Alemán, Mateo

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Scrittore spagnolo (Siviglia 1547 - forse Città di Messico 1614). La sua vita fu estremamente movimentata da disavventure sentimentali e ristrettezze finanziarie per le quali conobbe anche la prigione. Nel 1608 si rifugiò nel Messico. La sua opera principale, il romanzo Guzmán de Alfarache, continua la tradizione del Lazarillo de Tormes e narra le movimentate avventure del pícaro Guzmán in Spagna e in Italia; l'opera, che riflette la visione pessimistica del mondo frutto delle amare esperienze di vita dell'autore, è ricca di digressioni morali, ma vivace e tagliente nella movimentata azione del racconto e nella satira del costume; lo stile è agile, sobrio ed efficace: pubblicata in due parti rispettivamente nel 1599 e nel 1604, ebbe enorme diffusione e fu subito tradotta in numerose lingue. L'A. scrisse inoltre Ortografía castellana (1609) e Sucesos de fray García Guerra, arzobispo de Méjico (1613).

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