MIRANDOLA

Enciclopedia Italiana (1934)

MIRANDOLA (A. T., 24-25-26)

Mario LONGHENA
Albano SORBELLI

Città della provincia di Modena, nell'uguale pianura fertilissima (18 m. s. m.) a 32 km. a NE. di Modena. Mirandola un tempo era chiusa fra mura circondate da fossati e fortificate, oggi abbattute. La sua forma è quella di un ettagono irregolare, con angoli così ottusi che s'avvicina a un cerchio. La Piazza Grande, che è un vastissimo quadrilatero, è il centro della città. Su essa guarda il palazzo comunale (secolo XV), la casa della Cassa di risparmio, pure del sec. XV, e al lato occidentale si erge il castello, o meglio quanto rimane del castello dei Pico, in parte distrutto nel 1714. La strada Modena-Poggio Rusco-Revere taglia la città in due: la parte orientale è più densa di case. Chiese e palazzi dànno a essa l'aspetto di piccola capitale, come infatti fu per parecchi secoli. Un teatro, che ha sede nel castello, una buona biblioteca, una raccolta municipale di quadri, scuole medie sorgono in Mirandola che ha ricchezza di istituzioni assistenziali e di istituti di credito. La regione che è intorno come quella che è nata da un'opera di bonifica - la bonifica Burana - è fertilissima, quindi Mirandola è luogo di commercio dei prodotti del suolo e centro di affollati mercati. La popolazione del capoluogo è di 5514 ab. (1931), mentre nel 1921 contava 4424 abitanti.

Il comune, ampio 137,13 kmq., fa parte del comprensorio della bonifica di Burana ed è costituito, per oltre la metà, da terreni vallivi, che sono stati bonificati; produce ogni sorta di vegetali - specialmente frumento e uve eccellenti - e ha anche qualche industria, come quella del caseificio e dell'allevamento dei suini, e quella del truciolo. Un tempo vi fioriva la lavorazione della canapa, ma oggi è quasi del tutto scomparsa. Oltre al capoluogo, il comune ha 9 frazioni - fra cui Quarantoli, famosa per la sua pieve, risalente all'età longobardica -. Gli abitanti, che erano 13.721 nel 1890, 18.941 nel 1921, sono ora 20.863. Fa parte della diocesi di Carpi.

Storia. - Il primo documento che la ricorda è un placito della contessa Matilde ivi tenuto l'anno 1102, e non è improbabile che il primo castello vi fosse edificato dalla contessa fra il 1102 e il 1115. Il territorio di Mirandola appartenne sin dal periodo longobardo all'abbazia di Nonantola, che lo cedette in enfiteusi al marchese Bonifazio di Toscana. Sul finire del sec. XII si affermò il comune, sennonché presto il territorio passò in possesso di ramificazioni di famiglie reggiane fra le quali presto giunse ad affermarsi la famiglia dei Pico. Uno dei primi signori fu Francesco Pico che ottenne il vicariato da Enrico VII nel 1311. Nel 1354 Carlo IV dichiarò Mirandola feudo imperiale, direttamente soggetto al Sacro Romano Impero. La signoria di Mirandola fu tenuta sempre, pur tra dissensi e congiure interne, dai Pico fino al 1596 come vicarî imperiali, dal 1596 al 1617 come principi e da quest'ultimo anno come duchi. Celebre fu Mirandola per l'assedio che vi pose, tra il finire del 1510 e l'inizio del 1511, Giulio II per cacciare i Francesi al comando di Giangiacomo Trivulzio. Le milizie papali poterono il 14 gennaio del 1511 aprire una breccia nelle mura, per la quale il papa il 21 gennaio entrò vittorioso in città. Per la guerra di successione spagnola Mirandola fu centro di parecchi avvenimenti. Nel 1703 i Franco-Spagnoli furono ivi sconfitti dagl'imperiali; ma il debole Francesco Maria Pico consentì ai Francesi di entrare in città, di dove poi quasi subito li fece uscire. Adirati, i Francesi la riconquistarono nel 1705 e la tennero sino al 1708 nel quale anno la resero agl'imperiali. Il duca fu dichiarato reo di fellonia, e privato del potere. L'imperatore Giuseppe I aderì alle preghiere del duca di Modena Rinaldo d'Este e gli vendette il ducato mirandolese per 175.000 doppie; e d'allora sino alla fine del secolo, Mirandola rimase quieta sotto i duchi di Modena, salvo per gli anni dal 1735 al 1742 in cui fu occupata dagli Spagnoli. Seguí quindi le sorti del ducato di Modena sino al 18 marzo 1860 in cui, col resto della provincia, dichiarò la propria annessione al Piemonte.

Bibl.: G. Tiraboschi, Memorie storiche modenesi, IV; id., Dizionario topografico storico degli stati estensi, I, p. 46 segg.; Memorie storiche della città e dell'antico ducato della Mirandola, Mirandola 1872; Commissione municipale di storia patria ed arti belle, Memorie storiche, ivi 1871-1932, in 24 voll.; F. I. Papotti, Annali o memorie storiche della Mirandola, voll. 2, ivi 1876-77; A. Maestri, Accordi segreti fra Rinaldo d'Este e il marchese di Prié per l'acquisto della Mirandola (1708-1711), Modena 1911.

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