ABBADO, Michelangelo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 34 (1988)

ABBADO, Michelangelo

Alessandra Cruciani

Nacque ad Alba (Cuneo) il 22 sett. 1900 da Michele e Vittoria Gallian. Cresciuto in un ambiente fervido di interessi culturali (il padre, libero docente di botanica bromatologica nel R. Istituto superiore di medicina veterinaria di Milano e ordinario di scienze naturali nel liceo "C. Beccaria", suonava il violino, la viola e il pianoforte e, seppur sporadicamente, si era dedicato alla composizione e alla direzione di spettacoli teatrali), fu avviato ancora fanciullo allo studio della musica. Iniziato nel 1906 lo studio del solfeggio con il padre, nell'ottobre 1907 entrava nel conservatorio "G. Verdi" di Milano ammesso al secondo corso di teoria e solfeggio nella classe di E. Pozzoli, per poi iniziare nel 1908 lo studio del violino nella classe di E. Polo. Conseguito il diploma di licenza e magistero in violino il 12 maggio 1917, il 9 luglio 1922 ottenne il diploma di licenza superiore in composizione con G. Orefice con il massimo dei voti.

Iniziata prestissimo l'attività didattica che alternò a quella concertistica, nel 1923 risultò primo ex aequo nel concorso ad un posto per l'insegnamento del violino nel conservatorio "G. Verdi" di Milano. Nello stesso anno vinse un concorso al conservatorio di musica "V. Bellini" di Palermo, ove il 1º genn. 1924 fu nominato professore titolare di violino. Il 31 luglio 1925 sposò a Palermo Maria Adele (Carmela) Savagnone, scrittrice e pianista, da cui avrà quattro figli, Marcello, Luciana, Claudio e Gabriele.

Il 1º dic. 1924 passò al conservatorio "A. Boito" di Parma per approdare poi, il 16 febbr. 1925, nel conservatorio "G. Verdi" di Milano, quale titolare di violino e viola sino al 30 sett. 1970.

Eccellente didatta, formò alla sua scuola valorosissimi allievi, tra cui emersero anche in campo internazionale solisti di fama come Pina Carmirelli, Mauro Loguercio, Franz Terraneo. Non meno intensa fu l'attività concertistica che, iniziata nel 1919, lo portò in ventotto paesi europei, in Africa e in America per ben 791 concerti sia come solista sia in complessi da camera. Dal 1919 al 1953 tenne 239 concerti come solista e in complessi non stabili; fondò un quartetto con G. F. Malipiero e poi un quartetto intitolato al suo nome, con cui, in qualità di primo violino, dal 1929 al 1934 tenne 109 concerti. Fece poi parte del Trio Vidusso-Abbado-Crepax (quest'ultimo sostituito da B. Mazzacurati nella stagione 1944-45), con cui dal 1938 al 1945 tenne 98 concerti; divenuto direttore e violino solista dell'orchestra d'archi di Milano, da lui fondata con l'intento di diffondere la musica italiana, primo complesso di questo genere sorto in Italia, tenne dal 1942 al 1962 ben 345 concerti.

L'intensa attività e il vasto repertorio concertistico - che spaziava da Monteverdi a Corelli e a tutti i maestri delle scuole violinistiche italiane del Settecento e dell'Ottocento sino agli esponenti più significativi della produzione strumentale del Novecento, tra cui G. F. Ghedini, A. Casella, G. F. Malipiero, V. Mortari, S. Fuga, E. Porrino, N. Rota, B. Bettinelli, M. Zafred, R. Rossellini, L. Liviabella - lo fecero apprezzare oltre che in Italia, ove fu ospite delle maggiori istituzioni concertistiche, anche all'estero. Fu più volte presente ai festival internazionali di musica contemporanea di Venezia: nel 1938, insieme con il pianista Carlo Vidusso e il violoncellista Gilberto Crepax, eseguì per la prima volta la Sonata a treop. 62 di A. Casella, nel 1946 fu interprete del Concerto per violino e orchestra di I. Pizzetti, diretto dall'autore, nel 1947 presentò con il figlio Marcello e G. Crepax il Trio di M. Zafred.

I suoi molteplici interessi lo indirizzarono anche verso l'attività orchestrale e dopo essere stato nel 1925 violino di spalla nelle commemorazioni pucciniane tenutesi nel teatro Regio di Parma, ove furono allestite quattro rappresentazioni di Bohème dirette da Leopoldo Mugnone, nel 1937 partecipò alle commemorazioni stradivariane al teatro Ponchielli di Cremona, suonando - sempre come violino di spalla - nell'orchestra dei solisti italiani diretti da Antonio Guarnieri. Nel 1940 con lo stesso complesso sempre diretto da Guarnieri fu chiamato a partecipare alle commemorazioni di Paganini tenutesi nei teatri Carlo Felice di Genova, Regio di Parma, Comunale di Bologna e a Roma; nel 1948 fece parte dell'orchestra da camera dei Pomeriggi musicali di Milano, concludendo la sua attività di violino di spalla e solista nel 1950 con l'orchestra sinfonica di San Remo.

Dal 1958 al 1974 fu membro del consiglio d'amministrazione della casa di riposo Giuseppe Verdi, di cui dal febbraio dello stesso anno fino al 15 sett. 1977 tenne la carica di presidente. Segretario-cassiere della cassa scolastica G. Puccini del conservatorio milanese dal 1965 al 1969, dal 1º dic. 1965 al 28 febbr. 1967 e dal 16 ottobre dello stesso anno al 30 sett. 1969 vi ricoprì l'incarico di vicedirettore e poi membro del consiglio d'amministrazione (1º marzo 1967-30 sett. 1969).

Per i suoi meriti didattici nel 1964 e nel 1970 su proposta del ministro della Pubblica Istruzione gli vennero assegnate le medaglie d'argento e d'oro conferite ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte; nel 1972 gli venne conferito il premio Ennio Gerelli "Una vita per la musica". Morì a Gardone Riviera (Brescia) il 23 sett. 1979.

Instancabile e versatile, costantemente rivolto a problemi riguardanti la tecnica violinistica e al repertorio dei classici italiani, realizzò innumerevoli trascrizioni e revisioni, per lo più pubblicate a Milano presso l'editore Ricordi, salvo diversa indicazione.

Tra le trascrizioni per violino e pianoforte si ricordano: J. S. Bach, Adagio (dall'organo), 1927; D. Zipoli, Largo e Gavotta (dal clavicembalo), 1927; C. W. Gluck, Danza degli spiriti beati (dal flauto), Milano, Carisch, 1936; J. Brahms, Danze ungheresi (nn. 5, 6, 7), 1939; J. Brahms, 16 Valzerop. 39, 1939. Accompagnamento per pianoforte: G. B. Viotti, XVIII Concerto per violino e orchestra (cadenze), 1937; N. Paganini, Napoleone, sonata sulla 4ª corda, 1940; N. Paganini, Adagio amoroso e Tamburino per violino e chitarra, 1940; Strumentazione per orchestra d'archi: L. Leo, Concerto per 4 violini obbligati, 1939. Elaborazioni e revisioni sull'autografo: G. Tartini, Concerto in re maggiore per violino e orchestra d'archi e Concerto grosso in la minore con 3 violini di concertino, 1941; G. Tartini, Due sonate a quattro per 2 violini, viola e violoncello, Milano, Suvini Zerboni, 1942; N. Paganini, 24 Capricci per violino, ibid., 1946; G. Puccini, Madama Butterfly, spartito per canto e pianoforte, con note critiche, Frankfurt am Main, Ricordi, 1966. Trascrizioni per orchestra d'archi: G. Tartini, Adagio (dal Concerto in do), anche riduzione per violino e pianoforte, 1941; J. S. Bach, Ciaccona per violino solo, Milano, Suvini Zerboni, 1950. Riduzioni per violino e pianoforte: A. Rolla, Concerto in re mgggiore per violino e orchestra, ibid., 1942 (con cadenza); G. Tartini, Concerto in re maggiore per violino e orchestra d'archi, 1943; G. Torelli, Concerto in mi minoreop. 8, n. 9 per violino e archi, 1960; A. Vivaldi, Concerto in la minoreop. 3, n. 6 e Concerto in do minoreop. 11, n. 5 per violino e archi, 1960. Elaborazioni e revisioni: G. Torelli, 5 Concertiop. 8 (nn. 2, 3, 6, 9, 12), 1955; D. Alard, 10Studi melodici progressiviop. 10 per 2 violini, 1955; P. Gaviniès, 24 Matinées per violino, 1955; R. Kreutzer, 19 Studi per violino, 1955; H. Wieniawski, Studi capricciop. 18 per 2 violini, 1955; A. Vivaldi, 5 Concerti per violino e archi (Il Favorito, L'Amoroso, L'Inquietudine, Il Riposo, Il Sospetto), 1957; F. Geminiani, Concerto grosso in sol minore, 1968; G. M. Bononcini, Arie, Correnti, Sarabande, Gighe e Allemandeop. 4, 1968. Inoltre in Antiche sonate italiane per violino e basso secondo i testi originali, Milano 1970, realizzazione del basso continuo e revisione: F. A. Bonporti, Invenzione in do minoreop. 10, n. 6; P. A. Locatelli, Sonata in re minoreop. 6, n. 12; P. Nardini, Sonata in si bem. magg.; G. Tartini, Sonata in sol magg. op. 2, n. 12; F. M. Veracini, Sonata in la magg. op. 2, n. 6; A. Vivaldi, Sonata in re magg. F. XIII, n. 6; ibid. 1972: F. A. Bonporti, Invenzione in sol min. op. 10, n. 4; G. Pugnani, Sonata in mi magg., n. 1; G. Tartini, Sonata in sol min. op. 2, n. 10; Didone abbandonata; ibid. 1974: F. M. Veracini, Sonata in mi min. op. 2, n. 8; G. Tartini, Sonata in sol min. Il Trillo del diavolo; P. Nardini, Sonata in mi maggiore.

Realizzazioni del basso continuo e revisione: G. Tartini, Concerto in re magg. op. 1, n. 4 per violino, archi e organo, 1972; G. B. Somis, Sonate da camera op. 2 per violino, violoncello e cembalo, in Monumenti di musica piemontese, Milano, Suvini Zerboni, 1976; T. Vitali, Solo (Ciaccona) per violino e basso, 1978; A. Vivaldi, Sonate per violino e basso per il cembalo, op. 5, sulla prima edizione (Venezia 1709), 1979. Inoltre realizzò la revisione sulla prima edizione (Roma 1700) delle 12 Sonateop. 5 di A. Corelli (1961) e di J. S. Bach, Sei Solo (tre sonate e tre partite) per violino sull'autografo del 1720 (Milano, Curci, 1972). Si dedicò sporadicamente anche alla composizione e un suo primo lavoro, Canto di pace per pianoforte, fu pubblicato su Musica d'oggi, I (1919), n. 3, pp. 18 s. Seguirono poi: Stabat Mater per soprano, orchestra d'archi e organo, 1919; Natale per coro e orchestra, 1920; Sonata romantica per violino e pianoforte, 1921; Sonata per pianoforte, 1921; Valtournanche per quartetto e pianoforte, 1922; Cimiteri per orchestra, 1926; Salici piangenti per violino e pianoforte, 1929; Andante per pianoforte, in Antologia musicale, gennaio 1931, pp. 26-29; 12Studi su tema per violino (con un Lento e Fuga per violino" scordato"), 1966.

Il suo interesse per i problemi di tecnica violinistica si concretizzò in varie pubblicazioni molto apprezzate negli ambienti musicali, tra cui: Tecnica dei suoni armonici per violino (opera premiata nel 1932 dall'Accademia d'Italia), pubblicata a Milano da Ricordi nel 1934 (in cinque fascicoli); Antonio Vivaldi (Torino 1943) e Come studiare i Capricci di Paganini (Milano 1973). Collaborò inoltre a varie enciclopedie redigendo saggi e voci su figure e problemi legati alla produzione violinistica europea: dal 1930 al 1937 all'Enciclopedia Italiana (dall'VIII al XXXV volume), dal 1963 al 1964 all'Enciclopedia della musica Ricordi, e dal 1972 al 1974 all'Enciclopedia della musica Rizzoli-Ricordi.

Suoi saggi e articoli apparvero su periodici, quotidiani e riviste specializzate con costante regolarità.

Studioso di Tartini, si ricollegò alla scoperta da questo fatta del "terzo suono" e approfondì le sue ricerche di acustica dedicandosi alla verifica dei suoni concomitanti inferiori realizzati sugli strumenti ad arco distinguendone la frequenza e l'udibilità. Confutando le teorie di Tartini, si ricollegò a quelle di L. Lagrange e di G. G. Hällström i quali, negli intervalli compresi tra unisono e quinta giusta, attribuivano il terzo suono non alla seconda armonica bensì all'ottava sotto in corrispondenza del suono fondamentale. Giunse gradualmente alla formulazione di una nuova teoria basata sui suoni concomitanti e dimostrò l'esistenza di un quarto suono al disotto di un bicordo eseguito, via via più acuto a mano a mano che si restringe l'intervallo tra i due suoni originari.

Le sue teorie maturate nel corso di accurate ricerche sugli strumenti ad arco, in particolare il violino e la viola, furono poi comprovate sperimentalmente mediante l'analizzatore a terzi d'ottava e a banda stretta disposti in serie della Brüel & Koer di Copenaghen nell'istituto di fisica tecnica del politecnico di Milano, ove fu provata l'esistenza delle armoniche inferiori con cui veniva a cadere ogni precedente teoria fondata sui suoni differenziali. A queste ricerche l'A. dedicò i seguenti saggi: Sull'esistenza dei suoni armonici inferiori, in Acta musicologica, IV (1964), pp. 234-237; Scoperti gli armonici inferiori. Di che cosa è fatta una nota musicale, in Corriere della sera, 16 marzo 1965; Presenza e udibilità degli armonici inferiori e conseguente spiegazione del terzo e quarto suono, in Musica d'oggi, n.s., VIII (1965), n. 3, pp. 76 ss.; Terzo e quarto suono, in Riv. ital. di musicologia, V (1970), pp. 99-147.

Ha lasciato inedite alcune composizioni, trascrizioni, elaborazioni e revisioni di musiche di Viotti, Vivaldi, Albinoni, Corelli, Pergolesi, Torelli e J. S. Bach.

Quale omaggio al suo talento d'interprete gli furono dedicate, composizioni originali da M. Pilati (Preludio, Aria e Tarantella sopra vecchi motivi napoletani, per violino e pianoforte, Milano 1930), G. Gavazzeni (Concerto per violino e orchestra, ibid. 1939, e Sonata da casa per violino solista, archi e pianoforte, ibid. 1944), G. Savagnone (Concerto in do maggiore per violino e orchestra, Roma 1944), M. Terni (Deuxième Sonate pour piano et violon, Milano 1947) e G. F. Ghedini (Concerto per violino e orchestra d'archi Il Belprato, Milano 1948).

Fonti e Bibl.: Oltre al materiale documentario fornito dalla signora Luciana Abbado Pestalozza e al necr. in Nuova Riv. music. ital., XIII (1979), p. 754, si veda: C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 1; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, App., Roma 1928, p. 17; M. V. Recupito, Artisti e musicisti moderni, Milano 1933, p. 7; Encicl. della musica Ricordi, I, p. 1; La Musica, Diz., I, pp. 1 s.; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, XV, Suppl., coll. 2 s.

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