MASSOTERAPIA

Enciclopedia Italiana (1934)

MASSOTERAPIA (dal gr. μάσσω "impasto" e ϑεραπεία "cura")

Cesare Patrizi

Importantissima pratica fisioterapica nella quale i muscoli e i tegumenti sono sottoposti a una serie di manipolazioni allo scopo di guarire, per azione diretta o riflessa, processi morbosi localizzati o generalizzati.

Noto fino ai Cinesi e agl'indiani e, prima di questi, alle tribù dell'Africa centrale, il massaggio fu tenuto in grande considerazione presso i Greci e i Romani. Ippocrate lo consigliava per mobilizzare le articolazioni infiammate, per fare riassorbire versamenti, per vincere la stitichezza; Celso lo indicava come efficacissimo per rinvigorire gli organismi deboli, per fare dimagrire gli obesi; Galeno lo prescriveva ai gladiatori per tonificare i muscoli e risolvere i postumi dei traumatismi. Dopo qualche secolo di decadenza, nel Medioevo quest'importante metodo terapeutico fu tolto dall'oblio e andò poi perfezionandosi e diffondendosi sempre più, particolarmente per opera: in Germania, di F. Hoffmann e J. G. Mezger; in Francia, di N. Andry e Ph. Tissot; in Inghilterra, di J. Barklay; in Italia, di M. Panzeri, L. Pagliano, A. Vinai, A. Maggiora, ecc.

Il massaggio assottiglia e ammorbidisce la cute, attiva la circolazione linfatica e sanguigna, aumenta la temperatura locale, conseguentemente migliora la nutrizione degli elementi cellulari, favorisce la secrezione delle ghiandole sudoripare e sebacee, agisce in senso sedativo sui rami nervosi sensitivi, in senso eccitante su quelli vasomotorî e trofici, attraverso modificazioni circolatorie e nutritive, aumenta il tono dei muscoli; praticato sulle articolazioni, leviga le superficie articolari, distende la capsula e i legamenti, favorisce il riassorbimento di essudati e di trasudati. Sull'addome il massaggio superficiale esplica azione sedativa, quello profondo stimolante; così all'epigastrio può calmare violente crisi gastralgiche o tonificare la muscolatura dello stomaco o provocare un aumento della secrezione del succo gastrico. Da ultimo il massaggio accelera il ricambio organico favorendo le ossidazioni e l'eliminazione dei materiali di rifiuto.

Il massaggio deve essere sempre praticato con dolcezza, in modo che il paziente non avverta alcuna sensazione molesta; la parte da trattare sia in completo rilasciamento; l'ambiente bene riscaldato. Per far scorrere meglio le mani, basta polverizzare la parte con talco veneto; dopo ciascuna applicazione essa viene detersa con un panno ruvido e frizionata con acqua di Colonia.

Le manualità fondamentali sono le seguenti: lo sfioramento (fig. 1), che si pratica scorrendo leggermente col palmo della mano, o coi polpastrelli delle dita, sui tegumenti: in direzione centripeta, seguendo la direzione delle fibre muscolari e quella del sangue venoso e della linfa. Attiva le funzioni della cute, ne migliora la circolazione e la nutrizione, esplica azione anestetica sulle terminazioni nervose, eleva la temperatura cutanea. La frizione, che è uno sfioramento praticato con maggiore energia e con lo scopo di agire più profondamente sulle masse muscolari. L'impastamento (fig. 2), che è una manovra composta di movimenti diretti a sollevare e premere i tessuti fra le dita con un ritmo alternativo simile a quello che si segue nell'impastare il pane: non deve riuscire né doloroso né molesto. Eccita l'attività muscolare, accelera la circolazione sanguigna e linfatica profonda, tonifica i muscoli. La pressions (fig. 31. che si esegue ora col tallone della mano, ora con l'estremità delle dita, ora con la mano chiusa a pugno. Agisce fondamentalmente sulla circolazione sanguigna e linfatica. La percussione (fig. 4), che consiste in una successione di colpi rapidi, più o meno energici, dati alternativamente con il bordo cubitale delle due mani, s'inizia sempre con grande dolcezza per aumentarne in seguito lentamente e progressivamente l'intensità senza procurare fastidio al paziente. A seconda dell'intensità con cui viene eseguita, esplica azione sedativa o stimolante sul sistema neuro-muscolare. La vibrazione (fig. 5), che si esegue imprimendo alla mano, applicata a piatto sui tegumenti, una specie di tremito; viene frequentemente sostituita dalla vibrazione meccanica con apparecchi azionati dalla corrente elettrica. Anch'essa può esplicare un'azione eccitante, o un'azione sedativa. L'applicazione e la successione delle singole manovre varia a seconda dei casi; abitualmente ogni massaggio s'inizia e si termina con lo sfioramento.

Il massaggio è utilissimo nelle affezioni dei muscoli (miositi: lombaggine, torcicollo, ecc., atrofie d'origine artrogena e nervosa, contratture; lacerazioni muscolari); nelle malattie delle articolazioni, escluse le artriti acute e quelle tubercolari (contusioni con versamento ematico intrarticolare, distorsioni, lussazioni, anchilosi, artriti croniche); nelle fratture (favorisce il consolidamento del callo osseo, evita le atrofie muscolari); nelle affezioni del sistema nervoso centrale e periferico (nevralgie, neuriti, atrofie muscolari, disturbi trofici cutanei, paralisi spinale infantile, emiplegie, sindromi post-encefalitiche, tabe dorsale, neurastenia, isterismo); nelle malattie del ricambio e particolarmente nell'obesità (diminuisce nel tessuto sottocutaneo il grasso, e, attivando la circolazione sanguigna e linfatica, favorisce la funzione secretiva cutanea e quella renale); nelle malattie dell'apparecchio respiratorio (asma bronchiale, enfisema, postumi di pleurite); in molte affezioni ginecologiche all'infuori della gravidanza ed escluse le flogosi acute e quelle tubercolari (favorisce il riassorbimento di essudati, mobilizza organi fissati da aderenze, riduce prolassi); nelle malattie del tubo gastro-enterico e degli organi ipocondriaci (dilatazione gastrica da atonia, ipercloridria, epatomegalie da stasi circolatoria e biliare, stipsi abituale atonica). Per la benefica influenza che le pratiche massoterapiche esercitano sulla circolazione, favorendo lo scarico venoso e migliorando il circolo arterioso, esse da sole, o associate a esercizî di ginnastica medica, vengono usate nella cura di molte affezioni di cuore, non certo nei casi di grave scompenso, ma in quelli di incipiente insufficienza funzionale del muscolo cardiaco per vizî valvolari o per pregresse malattie infettive, come pure nelle lesioni vascolari di tipo arteriosclerotico, nelle ipertrofie e dilatazioni cardiache idiopatiche o da strapazzo, nel cuore grasso, nel cuore uricemico, nelle pseudoipertrofie miocardiche da crescita, nel cardiopalmo nervoso, nelle precordialgie; in tutti questi casi è necessaria una perfetta conoscenza della tecnica del massaggio che va naturalmente dosato dal medico. Il trattamento massoterapico delle cardiopatie è particolarmente applicato presso le cliniche svedesi.

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