MIOSITI

Enciclopedia Italiana (1934)

MIOSITI (dal gr. μῦς "muscolo")

Giovanni Boeri

Sono così denominate le affezioni infiammatorie dei muscoli, acute o croniche. Sede del processo infiammatorio è generalmente dapprima il tessuto connettivo che si trova tra i fascetti di fibre muscolari e solo secondariamente degenerano o sono distrutte le fibre muscolari stesse. Bisogna distinguere perciò dalle miositi tutte le alterazioni dei muscoli primitivamente degenerative, quelle cioè che costituiscono la base anatomica delle atrofie muscolari progressive, deuteropatiche o protopatiche, consecutive cioè o non ad alterazioni nervose.

Le miositi acute possono essere suppurate o non. Le prime, nelle quali esiste un vero ascesso o flemmone muscolare, si accompagnano con i segni clinici delle suppurazioni (dolore, gonfiore, rossore, febbre) e possono essere consecutive a una ferita infetta, a una setticemia (tifo, infezione puerperale), ecc. Le forme non suppurate riconoscono principalmente un'etiologia reumatica, gonococcica o tifica. La varietà reumatica, detta anche reumatismo muscolare acuto, non sempre dipende da una vera infezione reumatica (riconoscibile dalle alterazioni che induce contemporaneamente anche nei muscoli, nell'endocardio); il freddo, i traumi, lo strappamento muscolare sono anche capaci di produrla. Si manifesta con dolori vivi in corrispondenza dei muscoli (mialgie), che meno frequentemente sono edematosi e talora contratturati. Forme particolari sono: le omalgie, o mialgia del muscolo deltoide; il torcicollo reumatico, in cui sono colpiti il trapezio, lo sternocleidomastoideo e lo splenio; la lombaggine, nella quale i dolori sono localizzati alla muscolatura lombare. La febbre è lieve e non costante: facile è il passaggio allo stato cronico: in qualche tipo speciale si producono delle nodosità dolenti (nodosità di Froriep) nei muscofi dell'epicranio e del collo. La terapia è in generale quella del reumatismo articolare acuto.

La miosite acuta gonococcica, manifestazione eccezionale della blenorragia, si localizza più frequentemente ai muscoli delle cosce, delle gambe, al deltoide, al gran pettorale, agli estensori delle dita, allo sternocleidomastoideo, al bicipite, ai muscoli della nuca; può presentare un tipo benigno con semplici algie e rigidità muscolari o un tipo più grave, con lesioni suppurative.

La miosite tifica compare più spesso verso la fine del 3° settenario di malattia o al principio della convalescenza, sembra più frequente nelle forme tifose con ipertermie prolungate e colpisce i gruppi muscolari destinati alla respirazione e alla defecazione (adduttori delle cosce, psoas, retti dell'addome, grande e piccolo pettorale, ecc.). I muscoli sono dolorosi, rigidi, o più raramente presentano focolai suppurativi.

Più rara è la cosiddetta polimiosite acuta primitiva, di origine certamente infettiva, ma a germe forse non sempre identico (molto spesso si tratta di forme non comuni d'infezione reumatica) che si svolge col quadro di una grave malattia infettiva febbrile, con edema, tumefazioni, rigidità e dolori muscolari, pur restando indenni le articolazioni. I muscoli più colpiti, come frequenza, sono quelli degli arti; seguono i muscoli del tronco e in ultimo quelli del collo e della faccia. Il decorso è più o meno lungo (fino a 6 mesi in qualche caso) e la prognosi è riservata, sia perché l'affezione si può estendere ai muscoli respiratorî e produrre la morte, sia per la trasformazione fibrosa cui i muscoli possono andare soggetti.

Clinicamente, si distinguono una varietà con alterazioni, oltre che muscolari, anche cutanee (edema della cute, esantema, urticaria, ecc.): dermatomiosite; una varietà che si associa a fenomeni di polinevrite acuta: neuromiosite; una forma con emorragie intramuscolari e disturbi cardiaci (palpitazione, aritmie, asistolia, collasso, ecc.): polimiosite emorragica. Come cura: salicilici, iodio e altri rimedî sintomatici del caso.

Tra le miositi croniche, poco frequente è la miosite ossificante progressiva, a inizio subdolo, con lievi mialgie, caratterizzata dalla produzione di masse ossee nei muscoli, oltre che nelle aponeurosi, nei tendini, nei legamenti, ecc. Sembra che colpisca più frequentemente i giovani e per primi i muscoli della nuca e del dorso e poi quelli degli arti e del torace. In tale modo i movimenti di locomozione, respiratorî, ecc., vengono impediti e si hanno deformazioni varie. In genere gl'infermi soccombono in seguito a una malattia infettiva intercorrente.

Affezioni croniche dei muscoli sono ancora: 1) la tubercolosi muscolare, che si presenta sotto forma d'infiammazione cronica diffusa o circoscritta (tubercolomi, i quali possono caseificarsi e dare luogo a veri ascessi freddi); 2) la sifilide muscolare, che si manifesta con semplici mialgie, ad accentuazione notturna, o con contratture, quasi esclusivamente del bicipite brachiale, o con gomme muscolari - più frequentemente quella dell'estremità inferiore dello sternocleidomastoideo - o come miosite diffusa - allo sfintere esterno dell'ano, per es. - o come miosite sclero-gommosa. Sintoma comune a tutte queste forme è il dolore, sordo o vivace, spontaneo o provocato, oltre i varî reperti locali a seconda del tipo di lesione. La cura è quella specifica.