Mass media

Dizionario di Storia (2010)

mass media


(ingl. «mezzi di comunicazione di massa») Insieme dei mezzi per diffondere e divulgare messaggi di diverso valore a un pubblico anonimo, indifferenziato e disperso; anche le tecniche con le quali gruppi specializzati elaborano e diffondono informazioni, messaggi, segni e simboli. I m.m. utilizzano modi e tecniche di trasmissione di natura diversa (scrittura, televisione, sistemi elettronici, radio, cinema, dischi, stampa), che hanno sempre avuto un notevole impatto. Ad aprire la strada fu il libro stampato alla metà del Quattrocento: ampliando la diffusione della cultura, introdusse nuove idee ed ebbe un ruolo chiave nel Rinascimento, nella Riforma e nell’Illuminismo. Il giornale nacque nel Seicento come mezzo di comunicazione destinato alla classe borghese urbana; per le sue caratteristiche e le sue funzioni, contribuì a promuovere la democrazia e il cambiamento sociale. Il cinema nacque a fine Ottocento come mezzo di intrattenimento popolare, ma divenne presto strumento di propaganda e/o di educazione e forma d’arte. La radio e la televisione hanno acquistato dagli anni Trenta del Novecento particolare importanza per la loro capacità di diffusione e la molteplicità delle funzioni. Grazie alla loro forma audiovisiva i messaggi radiotelevisivi possono superare le barriere sociali e culturali, mentre le tecniche di trasmissione consentono loro di attraversare grandi distanze e frontiere nazionali. Alla fine del Novecento, infine, l’incontro di informatica e telematica ha trasformato il computer in un terminale di comunicazione e ha dato avvio alla rivoluzione di Internet, che ha permesso un processo di comunicazione di tipo interattivo e di dimensioni globali. Una delle principali funzioni sociali dei mezzi di comunicazione di massa è infatti quella di fornire informazioni riguardanti fatti e situazioni che si verificano nella società e nel mondo. Tali conoscenze possono riguardare anche parti remote del pianeta, oppure istituzioni cui non si ha accesso. Oltre all’informazione, sotto forma di notizie, i m.m. generalmente forniscono schemi di riferimento interpretativi, offrendo una scelta di valori e opinioni, per lo più in linea con i valori e gli interessi prevalenti. Per quanto riguarda il potere e il controllo dei m.m., esistono due modelli interpretativi: il primo evidenzia il dominio da parte dell’autorità centrale o di una classe egemone, che controlla i sistemi di messaggio; il secondo riconosce ai m.m. la capacità di offrire una risposta differenziata alle domande e ai desideri di un pubblico anch’esso differenziato. Nuove prospettive e nuovi problemi pone infine lo sviluppo di Internet e delle comunicazioni in rete, per la possibilità di accedere direttamente alle informazioni aggirando gli intermediari istituzionali che le hanno da sempre controllate. La funzione di verifica e di filtro delle informazioni passa ai fruitori stessi, che non sempre, pero, possiedono gli strumenti necessari per assolverla adeguatamente.

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