Meleda

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(croato Mljet) Isola dell’arcipelago meridionale dalmata (98 km2), che il canale omonimo (lungo 40 km, largo da 5 a 10) separa a N dalla penisola di Pelješac (Sabbioncello). Costituita da un’anticlinale di calcare cretacico, culmina col Velji Grad (514 m) ed è coperta da macchia. Centro principale è Babino Polje. Nella parte occidentale dell’isola una zona di oltre 3000 ha è adibita a parco nazionale.

Melite fu conquistata dai Romani nel 3° sec. a.C., poi, ribellatasi al tempo di Ottaviano (35-33 a.C.), fu nuovamente assoggettata dai Romani che ne uccisero o vendettero schiavi gli abitanti. Odoacre la donò (488-489) al comes Pierius, che vi fece costruire un palazzo, di cui restano imponenti rovine. L’isola passò poi a far parte dei domini bizantini. Gli Slavi vi comparvero nel corso del 7° secolo. Dal 1333 sino al 1808 fece parte della Repubblica di Ragusa e vi fiorì una celebre abbazia benedettina. Nel 1814 passò all’Austria che vi rimase sino al 1918, quando M. entrò a far parte della Iugoslavia. Annessa all’Italia dal 18 maggio 1941 come parte del governatorato di Dalmazia, tornò alla Iugoslavia dopo la Seconda guerra mondiale. Incorporata nella Repubblica Croata, ne ha seguito le sorti dopo lo smembramento della Iugoslavia nel 1991.

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