MATERA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

MATERA (XXII, p. 554; App. I, p. 828)

Luigi RANIERI

La città si contraddistingue per l'intensità e l'organicità della sua espansione urbana recente e in corso. Dall'orlo destro della sua caratteristica "gravina", dopo essere rimasta sino all'inizio del 20° sec. quasi negli stessi limiti dell'area urbana medievale, negli ultimi cinquanta anni si è in parte distesa verso N e O prima, superando verso NE la linea ferroviaria (Matera-Bari). Ma l'espansione maggiore si è avuta negli ultimi anni: la legge per il "Risanamento dei Sassi" (1952) stanziò 5 miliardi e 200 milioni per la costruzione di 5 villaggi residenziali, destinati ad ospitare i due quinti degli abitanti dell'intera città, già allogati nel complesso semi-trogloditico dei "Sassi" Baresano e Caveoso. Due delle cinque borgate, la Martella e Venusio, a 12 e 6 km rispettivamente dal centro principale, ne costituiscono due gemmazioni, il che del resto può dirsi per gli altri due borghi più vicini di Serra Venerdì e Lanera, come i primi collegati ad esso da regolari servizî pubblici. Il rione Spine Bianche ha continuato invece, ampliandola, la già estesa propagginazione settentrionale della città nuova, il cui sviluppo verso occidente si è arrestato alle installazioni ferroviarie. L'incremento demografico di M. assunse una certa consistenza solo dopo la sua erezione a capoluogo provinciale (1931): la popolazione residente, di 22.069 ab. nel 1936, al 1951 era salita a 30.390 e alla fine del 1958 veniva calcolata in 36.415.

Nell'ultimo decennio, la trasformazione agro-fondiaria operata dall'Ente Riforma ha mutato completamente il paesaggio della fascia piano-pedecollinare del territorio provinciale prospiciente l'Ionio, la quale appare oggi profondamente umanizzata nella geometrizzazione dei poderi e nella successione ordinata delle casette coloniche fiancheggianti le nuove strade, con intervallati i villaggi e i centri di servizio della Riforma. Cresciutane in pochi anni con ritmo quasi imprevedibile la produttività, grazie all'introduzione di nuove colture di alto reddito ed all'inizio di una irrigazione razionale, essa è stata di recente prescelta dall'OECE come "zona pilota" per la produzione ortofrutticola e agrumaria da esportare nell'ambito europeo e mediterraneo.

Se si escludono i laterifici esistenti a M., i pochi impianti industriali che sono oggi attivi nella provincia vanno anche essi ascritti all'ultimo decennio: una fabbrica di solai brevettati a Borgo Venusio, due per la produzione di elementi di case prefabbricate e canalette d'irrigazione in cemento nel Metapontino, due segherie presso gli scali di Nova Siri e Metaponto. Ma il recente rinvenimento del cospicuo giacimento metanifero tra Ferrandina, Salandra, Grottole e Miglionico, ampio circa 10 × 2 km, della potenzialità valutata in alcuni miliardi di m3 e con una produzione che già nell'estate del 1959 era di 2 milioni di m3/giorno (pari a 30.000 q di carbone pro die), ha dischiuso ampie possibilità di industrializzazione alla provincia come all'intera Basilicata ed alla vicina Puglia.

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