Misticismo

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Misticismo

Piero Coda

L’incontro diretto e personale con il Divino

Il misticismo è l’espressione più profonda del sentimento religioso. Indica, infatti, il desiderio dell’uomo di giungere già in questa vita a incontrare il Divino. Il misticismo è presente, in forme diverse, in tutte le tradizioni religiose – da quelle dell’Estremo Oriente a quelle monoteistiche (ebraismo, cristianesimo, Islam) – e in alcune correnti filosofiche

Religioni naturali e religioni orientali

Il Divino è in origine espresso con vari simboli: il Sole, che illumina e dà vita al Cosmo; la roccia, senza la quale le forze della natura e gli esseri non avrebbero consistenza; lo spazio che avvolge tutte le cose e senza il quale non si avrebbe dimora e si sarebbe privi di orientamento. Nelle religioni più antiche il misticismo si manifesta nel desiderio di identificarsi con il cuore pulsante di tutta la realtà. Così avviene, per esempio, nello sciamanesimo: lo sciamano, infatti, è un uomo dotato di particolari poteri che permettono di uscire dal mondo visibile per congiungersi con la sorgente invisibile della vita.

Il misticismo è una caratteristica peculiare delle grandi tradizioni religiose dell’Estremo Oriente: così nelle diverse forme dell’induismo, del buddismo e del taoismo in Cina. In queste religioni si tende a spegnere ogni pensiero e ogni volontà dell’uomo per giungere a quella profondità dove tutto è una cosa sola. È questo stato di annientamento e di esperienza della luce che Buddha definisce nirvana.

Misticismo greco

Una particolare forma di misticismo si esprime nella filosofia greca. Platone, per esempio, insegna che è necessaria una «fuga» da questo mondo sensibile per giungere alla dimora degli dei. Questo significa rendersi simili a Dio, diventando santi e giusti.

Qualche secolo dopo un altro filosofo, Plotino di Licopoli, in Egitto (3° secolo d.C.), approfondisce l’insegnamento di Platone e sottolinea che è necessario uscire non solo dal mondo ma anche dal proprio Io per diventare una sola cosa col Divino. Ma il Divino è talmente al di là di ogni cosa che non è possibile dire nulla su di Lui e sull’esperienza fatta quando lo si è incontrato.

Misticismo ebraico e islamico

In un primo tempo, il misticismo non è presente nella tradizione ebraica, che risale ad Abramo e a Mosè. Dio, nella fede ebraica, è sperimentato infatti come il totalmente altro dall’uomo e dal mondo, il Creatore e Signore. Non si può dunque vivere un’esperienza di unione immediata con Lui. Occorre piuttosto mettere in pratica i suoi comandamenti. Ma anche nell’ebraismo si manifesta, col passare del tempo, il desiderio di un rapporto più personale e intimo con Dio. Desiderio che si manifesta, per esempio, in un poema di grande bellezza come Il cantico dei cantici (Bibbia), in cui il rapporto tra l’anima e Dio è descritto attraverso l’amore di un uomo e di una donna. La corrente del misticismo ebraico che si svilupperà successivamente (a partire dal 13° secolo d.C.) è chiamata qabbalah, che significa «tradizione», cioè trasmissione di un insegnamento che illumina sulla via per giungere a Dio.

Anche l’Islam non conosce inizialmente il misticismo. Esso, infatti, riafferma con forza che Dio è uno solo, al di là di tutte le cose. Ma anche qui, nel corso del tempo, si riaffaccia il desiderio dell’unione con Dio. Nasce allora la corrente mistica del sufismo (da suf «lana», a designare la veste indossata dai suoi primi esponenti).

Il cristianesimo

L’originalità del misticismo cristiano nasce dall’esperienza di Gesù di Nazareth.

Egli testimonia di essere il figlio di Dio che chiama col nome familiare di Padre (Abbà in aramaico, la lingua parlata da Gesù, significa «padre»). Gesù dice di essere «una sola cosa» col Padre nell’amore che li unisce. Come scriverà Agostino d’Ippona, il grande teologo cristiano vissuto tra 3° e 4° secolo, Gesù rivela dunque che Dio è Amore, e cioè comunione profonda tra chi ama (il Padre) e chi è amato (il Figlio) nell’amore che li unisce (lo Spirito Santo).

Tutti gli uomini sono chiamati a vivere questa comunione d’amore col Padre e vicendevolmente tra loro, sino a diventare tutti «una cosa sola come Io e il Padre siamo uno» (così Gesù prega nel capitolo 17 del Vangelo di Giovanni). Da questo insegnamento fondamentale fiorirà attraverso i secoli la ricca e multiforme corrente del misticismo cristiano.

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