestita presso la Kunstsammlungen di Chemnitz (Sassonia) l'antologica Mario Nigro, Werke 1952-1992, che ne ricostruisce il percorso creativo.

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