MARSIGLIA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)

MARSIGLIA

A. Hartmann-Virnich

(gr. Μασσαλία; lat. Massilia; franc. Marseille; Marsilha, Marsilho nei docc. medievali)

Città della Francia meridionale, capoluogo del dip. Bouches-du-Rhône, sede di un importante porto che si affaccia sul golfo del Leone.

Storia e Urbanistica

La città antica di M. si sviluppò sulla riva settentrionale del Lacydon, uno specchio d'acqua collegato al mare aperto solo da una stretta imboccatura. Tre alture allineate e incluse entro il perimetro della cinta antica (la collina di Saint-Laurent, a O, e quelle dei Mulini e dei Carmelitani) separano il Lacydon dalla costa rocciosa.Sebbene coinvolta in travagliate vicende storiche, la città conobbe tra i secc. 5° e 7° una considerevole attività portuale. La cinta muraria di epoca ellenistica era ancora in uso alla fine dell'Antichità e nei pressi della testata del porto venne costruito un antemurale per rafforzare le fortificazioni. Le indagini archeologiche hanno dimostrato la vitalità della città in quest'epoca: la riva sinistra del porto si interrò piuttosto rapidamente e un nucleo abitativo si insediò su queste terre strappate al mare. Nella zona settentrionale venne costruito, agli inizi del sec. 5°, un grande complesso episcopale; il battistero è stato scavato alla metà del secolo scorso, mentre indagini archeologiche recenti hanno confermato l'esistenza di un'ampia struttura, forse la basilica, nell'area della cattedrale romanica. Non si sa con certezza se questi edifici fossero protetti dalla cinta urbica, il che appare probabile, o se fossero collocati in posizione extramuranea.Nella seconda metà del sec. 7° si manifestarono sintomi di abbandono del porto; la cinta antica era verosimilmente ancora utilizzata, ma non era più sufficiente; M. venne conquistata nel 736 da Carlo Martello e quindi nell'838 dai pirati saraceni, che la devastarono gravemente. Dieci anni dopo, nell'848, i pirati greci la saccheggiarono nuovamente, senza incontrare resistenza da parte della popolazione. A quest'epoca sembra avere fatto la sua comparsa una nuova fortificazione, destinata a proteggere la città da altre incursioni; questa cinta è menzionata nel 904 con l'appellativo di castrum. Altri testi di epoca successiva, a partire dal sec. 12°, citano un castrum Babonis, situato sulla collina di Saint-Laurent, mentre la fonte del 904 sembra piuttosto fare riferimento alla parte orientale del porto. M. non era comunque in buone condizioni: la cattedrale era stata infatti abbandonata dal vescovo, che aveva preferito rifugiarsi sulle rive del Rodano. All'esterno del nucleo più antico della città, i monasteri - l'abbazia di Saint-Victor e forse un primo monastero del Saint-Sauveur - erano stati devastati.Alla fine del sec. 10°, con la pacificazione della Provenza e la concentrazione del viscontado e del vescovado nelle mani di una stessa famiglia, M. conobbe un certo dinamismo urbano. Tra il 1030 e il 1040 venne eretta una nuova cinta a S-E della città. Alla stessa epoca, e in ogni caso prima del 1073, il vescovo Ponzio I ricostruì con ogni probabilità la cattedrale; allo stesso personaggio si deve anche l'insediamento delle religiose di Saint-Sauveur all'interno del perimetro urbano. Nel 1069 tuttavia la città venne divisa in due: a S la città vicecomitale, o città bassa, in collegamento con il porto; a N la città vescovile. Nel 1163 la seconda venne ulteriormente divisa tra il Capitolo e il vescovo, cui spettò il controllo della parte nordorientale. In questa fase va collocata la costruzione del palazzo episcopale e della chiesa di Saint-Cannat sulla collina dei Carmelitani. Sulla riva meridionale del Lacydon, il monastero di Saint-Victor divenne indipendente dal vescovo nel 1005; poco più a E il visconte Folco fondò nel 1044 la chiesa di Saint-Pierre-de-Paradis, donata al monastero di Saint-Victor insieme con le saline. In quest'epoca il monastero possedeva terreni lungo tutta la riva sud.A partire dalla seconda metà del sec. 12° a M. lo sviluppo del commercio si accompagnò a un'autonomia sempre maggiore rispetto al potere dei visconti e del conte. Nel 1178 sono menzionati i consoli; nel primo quarto del sec. 13° si sviluppò il Comune, che riprese i diritti della città vicecomitale. La città bassa rimase nelle mani dei suoi abitanti fino al 1257. Tra il 1193 e il 1204 una nuova espansione verso S-E determinò la sistemazione della riva orientale del porto. Una nuova strada (via Callata) serviva sia la riva meridionale, ove erano ubicati le saline, la chiesa di Saint-Pierre-de-Paradis e il monastero di Saint-Victor, sia il territorio meridionale, ove si stendevano all'epoca i numerosi possedimenti terrieri di Saint-Victor (Saint-Giniès, la valle dell'Huveaune in direzione di Aubagne). Più a N questo ampliamento della cinta determinò l'inglobamento della chiesa di Saint-Martin, citata a partire dall'11° secolo.Nel sec. 13°, mentre la città alta possedeva ancora numerosi appezzamenti non edificati, la città bassa si sviluppava anche fuori dalla cerchia muraria: diversi sobborghi sorgevano lungo le vie principali, come il borgo degli Olliers a N-E, abitato dai vasai che produssero le prime ceramiche invetriate della Provenza, e il borgo di Sainte-Catherine a S, organizzatosi intorno all'antica via Callata. In questi sobborghi si insediarono anche conventi, spesso di Ordini mendicanti: i Domenicani a S-E, i Francescani e gli Agostiniani a E. Infine, intorno al 1270, venne costruita un'ulteriore cinta muraria che determinò l'ultima espansione della città verso S-E.A partire dalla metà del sec. 14° i sobborghi vennero distrutti nella parte adiacente alla cinta per rinforzare la difesa della città nei confronti delle bande armate che infestavano la Provenza. Nel 1423 M. fu presa dagli Aragonesi e durante il saccheggio, che durò quattro giorni, un incendio devastò una parte della città bassa.

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Monumenti

L'imponente evoluzione urbana di M. ha determinato la scomparsa della maggior parte dei monumenti medievali. Delle sue numerose chiese se ne conservano, insieme ad alcuni elementi architettonici isolati, solamente quattro: l'antica cattedrale, Saint-Laurent e Saint-Jean intra muros e Saint-Victor, sorta all'esterno della città medievale.Fin dall'epoca tardoantica la maior ecclesia, Sainte-Marie-Majeure detta la Major, occupava l'attuale sito sulla riva del mare. Gli scavi antichi e le indagini archeologiche recenti hanno confermato che la cattedrale medievale nacque da un importante gruppo episcopale del sec. 5°, il cui battistero era ancora in uso in epoca romanica. Questo edificio - grande ottagono a deambulatorio dotato di colonne e di pavimenti decorati, i cui ultimi resti vennero distrutti alla metà del sec. 19° - con le sue dimensioni insolite aveva la funzione di sottolineare il prestigio vescovile. L'esistenza di altri corpi di fabbrica dello stesso complesso è attestata da lacerti di mosaico ritrovati sotto il corpo longitudinale della chiesa romanica (conservati in situ) e testimonia la continuità dell'edificio e del suo orientamento. La grande fabbrica del sec. 12°, rimaneggiata con l'addizione di annessi gotici e moderni e interrata a causa dell'innalzamento dei piani di calpestio circostanti, presentava un capocroce tripartito di cui rimangono la grande abside poligonale con catino a nervature - che potrebbe reimpiegare i muri di un'abside precedente - e la breve campata del coro con gallerie. Su di un transetto non aggettante, la cui campata di incrocio barlonga è sormontata da una cupola a nervature su trombe in aggetto, si aggiunse in un'ulteriore campagna costruttiva, verso la seconda metà del sec. 12°, un corpo longitudinale a tre navate, coperte con volte a botte, ridotto a una sola campata dopo le distruzioni del 19° secolo.Il corpo longitudinale della Major fu uno dei modelli per l'impianto 'a sala' di Saint-Laurent, chiesa della prevostura edificata nella prima metà del sec. 13° sulla collinetta cui diede il proprio nome. Rimaneggiata nel sec. 17°, essa conserva tre navate di cinque campate, coperte da volte a botte spezzata, e le absidiole.La cappella di Saint-Jean, chiesa di un'antica commenda degli Ospedalieri di s. Giovanni di Gerusalemme, installata a S di Saint-Laurent, si conserva in uno stato assai alterato all'interno dell'omonimo forte moderno. La navata unica, degli inizi del sec. 13°, di tradizione romanica, è coperta da volte a botte su arcate cieche, i cui archi trasversi ricadono su colonne addossate con capitelli a fogliami di epoca trecentesca.Il campanile di Notre-Dame des Accoules, sormontato da una guglia del sec. 17°, è il solo resto di un grande edificio gotico raso al suolo all'epoca della Rivoluzione francese.La possente abbazia medievale di Saint-Victor, ritenuta erede di un monastero fondato da Giovanni Cassiano (360 ca.435 ca.) nel sec. 5°, si sviluppò su di un antico sito suburbano a S del Lacydon. La chiesa del sec. 13° si impianta su strutture coperte a volta che racchiudono i resti di un complesso monumentale del sec. 5°, sorto su di un preesistente cimitero all'interno di un'antica cava. Costituiti da un portico d'accesso situato al di sotto della torre settentrionale romanica, e da una piccola 'basilica' giustapposta a un grande monumento a pianta quadrata fiancheggiato da tribune, accanto a un cubiculum rupestre, questi edifici furono il centro di un'importante necropoli paleocristiana. Essi vennero trasformati in cripta al momento dello sviluppo dell'abbazia medievale sul luogo presunto della sepoltura del martire Vittore, da cui essa avrebbe tratto il nome. Del monastero, andato distrutto a seguito della Rivoluzione francese, rimangono solo l'abbaziale e i suoi immediati annessi. Nessuna parte dell'alzato dell'edificio medievale può essere attribuita con certezza alla chiesa, di cui le fonti attestano la consacrazione nel 1040, fatto che prova lo sviluppo del complesso a partire dall'anno Mille. Le strutture più antiche, conservate nel muro d'ambito settentrionale del corpo longitudinale e al piano terreno della torre-portico adiacente, sono tuttavia anteriori ai pilastri, ai muri e alle scale di una chiesa a tre navate a croce latina degli inizi del sec. 12°, elementi questi integrati poi nel corpo longitudinale e nel transetto di un nuovo edificio cominciato nel 1201 e quindi completato solo nell'ultimo quarto del 13° secolo. I pilastri compositi dell'attuale corpo longitudinale, una delle prime realizzazioni gotiche in Provenza, erano destinati a ricevere una copertura a volte costolonate ogivali che furono realizzate solo nelle navate laterali, mentre la navata centrale ha una volta a botte spezzata di tradizione romanica. A partire dal 1363, il papa Urbano V (1362-1370), abate di Saint-Victor, fece costruire un capocroce fortificato e fece modificare il transetto, aggiungendovi una torre settentrionale, prolungamento del sistema difensivo del monastero. L'alzato esterno degli ambienti innestati sulla navata laterale meridionale del corpo longitudinale conserva le tracce delle volte del contemporaneo chiostro.

Bibl.:

Fonti. - A. de Ruffi, Histoire de la ville de Marseille, Marseille 1642 (16962).

Letteratura critica. - R. Bordeaux, Destruction de la cathédrale de Marseille, BMon 23, 1857, p. 156; M.J. Daspres, Notice historique sur l'église et la paroisse Saint-Laurent, Marseille 1877; T. Brieugne, Monographies paroissiales du diocèse de Marseille, Marseille 1892; J.H. Albanés, U. Chevalier, Gallia Christiana Novissima. Histoire des archevêchés, evêchés et abbayes de France, II, Marseille, Valence 1899; F. Roustan, La Major et le premier baptistère de Marseille, Marseille 1905 (rist. 1994); A. Veritier, Notice sur la paroisse Saint-Laurent de Marseille, Provincia 6, 1926, pp. 92-168; E. Cahen, R. Doré, B. Durand, Archéologie, in Encyclopédie départementale des Bouches-du-Rhône, IV, 1, Paris-Marseille 1932, pp. 217-226; F. Benoit, La Major, CAF 95, 1932, pp. 157-172; id., L'abbaye de Saint-Victor et l'église de la Major à Marseille, Paris 1936 (19662); id., Marseille, in Villes épiscopales de Provence de l'époque gallo-romaine au Moyen Age, Paris 1954, pp. 33-38; P.A. Février, Le développement urbain en Provence de l'époque romaine à la fin du XIVe siècle. Archéologie et histoire urbaine, Paris 1964, p. 50ss.; F. Benoit, Le "martyrium" de l'abbaye de Saint-Victor, Provence historique 16, 1966, pp. 259-296; M. Mourre, Marseille, in Dictionnaire des églises de France, II D, Alpes-Provence-Corse, Paris 1966, pp. 96-99; Le diocèse de Marseille, a cura di J.R. Palanque (Histoire des diocèses de France, 46), Paris 1967; G. Demians d'Archimbaud, Les fouilles de Saint-Victor de Marseille, CRAI, 1971, pp. 87-117; D. Drocourt, G. Drocourt, Saint-Victor de Marseille. Site et monument, cat., Marseille 1973; X. Barral i Altet, D. Drocourt, Le baptistère paléochrétien de Marseille, Archéologia, 1974, 73, pp. 7-19; G. Demians d'Archimbaud, J.M. Allais, M. Fixot, Saint-Victor de Marseille: fouilles récentes et nouvelles interprétations architecturales, CRAI, 1974, pp. 313-345; J.M. Rouquette, Provence romane (La nuit des temps, 40), I, La Pierre-qui-Vire 1974, pp. 435-462; P.A. Février, Marseille à la fin de l'Antiquité, in Premiers temps chrétiens en Gaule méridionale. Antiquité tardive et haut Moyen Age IIIe-VIIIe siècles, cat., Lyon 1986, p. 38; G. Demians d'Archimbaud, M. Fixot, Saint-Victor de Marseille, ivi, pp. 79-80; J. Guyon, Marseille, in Topographie chrétienne des cités de la Gaule des origines à la fin du VIIe siècle, a cura di N. Gauthier, III, Provinces ecclésiastiques de Vienne et d'Arles (Viennensis et Alpes Graiae et Poeninae), Paris 1986, pp. 121-133; La Provence des origines à l'an mil, Paris 1989; Histoire de Marseille, a cura di E. Baratier, Toulouse 19902 (1973); J. Guyon, Le cinquième siècle: un âge d'or pour Marseille, Marseille 1991, 160, pp. 58-63; A. Hartmann-Virnich, Saint-Paul-Trois-Châteaux et Saint-Trophime d'Arles et l'église romane à trois nefs en Provence rhodanienne: architecture, construction, évolution (tesi), Univ. Aix-en-Provence 1992, pp. 572-585, 625ss.; M. Parisse, J. Leuridan, Atlas de la France de l'an mil. Etat de nos connaissances, Paris 1994, pp. 82-88; P. Amargier, Marseille et sa Major, in La cathédrale (XIIe-XIVe siècle), Cahiers de Fanjeaux 30, 1995, pp. 61-77; M. Bouiron, Esquisse d'un portrait médiéval, Monuments historiques, 1995, 198, pp. 42-45; M. Bouiron, F. Paone, B. Sillano, Marseille. Tunnel de la Major, in Bilan scientifique 1994. Service régional de l'archéologie, Provence-Alpes-Côte d'Azur, Aix-en-Provence 1995, pp. 133-135; Marseille. Abbaye Saint-Victor, vestiges paléochrétiens, in Les premiers monuments chrétiens de la France, I, Sud-Est et Corse, Paris 1995, pp. 125-141; J. Guyon, Marseille. Baptistère Saint-Jean, ivi, pp. 142-146.A. Hartmann-Virnich

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