RADICE, Mario

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)

RADICE, Mario

Giovanna Casadei

Pittore, nato a Como il 1° agosto 1898; esponente del primo astrattismo italiano che nell'ambiente comasco, con M. Rho e G. Terragni, ha avuto una delle punte più significative. Dopo le prime esperienze in scuole d'arte serali di Como (con il pittore A. Zambelli e lo scultore P. Clerici), R. ha modo di conoscere l'avanguardia europea a Vienna, Parigi, Varsavia (durante il servizio di leva fa parte di una missione militare in quelle capitali). Il rapporto con giovani architetti razionalisti, Terragni e L. Baldessari prima, P. Lingeri, P. Bottoni, L. Figini e G. Pollini poi, è una costante della sua attività, ma lungi dal costituirne un solo motivo d'impegno in realizzazioni e programmi comuni, rappresenta una delle molle generatrici e chiarificatrici di un'elaborazione autonoma di una ricerca fondamentalmente pittorica che nasce dalle stesse esigenze culturali e trova perciò un felice e originale inserimento nelle prime architetture razionaliste italiane.

Nel 1930 R. abbandona ogni altra attività per dedicarsi esclusivamente alla pittura (aveva prima frequentato la facoltà di veterinaria, era stato poi operaio in una fabbrica di carta) e continua a mantenere i contatti con l'avanguardia europea con frequenti viaggi all'estero (1930-32, Parigi, Colonia, Düsseldorf, Basilea). A Milano partecipa alla fondazione del gruppo Quadrante (1932) e della rivista omonima (1933), che gravitano intorno alla Galleria del Milione. È incaricato delle decorazioni interne della Casa del Popolo di Como progettata da Terragni (1933); progetta con l'architetto C. Cattaneo una fontana per la piazza di Camerlata (la grande scultura viene costruita nel 1936 nel centro del parco di Milano per la 6ª Triennale e, nel 1960, viene ricostruita a Como); progetta e realizza numerosi negozi a Como (1935). Trasferitosi a Milano, partecipa e collabora alla realizzazione di varie mostre, ed è tra i fondatori del gruppo e della rivista Valori primordiali (1938). Con lo stesso impegno, dal dopoguerra fino a oggi, R. continua la sua attività: partecipa alla fondazione del MAC (1946), per la Triennale del 1951 cura le sale dedicate a E. Persico, C. Giolli, G. Pagano e G. Terragni; nel 1955 è invitato a far parte del Centro studi della Triennale, nel 1958 riceve il premio Einaudi alla Biennale di Venezia, ecc.; i suoi dipinti e le sue sculture continuano quella ricerca essenziale che si basa su l'interazione di forma colore e materia. Vedi tav. f. t.

Bibl.: G. Ballo, Mario Radice, Torino 1973; Catalogo della mostra Mario Radice, Galleria Marlborough, Roma 1976.

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