Scève, Maurice

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Poeta francese (n. Lione tra il 1500 e il 1510 - m. ivi forse 1564). Esponente di quella "école lyonnaise" che precede e annuncia la Pléiade, si disse di origine italiana (dei marchesi di Ceva) e fu scabino a Lione. Influenzato dal neoplatonismo di M. Ficino e da Petrarca (nel 1533 fu al centro del preteso ritrovamento, ad Avignone, della tomba di Laura), scrisse versi latini, componimenti in lode della bellezza muliebre (tra cui il Blason du sourcil) ed espresse la sua tormentata passione per la poetessa Pernette du Guillet in Délie, objet de plus haute vertu (1544), raccolta di 449 stanze di 10 versi intervallate da 50 emblemi, la cui preziosistica oscurità gli valse nel sec. 19º la fama di precursore dei simbolisti. È autore anche di Saulsaye, églogue de la vie solitaire (1547) e del poema scientifico-filosofico in 3 canti Microcosme (1562).

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