MATTEI

Enciclopedia Italiana (1934)

MATTEI

Giuseppe Marchetti Longhi

. Famiglia patrizia romana, ora estinta nel suo ramo maschile e rappresentata dagli Antici-Mattei, affini per successione femminile. Ebbe il ducato di Giove e di Paganica, i marchesati di Rocca Sinibalda e di Belmonte, oltre a molteplici feudi e possessi in Abruzzo e nel Lazio. L'origine di questa famiglia, da alcuni antichi genealogisti riferita a Innocenzo II (1130-1143) e ai Papareschi, già Guidoni, secondo altri si dovrebbe invece riportare al pontefice Gregorio IX (1227-1241), perché lo stesso papa è detto figlio di un Mattia di Anagni e i suoi discendenti si dissero "de Mathia" o de filiis domini Mathiae" ed ebbero anche spesso l'appellativo "de Papa", donde le ricordate diverse opinioni sull'origine dei Mattei. Da quel patronimico divenuto antonomastico attraverso tutti i discendenti di Gregorio IX è forse derivato il cognome Mattei. A convalidare tale derivazione interviene pur anche l'identità fondamentale dell'impresa gentilizia dei Mattei, la scacchiera, quale si vede riprodotta nella decorazione pittorica del palazzo detto di Bonifacio VIII in Anagni, palazzo che precedentemente appartenne al padre di Gregorio IX e ai nipoti di questo.

I Mattei ebbero, in Trastevere, le prime loro sedi in Roma, nel palazzetto di Piazza in Piscinula, testimone di tragiche vicende familiari, e che recentemente è stato restaurato dal suo nuovo proprietario. Di lì, almeno dal 1372, alcuni dei Mattei passarono nel rione S. Angelo, dove verso il 1400 diedero origine al gruppo dei loro palazzi tra Piazza Mattei, detta delle Tartarughe, Via delle Botteghe Oscure, Piazza Paganica e Via Michelangelo Caetani su parte dell'area già occupata in antico dal Circo Flaminio e nel Medioevo dal Castel d'Oro.

La grandiosità e la magnificenza dei palazzi dei Mattei dimostrano, insieme con la bellissima Villa Celimontana, nel luogo dell'antica Statio della V coorte dei vigili, la ricchezza e il mecenatismo di questa famiglia che ebbe varî cardinali, tra i quali Girolamo, figlio di Alessandro Mattei del titolo di S. Pancrazio, creato da Gregorio XIV; Gaspare, figlio di Mario barone di Paganica del titolo di S. Pancrazio, creato da Urbano VIII; Luigi, creato cardinale da Benedetto XIV nel 1753; e finalmente Alessandro, arcivescovo di Ferrara e poi cardinale vescovo di Porto nel 1780. I Mattei s'imparentarono con quasi tutte le principali famiglie nobili di Roma: i Massimo, i Corsini, i Colonna, gli Orsini, gli Sforza-Cesarini, ecc.

La famiglia si estinse nel 1801 con la morte del principe Filippo, che da Marianna Sforza-Cesarini, rimaritatasi poi al marchese Guglielmo Longhi, ebbe quattro figliuole delle quali una, andata sposa al marchese Canonici, mantenne la proprietà del palazzo di Ludovico Mattei fino alla compera fattane dall'Enciclopedia Italiana, di cui ora è sede. Il palazzo di Alessandro passò ai Negroni e ai Durazzo, indi ai Caetani di Sermoneta, mentre gli Antici, succeduti ai Mattei, nel nome e in tutti i titoli, diritti e prerogative, mantengono tuttora la proprietà del palazzo in via dei Funari di Asdrubale di Ciriaco Mattei, del quale fu architetto il Maderno.

Bibl.: O. Panvinii, De gente Mattheja, ms. nella Bibl. Angelica, Roma; Th. Amayden, La storia delle famiglie nobili romane, Roma 1910; G. Marchetti-Longhi, Il Palazzo di Bonifacio VIII in Anagni, in Arch. d. Soc. rom. di st. pat., XLIII (1920); id., Circus Flaminius, in Memorie della R. Accad. dei lincei, serie V, vol. XVI; R. Venuti, Vetera monumenta... Matthaeorum, voll. 3, Roma 1779; R. Lanciani, Storia degli scavi di Roma, Roma 1902-1913.

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