Mila, Massimo. - Musicologo italiano (Torino1910 - ivi 1988); ha pubblicato, applicando e sviluppando le dottrine dell'estetica idealistica (più specialmente crociana), numerosi volumi (Il melodramma di Verdi, 1931; Cent'anni di musica moderna, 1944; Saggi mozartiani, 1945; W. A. Mozart, 1945; Breve storia della musica, 1946; L'esperienza musicale e l'estetica, 1950) e studî in importanti riviste. Antifascista, nel 1935 fu condannato a 7 anni di carcere; durante l'occupazione tedesca partecipò attivamente alla Resistenza. Nel 1985 gli era stato conferito il premio internazionale Feltrinelli.
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 74 (2010)
Nacque a Torino il 14 ag. 1910, da Pietro, impiegato, poi commerciante, e da Clelia Carena, insegnante di scuola elementare. Proveniva da una tranquilla famiglia borghese, che «veleggiava nelle placide acque d’un patriottismo carducciano, nutrito d’ingenui entusiasmi nazionalistico-sabaudi» (Mila, La ...
(App. III, II, p. 115)
Musicologo e critico musicale, morto a Torino il 26 dicembre 1988.
Membro dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia dal 1956 e consulente editoriale della casa editrice Einaudi, dal 1967 fu condirettore della Nuova Rivista Musicale Italiana; nel 1985 fu insignito del premio internazionale ...
Critico musicale, nato a Torino il 14 agosto 1910, si laureò in lettere all'università di Torino nel 1931. Arrestato nel 1935 quale appartenente al movimento "Giustizia e Libertà" fu condannato dal tribunale speciale fascista ad otto anni di carcere, scontandone cinque; durante l'occupazione nazista ...
mila s. f. pl. [lat. mīlia]. – È praticamente il plur. di mille, usato quando il migliaio è moltiplicato da un numero precedente, con cui per lo più si unisce nella scrittura, formando un agg. num.: duemila, cinquantamila, duecentomila (ma anche cinque...
màssimo agg. e s. massimo [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi sempre preceduto...