Jacob ‹ˇʃakòb›, Max. - Scrittore, poeta e pittore francese (Quimper 1876 - Drancy 1944). Originario della Bretagna, che gli ispirò la raccolta di poesie La côte (1911), partecipò alla nascita del cubismo e del surrealismo. Nei suoi scritti si alternano momenti di ironico e amaro umorismo a momenti di inquieto misticismo. La sua personalità è apparsa sconcertante per la sua maschera di satanismo e di santità che caratterizza, con improvvisi balzi dalla prosa al verso, dal burlesco al serio, tutta la sua opera (Saint Matorel, 1911; Les ceuvres burlesques et mystiques de Frère Matorel, 1912; Le cornet à dés, 1917; La défense de Tartuffe, 1919; Cinématoma, 1920; Le Laboratoire Central, 1921; Le Terrain Bouchaballe, 1923; Méditations religieuses, 1945; ecc.). Di origine israelita, J. si convertì pubblicamente al cattolicesimo (1915), ritirandosi a vita cenobitica a Saint-Benoît-sur-Loire. Morì in un campo di concentramento tedesco.
(App. I, p. 718). - Poeta francese, morto nel campo di concentramento tedesco a Drancy il 15 marzo 1944
Bibl.: A. Rousseaux, M. JACOB, Max e i giochi dello spirito, in Poesia, 1945, n. 1; C. A. Cingria, Survie de M. JACOB, Max , in Labyrinthe, I, 1944-45, fasc. 1; J. Amrouche (M. JACOB, Max et nous), ...
Scrittore francese, nato a Quimper (Finistère) il 12 luglio 1876. Studiò qualche tempo alla École coloniale, poi si trasferì a Parigi, svolgendovi attività di pittore e di poeta. Di origine israelitica, nel 1915 si fece battezzare.
Fin dal 1904 aveva scritto un libro per ragazzi (Histoire du roi Kaboul ...
. – Abbreviazione (senza punto) dell’agg. lat. maxĭmus -a -um («massimo»), usata soprattutto in geografia (per es., altezza max, profondità max, livello max) e in matematica (tra l’altro nella locuzione max lim «massimo limite»).
wi-max (Wimax), s. m. inv. Acronimo dell’ingl. World Interoperability for Microwave Access: tecnologia sperimentale di collegamento telematico a larga banda senza fili, che corrisponde allo standard IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers)...