Mimnèrmo (gr. Μίμνερμος, lat. Mimnermus). - Poeta lirico greco della seconda metà del 7º o del principio del 6º sec. a. C.; fu flautista di Colofone o, più probabilmente, di Smirne. Scrisse elegie e giambi, ma fu famoso soprattutto per le elegie; ce ne restano pochi frammenti. Gli antichi indicavano con Nanno (Ναννώ), dal nome di una flautista amata da M., un libro di elegie di argomento storico-mitologico, forse collegate tra loro, e avevano riunito insieme altre elegie più brevi senza relazione continuativa fra loro, dette da Callimaco κατὰ λεπτά "alla spicciolata". M. fu soprattutto poeta dell'amore sensuale; cantò i piaceri della vita con un senso di malinconia per il rimpianto della giovinezza che fugge, per la consapevolezza della caducità di tutte le cose, per la tristezza della "turpe vecchiaia", ma non fu un pessimista assoluto (la definizione di "Leopardi greco" talora riservatagli è certamente inadeguata).
MIMNERMO (Μίμνερμος), di Colofone. - È uno tra i principali rappresentanti dell'antica lirica ionica. I grammatici greci e latini disputavano se a lui, piuttostoché ad Archiloco o a Callino, dovesse attribuirsi il vanto di avere per primo introdotto nella letteratura il cosiddetto genere elegiaco: questione ...
elegìa s. f. [dal lat. elegīa, gr. ἐλεγεία, der. di ἔλεγος (voce di etimo e sign. originario incerto) che indicò il distico elegiaco]. – 1. a. Nella letteratura greca e latina, componimento poetico in distici (esametro + pentametro) detti appunto elegiaci,...